15 - JUSTICE, IKE, AXEL, verità o certezze?

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Axel, nonostante fosse il più provato dopo la terribile esperienza vissuta nel deserto bianco di Alamogordo, non perse lo smalto creativo. Unì nuovamente i tre surf volanti e ricompose l'ampia piattaforma, in più, sfruttando i resti della locanda bianca andata distrutta, montò una tenda in stile "campeggio tra le nuvole".

Così, la sera stessa, il terzetto abbandonò il candido desertoo infernale.

Justice propose di stabilire i turni di riposo, alternandoli a quelli di guida della zattera volante. Ike e Axel notarono l'apprensione della ragazza.

«Qualcosa in contrario se ti riposassi un po', Justice?» propose Axel.

«Certo che sono contraria», sottlineò ovvia lei. «Non ho voglia di girare in tondo nel cielo e perdere tempo!»

«Commossi dalla fiducia Justice!» le fecero il coro i ragazzi.

La discussione morì sul nascere. La notte passò tranquilla, a parte le correzioni di rotta che di tanto in tanto Justice impartiva, seppur rintanata nella tenda.

«Ma come fa?»

«Non ci pensare, Axel. Meno male che abbiamo lei nel gruppo!»

«Puoi dirlo forte Ike!» tuonò la figlia di Atena da dentro il rifugio.

L'obbiettivo da raggiungere era la costa est degli Stati Uniti, con fermata principale Virginia. Così ripeté fino ad addormentarsi Justice.

L'alba svelò montagne verdi ricche di alberi, terreni e scenari rigogliosi. I colori che i primi raggi di sole illuminò, stupì gli sguardi dei ragazzi, profondamente affascinati dalla natura del posto.

«Guardate!» esortò Ike. «È come se tutti i colori assenti ad Alamogordo si trovassero qui, a dipingere ogni angolo, anche il più insignificante!»

«C'è un poeta sotto tutti quei muscoli!», sentì dire da Justice, e lui ne fu felice che ella avesse notato le sue qualità, muscoli compresi.

«Allora, tanto per essere in linea con la poetica, questa è una delle vallate più belle dell'affluente più suggestivo del maestoso Mississippi: il fiume Arkansas, dell'omonimo stato» a quel suo appunto, Justice attese in vano un'ovazione, soppiantato dai versi burleschi di Axel.

Atterrarono dopo nei pressi del bel fiume, trovando un riparo nel bosco ai piedi delle Montagne Rocciose.

«Mancano quattro giorni all'eclissi solare, il tempo stringe!» esclamò la figlia di Atena. «Dobbiamo raggiungere Virginia Beach prima di sera!» annunciò.

«È una disperata corsa contro il tempo, la nostra!» convenne Ike.

«Ci sono ingranaggi in questa storia, che non mi girano come dovrebbero» esordì Axel osservando Ike mandare in aria uno dei suoi dischi d'oro di Iride per ordinare la colazione.

«Tu lanci aeroplani di carta e questi scoppiano?», alla domanda Ike sorrise velatamente.

«È difficile da spiegare, ma è così. Ehm... ma non faccio solo scoppiare le cose... Axel»

«E cos'altro ci fai?», incalzò curioso il figlio di Efesto.

«Una cosa molto utile: comunicare!». La rivelazione di Ike catturò l'attenzione di Justice che stava correggendo la rotta da seguire sui timoni della zattera.

«Stai dicendo che possiamo sapere ciò che succede a Vera Delo, cioè metterci in comunicazione con l'isola?» chiese ansiosa la figlia di Atena.

Ike, per prima cosa, ordinò la colazione per tutti. Lanciò in aria il disco d'oro che svanì in una variopinta nuvola dalla quale uscirono toast, latte, bacon con uova, tramezzini, bevande e succhi e, tra le tante altre cose, anche un'arancia marina.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora