« Ascolta le voci
Segui il canto
Nel sangue le foci
Risana il pianto,
Cerca nelle tenebre
Discerni i giusti
Squarcia le ombre
Con acuti fusti
Trafitto il focale
La serpe gioisce
Del suono mortale
Solare perisce »Yuri non poté arginare il vasto fiume dei sentimenti che provò ascoltando la storia narrata da Mirko. Angoscia. Senso di impotenza. Neppure riuscì ad impedire la eco che risuonò nella sua mente. Quella voce che gli cantò l'iscrizione del masso comparso quando ancora il mondo, nella dimensione in cui l'ebbe vissuto, era bello e sereno.
Nella sua mente si insinuò la melodia che diede origine alle sue avventure... o disavventure.
Quando ancora era solo un bimbo spensierato, protetto dall'aura spirituale di Techne, circondato dalla natura, per quanto poteva esserlo malgrado la cecità, quattro ragazzi erano partiti per cercare l'iliachtída. Non poté nemmeno fare a meno di desumere che fosse proprio lui che stavano cercando, non quello stupido ammasso di corna intrecciate.
"È forse per me, o per ciò che loro avevano creduto io rappresenti, che sono morti" pensò rammaricato.
«Hai detto che ci avresti liberato!» esclamò Florence fluttuando col suo corpo impalpabile intorno al vivente destandolo dal torpore dei suoi pensieri.
Senza alcuna premeditazione, con un istinto solerte, capace di stupire sé stesso per primo e il resto del mondo dopo, afferrò la catena fatta di ombre che cingeva il braccio sinistro di Florence.
«Mah! No, non puoi... a meno che tu non sia morto!»
Ciò che nelle mani di comuni mortali sfugge al contatto, in quelle di Yuri acquistano consistenza corporea, per questo lui può toccare gli esseri e oggetti spirituali.
Il tempo delle riflessioni finì quando dall'altro capo dell'immensa sala apparve Steno.
Lo sconcerto trasparse sul volto truccato. La sua sala privata, il tempio del lusso, del mobilio e suppellettili inestimabili, ridotta a un deposito di cocci e legna da rigattiere.La bocca di Steno si deformò teatralmente, il bel viso una maschera di sconvolgimento supremo.
«Ma che... cosaccia è successo qua?» chiese cantando un vibrato alto.
La mano di Yuri, ancora stretta alla catena d'ombra di Florence, si illuminò e, non con senza sforzo, la spezzò liberando il primo spirito.
«Ma non può essere!» esclamò la libera ex semidea di Ares. «Tu... tu puoi...»
Si rivolse a Mirko e Monica:
«Dobbiamo aiutarlo! Presto!»«Yuri! Devi sconfiggere Busìride così le catene si dissolveranno», spiegò Mirko.
Il cieco sembrò incurante della spiegazione, o almeno apparve così agli occhi delle anime. Non s'accorse nemmeno che un anello della prima catena rotta gli si era impigliato in ciò che rimaneva della sua capigliatura.
Busìride, tremando, rimase all'ombra di Steno, alla quale riferì chissà cosa, mentre Mirko descrisse al salvatore più improbabile del pianeta, com'era fatto il loro carceriere.
Non era sicuro che il semidio avesse compreso che le catene d'ombra avevano come fulcri ciascuna delle sei mani, e che queste erano poste alle estremità delle altrettante braccia dell'orripilante omuncolo. Non poteva essere certo nemmeno che avesse afferrato il concetto delle tre gambe, una delle quali apparteneva una volta ad Aliseo Storm, il loro vecchio amico. Figuriamoci poi spiegargli dei tre occhi neri asimmetrici e maligni distribuiti sul volto rivoltante.
Mirko ignorò che i pensieri di Yuri erano rivolti a tutti loro, a tutte le sofferenze patite. Per quei mostri dell'Anfora di Oto ed Efialte mietere vittime non era sufficiente, a loro giudizio dovevano soffrire all'infinito.
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I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di Perla
Fantasy[Completo] In una lontana isola dell'Oceania, nascosta alla vista dei comuni mortali, s'intrecciano le vicende di una vivace comunità costituita da figli di dèi dell'Olimpo, Sileni, Ninfe e Spiriti antichi. Un Menhir apparso sotto gli occhi degli a...