59 - YURI, JUSTICE e i nemici amici

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Yuri scattò sulla sedia in preda a mille emozioni. "Ho una madre! L'unica che ho conosciuto è Marta, la mamma di Jonas. Possibile? Anch'io ne ho una!".

Pensando ciò, si rese conto di quanto fosse stato stupido. Aveva dato importanza solo al genitore divino, ignorando la parte umana grazie alla quale era venuto al mondo,la più importante!

«Tu sei mia madre!»

L'anima della donna sorrise.
«Sì, sono Nadia, Nadia Sevensuns».

Il volto di Yuri assunse un'espressione pazzesca dettata dal tamburellare impazzito del cuore.

«Adesso calmati, respira e siediti, non abbiamo molto tempo».

Poco incline all'obbedienza, il ragazzo si lanciò verso lei.
«Non mi calmo affatto!».

Le prese le mani, benché prive di calore, assente dato il suo essere solo spirito. Le tastò con cura, timoroso di romperle. Nadia a quel punto accarezzò quelle di suo figlio e le portò sul proprio viso.

«Almeno per il momento, puoi provare a sentirmi così», disse offrendogli l'opportunità di perlustrare col tatto le fattezze del proprio volto.

Yuri e Nadia Pur non potendo stabilire un contatto visivo, le emozioni giunsero trasmesse attraverso quel semplice gesto. Yuri, pur impossibilitato dal poter vedere l'aspetto della madre, s'accorse del tremolio della sua palpebra e udì lo sgorgare di una lacrima trasparente scesa fino al neo naturale sotto l'angolo dell'occhio destro.
«È già qualcosa» sussurrò. Nadia fece baciò le mani del sangue del suo sangue.
Yuri sussultò inondato tutto d'un colpo da un potere smisurato, l'amore materno.

«Ma tu, tu cosa fai?» le domandò, rendendosi conto poi quanto fosse stata idiota come domanda.

«Diciamo, che il mio compito è quello di proteggerti!» rivelò scostando con dolcezza le mani del figlio; e si rese conto anche lei in ritardo d'aver errato il senso di quella domanda.

Yuri perplesso, indietreggiò di mezzo passo piegando di scatto il busto in avanti.

«Tu, mi proteggi!» fece eco con tono di voce più alto. «Posso dirti che lo fai da schifo?» giudicò allargando le braccia in dimostrazione di come era ridotto a furia di prenderle a destra e a manca.

Nadia avanzò d'un passo verso il figlio e lo colpì ripetutamente al petto con le dita di una mano chiusa a mo' di becco.
«Senti giovanotto! Due cose: primo, chi credi sia stato a farti evadere da qui la prima volta?»

Yuri ricordò quella notte quando, dormendo sognò di ritrovarsi nell'Ade. Riconobbe d'essere riuscito a fuggire da lì, ma non comprese come.

«Te lo dico io! IO ti ho mandato Jolly! Il mio arietino! E a proposito, dov'è? L'hai perso? L'hai fatto morire? Te lo sei mangiato?» strillò la donna.

«Allora è tua la pecorella! È sempre stata con me e ora, non so, preferisce stare con Justice, la ragazza con la quale sono arrivato sin qui!» la informò pareggiando il tono.

Nadia storse.
«E secondo! Mio giovanotto, non osare alzare la voce con tua madre!» tuonò. Yuri incrociò le braccia in atto di sfida. Sfida che la madre accettò. Con una mossa di lotta corpo a corpo in stile greco, mise il figlio sulle sue ginocchia, esponendo il fondoschiena in bella vista e lo sculacciò sonoramente. Accompagnò ogni colpo con altri ennesimi rimproveri... materni... o almeno così sembrava...

«Sei sicura di essere mia madre?» biascicò il semidio in piedi dopo l'amorevole lezione, massaggiando l'unica parte del proprio corpo che fino a quel giorno era riuscito a difendere.

«Te la sei cercata!» rimbrottò la "mammina". «Le cose sarebbero potute andare diversamente se non fossi morta» emise con tono triste.

«Ascolta, figlio mio, non abbiamo tempo e tu devi portare al termine un compito importante. Ma prima devi ascoltare quanto ho da raccontarti... e devi assolutamente promettermi che non dovrai in nessun modo vendicarmi!»

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora