35 - YURI incontro al destino

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    Yuri, pensieroso, vagò per le alture dell'isola di Chios senza una meta precisa.

Rimuginò a lungo sull'inganno ordito da Mirea.

"Se quel pugnale è un'arma in grado di annientare un'intera popolazione, vuol dire che c'è del male dentro di me" pensò atrocemente risentito.

"Dopo aver aiutato i ragazzi dei miei incubi, farò di tutto pur di raggiungere quell'isola, Asteria, e salvare tutto il salvabile. Fosse l'ultima cosa che potrò fare, impedirò che avvenga una carneficina!" decise.

    Senza accorgersene, ritornò al punto dove era atterrato. Scese giù nel cratere provocato dall'impatto.

Avvertì con le mani il terreno ancora caldo e umido. L'aria odorava di metallo ed era soffocante, molto sgradevole.

"Secondo Mirea, è qui dove le sue guerriere avevano allestito un falso altare dedicato al Sire, consacrandolo invece ad Artemide per invocarne l'aiuto. Ma io non credo che la dea della luna gradirebbe essere onorata in mezzo a questo tanfo. Hanno invocato il Sire sapendo che sarei arrivato in un momento ben preciso" pensò, "perché con ogni probabilità quel bastardo, come me, è in grado di avvertire le antìlipsi, con un unica differenza, lui le sa utilizzare meglio", dedusse infine.

«Bene!», esclamò ad alta voce. «Mai come ora mi serve un'antìlipsi più precisa e chiara possibile!»

Si concentrò come mai prima, e il petto a momenti gli scoppiò dallo sforzo. Il formicolio che generò sviluppò un'intensa fonte di luce. Per la prima volta richiamò a comando una premonizione con i fiocchi.

Sentì sulla pelle l'assalto delle Lamie, udì il latrato di un animale e il grido di una donna in pericolo. Ebbe la sensazione di toccare centinaia di serpenti, poi ancora una voce gutturale inneggiante alla vittoria, e sé stesso sbattuto contro rocce e massi appuntiti. Scoprì di essere incatenato in un ambiente freddo e angusto, delimitato da sbarre. La sensazione di costrizione era così vivida che gli parve di viverla nel presente. Si allarmò sentendo il ruggito di un mostro mai incontrato prima e, soprattutto, le voci ormai note dei ragazzi da aiutare, solo che, in quel frangente, erano più disperate che mai.

«Incoraggiante!».

    Al termine della notevole percezione, Yuri si sentì svenire, malgrado il risultato conseguito. "Credo mi convenga non abusare troppo di questa facoltà!" pensò tenendosi malfermo sulle ginocchia.

«Sei qui!», gracchiò la voce inconfondibile di una Lamia.

«E voi mi siete già col fiato sul collo!», rispose Yuri abbozzando un sorriso di sfida.

Dal fondo del cratere rilevò la presenza di una dozzina di donne vampire volanti. Capì che l'avevano circondato. 

«Ma c'è ancora il calore del giorno! Voi altre non amate più il freddo della notte per uscire a fare baldoria?»

«I tempi cambiano, giovane idiota, e noi ci siamo evolute!» affermò una di loro, mentre le risate gutturali e maligne delle altre inneggiarono al gran divertimento. Tutte insieme sbatterono le ali sollevando una densa nuvola di polvere dentro la quale Yuri scomparve.

«Capitate proprio nel momento più sbagliato!» ringhiò inferocito il semidio. «Oggi sono davvero di pessimo umore!» avvertì spiccando un salto in verticale. Durante l'elevazione ruotò su sé stesso con una tale energia, da spazzare via la polvere sollevata dalle Lamie, ed esse ne approfittarono assalendolo in massa.

«Non sapete fare di meglio?» sfidò il guerriero sganciando la collana e generando un'onda di luce, talmente potente, da incenerire quattro mostri dell'Ade.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora