27 - JUSTICE, IKE, AXEL e l'esplosione

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    Sorpresi da un cielo in tempesta, Justice, Ike e Axel decisero di proseguire il viaggio seguendo un percorso via terra. Purtroppo, sfrecciando con i veicoli trasformati in vespe di bronzo, lanciate a tutta birra, attirarono l'attenzione di un poliziotto che li inseguì con la volante a sirena spiegata.

«Qui Punch 717, sono ancora all'inseguimento dei tre sospetti alla guida di vespe truccate che superano i cento chilometri orari»

«Alf, sicuro che non si tratta ancora di tuo figlio con i suoi amici?», replicò una voce femminile al di là della radio dell'auto.

Alfie Monroe, un integerrimo poliziotto, con alle spalle tre matrimoni falliti e un figlio adolescente che rispecchiava fedelmente tutte le più peggiori preoccupazioni paterne, vedeva in ogni ragazzo, specie se dell'età del suo, come un delinquente latente, senza alcuna possibilità d'appello.

Il fatto che piovesse come mai prima nel distretto di Chesapeake City e che il poliziotto guidava a oltre cento chilometri orari, non gli impedì di vedere tre ragazzi su delle strane vespe color bronzo, dotate di strani motori ridotti al minimo essenziale, dove intravide delle fiammelle dalla luce molto intensa.
A nulla valsero i tentativi di farli rallentare e accostare, i tre erano inarrestabili e, secondo Alfie, estremamente pericolosi.

«Bet, sono sicuro che stavolta non c'entra nulla quella testa calda di mio figlio!» ribatté avendo ancora negli occhi come quei individui erano piombati giù dal cielo a bordo di improbabili surf volanti, mutati inspiegabilmente in vespe... in America poi! "Quali ragazzi possiedono delle vespe? sono veicoli costosi provenienti dall'Italia" pensò accigliato.

«Hei, Justice! Dove siamo?» domandò Axel affiancandola.
«Siamo già nella baia di Chesapeake, è il più grande estuario del continente, ed è di origine meteoritico».

«Dici davvero?» ribatté Axel. «Questa è una buona notizia! Se da queste parti è caduto un meteorite, vuol dire che qua attorno dovrebbe esserci un giacimento di bronzo divino!»

«Non abbiamo tempo per la ricerca di bronzo divino!» avvertì Ike, facendogli notare d'avere alle calcagna l'ostinato poliziotto.

«Ma abbiamo percorso troppi chilometri! E queste condizioni atmosferiche stanno danneggiando i circuiti dei veicoli! Dobbiamo fermarci e ripararli!» protestò il figlio di Efesto.

Infatti, il campo magnetico emanato dai velivoli, ciò che permetteva di mantenere pressurizzazione e stabilità aerea, iniziò a vacillare. Il vento cominciò a penetrare la barriera e a sferzare i ragazzi. I lunghi capelli di Justice, che fino a poco tempo prima erano ben distesi in barba all'alta velocità, iniziarono a ondeggiare disordinatamente. Anche l'oca ai suoi piedi mostrò i primi segnali di insofferenza. La pioggia, dopo un po', vinse il magnetismo difensivo. Ben presto tutti si inzupparono da capo a piedi. Come se non bastasse, furono sul punto di incrociare altre due volanti della polizia provenienti dal senso opposto.

«Qualcuno ha un'idea?» gridò Ike.

«Si accettano suggerimenti!» rispose di rimando Axel.

«Acceleriamo al massimo!» ordinò Justice ormai con i capelli al vento e fradicia. «All'Elizabet River ci buttiamo in acqua con questi cosi trasformati in surf!» gridò a squarciagola sperando di essere sentita e capita bene. Ike le mostrò il pollice alto e Axel... non si capì bene se le stesse facendo l'occhiolino o se avesse qualcosa nell'occhio.

Il paesaggio lagunare della grande baia di Chesapeake trasmise inquietudine, tutta immersa nel furore della tempesta. "Quante dannate difficoltà!" imprecò Justice tra sé.

"Dannazione! Ho riparato già troppe volte i surf volanti! Non resisteranno ancora per molto!" rimbrottò mentalmente Axel.

Lui, da padre, inventore e collaudatore dei propri marchingegni, li conosceva bene. Il progetto delle strutture volanti individuali fu oggetto di innumerevoli discussioni in quel del quartiere di Efesto. Gavril Nuriev, il capo delle fucine, orgoglioso di detenere il posto che occupava, ammetteva lo sviluppo di pochi progetti. La maggior parte ideati dai fratelli semidivini con particolari doti creative, avvantaggiando quelli che rientravano in una personale classifica di gradimento. Axel Eberhelm non rientrava in quella speciale classifica, forse perché di origini tedesche, e lui era russo. Chissà.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora