29 - JUSTICE, IKE, AXEL e il biancospino

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Ike, ancora titubante dell'efficacia dei paletti di biancospino, adoperò le sue spade di bronzo per combattere le quattro megere straccione dai lunghi artigli, ma senza ottenenne i risultati che si era immaginato.

Justice lo vide con la coda dell'occhio dall'altro lato del campo sterrato e gli urlò di usare i legni appuntiti, appresso a un paio di imprecazioni che è meglio non riportare.

"Accidenti! Devo fare attenzione anche a lui!" protestò mentalmente la figlia di Atena. "Devo fare tutto io! Come se non bastassero le Lamie! Uffa! Adesso mi conviene estorcere informazioni sulla sorte di Axel e tener d'occhio il mostro che mi sta studiando a distanza! Furba! Sta aspettando il momento giusto per attaccarmi. Mi conviene mantenere alta la concentrazione.

«Allora? Aveva un buon sapore il nostro ex compagno di viaggio?»

«Puá! Non mangiamo cibo di dubbia provenienza!»

«Quindi, cosa ne avete fatto?»

«Se ci tieni a scoprirlo, ti accompagnerò io dalle Grandi Madri Betty e Abigail e vedrai tu stessa!» rise oscenamente la Lamia.

Justice rimase impassibile apprendendo la nuova informazione, determinata a farle sciogliere di più la lingua. Dal suo lato sinistro, intanto, avvertì l'altra che stava per attaccarla silenziosamente, credendosi al sicuro e non vista, nascosta dietro un alto cespuglio di arbusti.

Un po' più lontano, Ike cominciò a mettere in pratica il concetto: "paletto piantato in petto".

"Almeno non si è fatto colpire dagli artigli velenosi delle vampire! Sembra che Ike si stia allenando!" giudicò la ragazza.

«Hai nominato Betty e Abigail?», riprese a discutere con la Lamia loquace, dopo che la sua mente aprì un "cassetto dei ricordi delle nozioni studiate".

«Sono le prime due streghe arse vive durante il periodo della loro caccia: le streghe di Salem!»

«Sono loro!» sibilò la vampira . «Sono coloro le quali vedono e prevedono qualunque cosa!»

«Avevano previsto il nostro arrivo?» chiese seccamente Justice.
«Sì!»

«E sapevano che non ce l'avreste fatta contro di noi?»

«Beh, ecco... forse...»
In un momento di apparente scarsa attenzione, la figlia di Atena abbassò fintamente la guardia, nascose uno spuntone di legno di biancospino lungo la parte interna dell'avambraccio, e con aria annoiata portò due dita all'altezza del pendente circolare. La Lamia che con pazienza aveva ordito il piano d'attacco, si mise in azione. Fiondò contro Justice ad ali spiegate, ma ella con la rapidità di un rapace, aprì lo scudo di bronzo bordato d'oro allacciandolo al braccio sinistro prima ancora che la maldestra Lamia impattasse contro.
Certamente Justice accusò la furia dello slancio al punto da essere sbalzata a terra, ma è anche vero che, durante lo scontro, lo spuntone di biancospino che aveva nascosto lungo l'avambraccio lo conficcò nel cuore della vampira demoniaca che svanì, in preda alla stupefazione, in una fulgida nuvoletta dorata.

Ammaccata, con qualche livido sul lato destro del corpo e con i capelli seriamente in disordine, Justice si rialzò subito. Alcune smorfie tradirono i primi segni di stanchezza.

«Ora faccio io una previsione» biascicò. «Prevedo che ci condurrai nel luogo in cui si trova il prigioniero!»

La vampira dell'Erebo indietreggiò preoccupata, dispiegò le ali tentando la ritirata, ma Justice le lanciò con precisione chirurgica lo scudo a mo' di freesby. Essa cadde a terra rovinosamente, mutilata degli arti volanti, sporcandosi di fango. Forse ne ingoiò anche un po'.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora