28 - JUSTICE, IKE, AXEL e il volo notturno

126 28 90
                                    

Terminata l'operazione, la figlia di Atena osservò soddisfatta il risultato di ciò che aveva costruito, poi la sua attenzione fu catturata dal crepitio di un fuocherello acceso da Ike. L'odore di pesce arrostito la sorprese.
«Ma come hai fatto?»

«Eri così assorta in ciò che stavi facendo che ho pensato di fare anch'io la mia parte, così mi sono messo a pescare!»

«Anche se non abbiamo molto tempo, dobbiamo pur sempre mangiare», convenne la semidea.

Purtroppo, malgrado fosse tutto genuino e la fame condì a dovere il pesce arrosto, l'angoscia di dover cercare Axel, e la probabile perdita della cara oca Anser Anser, diede un certo retrogusto amaro alla cena campale.

«Non sapevo che pescassi!» divagò Justice seduta a terra vicino al fuoco difronte ad Ike.

«È una cosa che facevo spesso con mio padre»
«Ti manca?»
«Vorrei rivederlo, è ovvio. E tu, il tuo dov'è?»
«Sarà sicuramente in qualche zona del mondo, ad esplorare qualche resto di civiltà antica o cose così»
«Già, lui è come te, un archeologo».

Pervasi dal senso di responsabilità, non si dilungarono nel chiacchierare. Col poco tempo che incombeva come un soffitto mobile che crolla attimo dopo attimo, si misero subito in viaggio alla ricerca di Axel, o di quel che di lui ne restava.

«Justice, so che ti sei data da fare molto per creare questa rete circolare con attorno una infinità di funi... sembra una sorta di sole in arte post-moderna!... mhm voglio dire, come pensi di utilizzare la tua opera?»

«La utilizzeremo per volare!» rispose raggiante la figlia di Atena.

«Vorrai scherzare!»

«Affatto! Ike stai per imparare che con me tutto è possibile!»

Justice sganciò il pendaglio della collana e il disco dello scudo di bronzo bordato d'oro si ricompose. Il figlio di Iride ci capì sempre meno.

«Dopo aver usato lo scudo di Perseo a Snaketown ho capito come funziona»

«Interessante!» le mentì Ike osservandola Puntare lo scudo in alto dopo esserselo messo al braccio. Justice ricreò mentalmente lo stato d'animo che la indusse ad affrontare la fiumana di serpenti a Snaketown, e come quella sera, l'impressionante stormo di civette riuscì dal cerchio del metallo, come per incanto. Persino l'imperturbabile Ike Ivor si stupì.

«Le civette sono animali per lo più notturni», spiegò lei con gli occhi pieni di ammirazione per quei superbi rapaci.

«Molto interessante la lezione ma...»

«Niente ma e stai a guardare...» si schiarì la voce. «Ehm, sentite, maestose civette, avete un capo, qualcuno che vi guida?». Dopo pochi istanti, dal mucchio di rapaci dal colore della terra rossa, emerse un superbo esemplare dalle ali argentate e screziate di onice che planò in direzione del braccio offerto dalla ragazza.

Gli occhi dorati del bell'animale, aperti al massimo, incrociarono la sguardo altrettanto fiero della semidea che con rispetto le impartì l'ordine.

«Aiutateci a trovare Axel, il biondino sciroccato che era assieme a me l'altro giorno».
Come la volta precedente, le civette obbedirono al suo volere.

Sistemò lo scudo aperto al centro della rete intessuta prima e disse ad Ike di entrare dentro esso. L'irlandese, seppur scettico, e più per dovere che per altro, obbedì. Justice gli fu subito accanto. In pochi minuti almeno duecento civette, se non di più, presero in picchiata tutte le funi con i loro robusti artigli, e sotto l'incredulità del figlio di Iride, decollarono ad un'altezza incredibile.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora