68 - AD ASTERIA, l'intelligenza di JUSTICE

108 26 95
                                    


«Perché di lui hanno paura molti dèi» esordì nuovamente Techne.
« Ne hanno paura perché è figlio di Apollo e di Nadia. Perché l'unione di un dio potente quanto Apollo con una semidea parimenti dotata come Nadia ha dato origine alla vita di un semidio il cui sangue può uccidere gli esseri immortali. Ed è per questo motivo che Yuri è stato relegato in una dimensione spirituale sin dalla nascita. Nessuno doveva scoprire la sua esistenza. Doveva vivere in...»

«In un luogo che non appartiene a questo mondo! Com'è scritto nel menhir!» completò il pensiero Justice. «Tutto, ora, mi è completamente chiaro!», seguì una breve pausa.

«Ed ecco spiegato l'enigma del pugnale bagnato con il sangue di Yuri» dedusse ancora la figlia di Atena.
«Ma Atropo è figlia di Zeus!» esclamò basita dall'aver compreso l'ennesima difficoltà prospettata.

«Yuri, tu devi...» implorò Justice, ma lui la mise a tacere.

«Farò ciò per cui sono venuto al mondo, e sentirete parlare ancora di me domani, domani e tutti gli altri domani del mondo!» annunciò il figlio di Apollo.

«Tu, se vuoi, potresti invocare tuo padre non appena sbarcheremo sull'isola, cosicché egli potrà dotarti della vista, ovvero ciò che definisci la percezione mancante» sospirò, forse commossa, la dura dea Aphelaia.

«NO!» gridò Justice ricevendo occhiate accusatorie da tutti i presenti.
« No! Perché Yuri fino ad ora se l'è cavata contando sulle proprie capacità, e l'acquisizione della vista gli creerebbe solo problemi di orientamento e non capirebbe più cosa gli accade intorno!»

La durezza della ragazza sembrò essere dettata da una sorta di cattiveria, ma non era così. Le lacrime che le rigavano il viso dicevano altro e Ike, tra tutti, comprese ciò che voleva dire. A malincuore dovette darle ragione, al contrario di Axel che nutrì impulsivamente un risentimento devastante.

«Ragazza saggia, sai che così condannate il vostro amico alla cecità eterna?» informò la dea.
«Chi muore cieco resta tale in eterno» aggiunse la divinità con voce quasi strozzata.

«Sei preoccupata per me? Allora non sei proprio del tutto un "sottaceto!"» esclamò Yuri percependo l'improvviso mutamento di atteggiamento della divina ex reclusa.

«Bha! Per me puoi fare la fine che decidi!» rispose senza riuscire a nascondere un senso di dispiacere appena accennato.

«La vostra fine la decido io!». Una nuova voce preannunciò l'ennesimo guaio in vista.

   Per il fato avverso non era sufficiente che i ragazzi avessero assistito ad una sinistra esplosione nel centro abitato dell'Isola, o che Pitone era ormai ad un palmo dal raggiungerla, e che Yuri si trovasse in notevole difficoltà; giunse infatti Noah posseduto da Disnomia dea dell'anarchia, assieme a Mirea, la seconda regina delle Amazzoni a bordo di una barca d'argento di notevoli dimensioni.

Come fosse stato possibile non aver intravisto il mezzo nautico rimase un mistero. Forse il potere di Disnomia aveva fatto sì che nessuno potesse accorgersi del suo arrivo.

    Mirea, nella penombra dell'eclissi, apparve ugualmente vivida e fiera nel portamento regale. Gli occhi color terra brillarono malinconici rivedendo Yuri in mezzo al gruppo in piedi sulla zattera.

«Justice Kassidy, vieni con noi oppure moriranno tutti!» ordinò con poca convinzione Mirea. Ike, forte del suo talento innato nel'interpretare ogni forma di comunicazione, comprese la riluttanza della straniera nel pronunciarsi.

«Avanti, dolcezza! Non farti pregare!» aggiunse Noah puntandole il suo arco.

«Ma che cavolo significa questo!» sbottò Axel.
«Tu non dovresti essere dalla nostra parte? Che accidenti è cambiato?» gridò cofuso il figlio di Efesto.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora