33 - YURI quattro chiacchiere con Mirea

99 27 54
                                    

«Prima di tutto...», annunciò Yuri sollevando un braccio nel quale pugno teneva stretto degli indumenti. «Ragazze! Qui ho i vostri lembi che portavate indosso, li ho recuperati e spero non siano troppo rovinati!».
Li posò per terra e poi ritornò ad un palmo dal naso della statuaria regina delle amazzoni.

«Non lo ripeterò più! Non sono un vostro nemico! Non sopportavo le vostre sofferenze e ho cercato di porre rimedio, per quanto possibile ovviamente. Detesto le ricompense, quelle che ho ricevuto finora non mi hanno portato bene!». Mostrò alla donna la moneta marina rimasta incollata al palmo della mano destra, ed ella notò spiccare anche il nefasto bracciale di Atropo.

«Come immaginavo!», sbuffò la regina. «Quella è una moneta coniata dai raffinati ciclopi del dio del mare! Perché te l'ha data?»

«Per puro caso, ho salvato un certo Tito, un tipo con la coda di pesce, pare fosse suo figlio. E per ricompensa, Poseidone di monete me ne ha date tre. Questa è l'ultima della quale liberarmi»

«Hai avuto a che fare con Poseidone» analizzò la regina.

«Se per questo, ho avuto a che fare anche con il dio degli inferi!» affermò, e la sovrana delle guerriere sgranò i bei occhioni terra di fuoco.

«Non si ha a che fare con Ade per poi andare a raccontarlo in giro!», gridò come una pazza, e a Yuri a momenti non saltavano i timpani. Si tappò le orecchie con le mani subendo l'assordante sproloquio. Ad un certo punto, seriamente preoccupato per la propria salute auditiva, gonfiò i polmoni d'aria al massimo e cacciò un urlo da svariati decibel.

«BASTA!». Gridò soltanto quella parola, e le onde sonore emesse si propagarono armoniosamente divenendo visibili alle astanti vedenti. Tutto in torno vibrò, la terra, gli alberi, i macigni sparsi, gli animali selvatici e stormi di uccelli impazzirono correndo e volando alla rinfusa. La natura, per un attimo, sembrò essersi piegata a quel prodigio.

La regina delle Amazzoni, invece, ebbe un posto in prima fila per quel che era appena accaduto: fu, infatti, investita da quella sorta d'onda d'urto con una tale forza da essere sbalzata violentemente contro un albero, finendone tramortita.

Tra le spettatrici involontarie dell'evento, c'era chi giurò sulla propria divinità d'aver visto qualcosa d'altro uscire dalla bocca del maschio, come un'ombra o una luce fugace, come un lampo. Altre, invece riconobbero la sagoma di qualcosa di vivo, ma durò troppo poco per definirne la natura. Molte non videro nulla oltre le onde sonore che per un attimo distorsero lo spazio tutto intorno.

La regina delle Amazzoni riprese conoscenza.

Le suddite, oltraggiate dal trattamento subito dalla loro sovrana, assalirono Yuri dimenticando in fretta i benefici appena ricevuti.

«State tutte indietro!» urlò la capo guerriera. «Non toccatelo!».

Le ragazze armate soccorsero la regina e, con maggiore stupore di quanto provato prima, la osservarono con attenzione e ammirazione. «Mia regina!» esclamò una di esse. «Guardate! Anche a voi ha...»

La sovrana, ancora a terra, ammaccata e con i capelli scompigliati, avvertì sul petto un peso che ormai credette di non dover mai più sopportare.

Metà seno era ancora lì, come lo ricordava, coperto da un lembo di pelle, ma accanto a quello, fiorente come il primo, ricrebbe quello che le fu stato tolto.

Seduta a terra sulle ginocchia, accanto all'albero contro il quale aveva sbattuto, posò delicatamente una mano sulla parte del corpo rifiorito, con dignità, senza eccessi lacrimevoli. Sospirò, facendo bene attenzione a non trasmettere con nessun muscolo del viso alcun senso di sollievo, gioia o contentezza.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora