Justice mai avrebbe immaginato di incontrare Afrodite lungo il percorso della missione. Lo considerò un colpo di fortuna. Lei era la dea più positiva e lontana anni luce dalle questioni bellicose. Un po' di serenità gliela avrebbe concesso.
Ike e Axel cercarono di esporre il pensiero formulato da Justice. Il risultato però apparve come una comica gara tra impacciati.
«Sarete affamati, servitevi pure».
Afrodite offrì loro il cibo esposto sulla tavola.
La figlia di Atena riconobbe, in mezzo a tante prelibatezze, le torte alla frutta e quelle al cioccolato preparate da Dafny. Ne fu felice.Alla vista di tutto quel ben di Zeus i ragazzi non se la sentirono di essere cerimoniosi. Erano giorni che non mettevano qualcosa definibile come "cibo" sotto i denti. Si ingozzarono. Afrodite riservò loro espressioni di dolcezza.
Justice mangiò con nostalgia una fetta di dolce al cioccolato, lo stesso preferito dalla cuoca che l'aveva preparato. Pensò proprio alla figlia di Afrodite e sospirò.
«Justice, cara, vedo che porti su di te l'impronta di un amore».
La semidea trasalì arrossendo.
«Sono certa che hai trovato qualcosa sulla quale non riesci a ragionare».
La dea la fissò senza alcun cenno d'asprezza, ma di pura empatia.«Non so... mia signora...»
«E come potresti? L'amore non lo si può inventare» rivelò riferendosi ad Axel.
«Molte volte non serve nemmeno una forbita comunicazione», volse lo sguardo ad Ike.
«Dell'amore hanno scritto e scriveranno in eterno, ma nessuno rimane lucido quando ama. Tu Justice fino a pochi giorni fa, non ti eri resa conto dei tanti sguardi rivolti a te», affermò la dea sottintendendo il riferimento ad Ike ed Axel, che più volte avevano provato qualcosa di indescrivibile solo stando a contatto con la figlia di Atena. Ma lei non se ne era mai accorta.
Justice arrossì violentemente. «Non sono interessata a nessuno», dichiarò tutto d'un fiato.
«Vuoi essere libera, dunque»
«Ecco... vede, mia dea, è che...» Justice sfiorò senza accorgersene il bracciale donato da Achille.
«Non dire altro», sorrise Afrodite. «La regola vuole che ogni dono deve essere restituito» Afrodite si riferì al proprietario del monile di bronzo al braccio della ragazza. «Un giorno, se sarà destino, avrai l'occasione di restituire quel bracciale, e allora avrai l'opportunità di liberare il tuo cuore chiarendoti con Achille. A patto di riuscire ad ascoltarlo...»
Ike, captando il discorso, a momenti si strozzò con un boccone.
"Datemi le equazioni logaritmiche più complesse del pianeta!", implorò dentro sé Justice sperando che l'oggetto della discussione cambiasse al più presto.Fortunatamente per l'imbarazzata ragazza, fu proprio la dea a cambiare discorso.
«Ora che siete più o meno rifocillati, vi dirò io grazie ragazzi, per aver liberato...», con un gesto diede il segnale d'entrata in scena ad una delle sue ancelle.Axel trasalì sorridendo alla grande:
«Galatea!»«Sì, Axel, è proprio lei. L'avete liberata dalle grinfie di Pigmalione, l'essere ignobile al quale tanti secoli fa diedi in dono l'umanità alla sua statua preferita. Come poi è riuscito a replicare il potere di dar vita ai suoi pezzi di gesso è una circostanza che devo ancora chiarire. Ma il fatto è che al mondo ci sono tante creature sigillate un po' ovunque... ma non divaghiamo. Galatea porta qui tutto»
«Sì, mia dea».
La candida figura dai capelli fluttuanti color biondo scuro, si mostrò. Indossava vesti da ancella, bianche come le nuvole e parimenti leggere.
Vedendola, il cuore di Axel tamburrellò sonoramente.
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I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di Perla
Fantasía[Completo] In una lontana isola dell'Oceania, nascosta alla vista dei comuni mortali, s'intrecciano le vicende di una vivace comunità costituita da figli di dèi dell'Olimpo, Sileni, Ninfe e Spiriti antichi. Un Menhir apparso sotto gli occhi degli a...