Anton, unico tra i figli di Afrodite disposto a mettersi in gioco per combattere gli invasori, ostentò un po' di sangue freddo, proponendo di impugnare le armi.
«E con cosa li colpiamo?» domandò una sorella. «Con ombretti e cipria?»
«Non è male come idea!» ribatté il bell'Anton. «I fratelli di questo qua», indicò Doon. «Una volta, per scherzo, mi hanno rifilato del peperoncino messicano in polvere che io ho utilizzato, inconsapevolmente, per produrre i cosmetici del mio negozio»
«Già, mi ricordo la schifezza che mi hai rifilato quella volta, ho ancora parti del corpo che mi bruciano da impazzire!»
«Ragazzi! Siete sotto la mia tutela! Fate quello che pensate di fare, ma...» Ninfa, con calma, tirò un respiro enorme:
«Ma COOORRRIIIAAAMOOOO!» gridò poi isterica.
Anton portò con sé due valigette piene di roba cosmetica e, assieme a tutti i fratelli, uscì dalla villa di Ninfa sfuggendo per un soffio all'arrivo del ciclope.
Prima di correre verso la zona esterna del quartiere, vide di sfuggita i figli di Ermes, armati di spade, sciamare intorno agli altri ciclopi nel tentativo di fermarli. "Non saremo mai utili quanto loro!" convenne Anton scuotendo la testa.
«Cerchiamo di arrivare al perimetro dell'altopiano del monoptero, così saremo sotto la protezione degli arcieri di Apollo!» gridò Ninfa immersa nella confusione creata dai sottoposti, ma nessuno la sentì, troppo occupati a sbraitare dal terrore provocato dal ciclope che li stava inseguendo.
«Avremmo dovuto cambiarci le scarpe! Siamo tutte con i tacchi alti dannazione!», imprecò un'altra ragazza di Afrodite.
«Correre con quei trampoli, con alle calcagna un ciclope armato di mazza chiodata, non è proprio una bella mossa!» rimarcò Anton cercando di escogitare qualcosa.
In fondo al caseggiato si intravidero già le macerie della ex dimora di Dafny. Siccome si ergeva sull'esatto perimetro dell'altopiano del monoptero, i figli di Afrodite decisero che doveva essere quello il punto da raggiungere.
Anton rimase volutamente indietro nella corsa per coprire la fuga dei suoi fratelli che, a suo giudizio, erano lenti come lumache.
Gli venne un idea. Estrasse da una valigetta due bozzoli ripieni di peperoncino in polvere e ne lanciò uno contro il Ciclope, sperando di centrare l'unico bulbo oculare, ma fallì. Si maledisse e raggiunse una sorella a caso alla quale chiese aiuto.
Alla richiesta, la poveretta a momenti non gli mollò un ceffone.
«Fossi matta! Ma che ti salta in mente!»Una seconda sorella si avvicinò in quella che tutto sembrava meno che una corsa.
«Le ho chiesto se mi prestava il suo reggiseno!»«E che accidenti vuoi farci? Sei impazzito?»
«No, vorrei usarlo come fionda!»
Una terza sorella, ascoltando tutto durante la corsa, si sfilò l'indumento richiesto senza doversi togliere il completo verde smeraldo che indossava. Solo lei seppe come ci riuscì!
Affiancando Anton glielo porse. Poi convinse un'altra ragazza ad aiutarla. Anton ringraziò le sorelle per la loro disponibilità.Il ciclope alto otto metri fu sul punto di raggiungere il gruppo dei fuggitivi. Non badò allo sgangherato terzetto che lo stava attendendo.
Nency, la padrona del reggipetto, afferrò una spallina del suddetto tessuto, e Irina, una sua amica presa a caso tra la folla, la spallina opposta, e Anton caricò entrambe le coppe con i bozzoli di cipria al peperoncino e lo tese tirandolo con entrambe le mani.
![](https://img.wattpad.com/cover/67178618-288-k631609.jpg)
STAI LEGGENDO
I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di Perla
Fantasy[Completo] In una lontana isola dell'Oceania, nascosta alla vista dei comuni mortali, s'intrecciano le vicende di una vivace comunità costituita da figli di dèi dell'Olimpo, Sileni, Ninfe e Spiriti antichi. Un Menhir apparso sotto gli occhi degli a...