31 - YURI e l'allenamento

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Sdraiato su di un cumulo di foglie fresche e odorose, all'ombra di folte fronde, il semidio cieco si destò lentamente, avvertendo scendere sulle labbra generose gocce di dolcissimo miele.

Ancora tramortito chiese, muovendo le labbra mute, dell'altra bevanda gustosa.

Una mano mite lo accontentò.

Come le radici delle piante riarse dalla siccità, dopo un acquazzone, succhiano avidamente l'acqua dal suolo rigenerandosi ad ogni attimo, così Yuri, grazie allo squisito alimento si sentì rinfrancare gradualmente.

"I miei dannati poteri! Mi uccideranno presto o tardi!" sospirò.

Un leggero calpestìo sul petto gli fece intendere che l'inseparabile mini pecorella era ancora con lui.

«Ah! Ma come fai a essere ancora viva?» le chiese mormorando, cercando allo stesso tempo di accarezzarla.

«È una creatura molto potente». Una voce pacata e soave si palesò con dolcezza. Yuri ne avvertì la presenza malgrado la certezza che fosse priva di corpo fisico.

«Chi sei? Perché mi stai aiutando?»

«Non avere paura, mio eroe, io ti sono amica»

«Sei una dea?» domandò con astio, ricordando le precedenti fregature ricavate aiutando la gracchiante Aphelaia, e il divino tizio cavalca delfini, Taras.

«No. Tuttavia, la mia natura è sovrannaturale. E sono qui per darti un piccolo ma necessario aiuto»

«Mi chiederai qualcosa in cambio, suppongo»

«Non mi è dato chiedere nulla in cambio», rispose mite la voce.

«Mi donerai la percezione che tutti chiamano "vista"?»

«Non posso, non sono abbastanza potente, ma qualcuno potrà farlo. L'ultimo essere che incontrerai alla fine di questa tua vita te la concederà»

«Il bracciale di Atropo, potresti toglierlo?»

«Ahimè! No. Nemmeno l'ultimo essere che incontrerai ha il potere di liberarti dal giogo della morte!» disse sinceramente addolorata la candida voce.

«Fantastico!», mormorò sarcastico Yuri. «Il tuo aiuto, di preciso, in cosa consiste? Mi accompagnerai a Chios, affinché possa aiutare i tre ragazzi che affollano i miei incubi orribili?»

«Io personalmente non posso»

Yuri fu sul punto di esplodere. Lo scatto d'ira gli diede la forza di alzarsi in piedi senza quasi accorgersene.

«Con tutto il rispetto, soave creatura, o qualunque cosa tu sia, ma non credo che il tuo aiuto possa essermi utile»

«Al contrario», affermò con maggiore pacatezza la misteriosa creatura. «Tu puoi andare ovunque in questo mondo, a patto che sia giorno. Per il momento»

«Spiegati!» incalzò Yuri.

«Raccontami come hai fatto a fuggire dagli inferi quel giorno, quando ci siamo incontrati al mercato di Atene. Oppure, potresti ricordare come sei riuscito a giungere fino qui», suggerì la fin troppo calma voce sovrannaturale.
Il semidio, riluttante, ricordò di colpo tutt'altro.

«E Luana, e Misha? Dove sono?» domandò allarmato, ricordando l'orribile avventura appena vissuta a Lerna. "Spero che quel tipo, il Sire, non li abbia presi!" pensò, non potendo vedere il tiepido sorriso apparso sul volto dell'essere senza corpo.

«Mio giovane eroe, non temere per la loro sorte, li hai condotti dove è giusto che sarebbero arrivati»

«Temo invece, di averli fatti uccidere da quel Sir...»

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora