Perla, dietro indicazione di Justice, sfondò l'ennesima porta a suon di calci. «Se non fossi su una nave che affonda, giuro che mi divertirei!»
«Tu sei sempre stata forte?», le domandò Justice, ma il lamento dei bambini nella ludoteca rimandò la risposta.
Irruppero nel reparto e trovarono due donne con la divisa del personale civile addetto alla custodia dei piccoli passeggeri. Ostentavano troppa calma nonostante il pavimento già invaso dall'acqua.
Dopo averlo fatto notare, le donne portarono le dita verticalmente al centro delle bocche, mimando il gesto del silenzio.
«Non temete, tra un po' moriranno tutti, questi marmocchi!» sibilò agghiacciante una di esse.
«Ma non prima di essere mangiati!» aggiunse l'altra, e un attimo dopo si trasfigurarono. Gli occhi divennero tondi, neri e senza iridi. Le orecchie passarono dalla forma umana a quella palmata e vitrea. Le bocche truccate si allargarono a dismisura, fino a dividere in senso orizzontale i volti diventati squamosi. Dai corpi, braccia comprese, si dipanarono grovigli di tentacoli pieni di vesciche e ventose.
«Lasciate stare i bambini!» tuonò Perla, scagliandosi istintivamente contro una mostruosità.
Justice studiò l'altra e contemporaneamente contò venticinque bambini urlanti in altrettanti lettini.
Immaginò già l'orribile carneficina.Nel frattempo, Perla balzò da un lato all'altro schivando i tentacoli sferzati dell'avversaria. Alcuni fendenti andarono a segno e anche il mostro marino assestò colpi significativi.
Justice analizzò tutto ciò che la circondava. "Allora, abbiamo una libreria per l'infanzia, scaffali pieni di giocattoli, accessori antincendio, quattro lampadari di vetro sospesi in aria da catene fissate al soffitto da meccanismi a carrucola. Forse ci siamo!"
Mentre Justice elaborò un piano d'azione, Perla si fece in quattro pur di abbattere il mostro, malgrado le difficoltà dovute dall'acqua sempre più alta.
Justice, osservando quegli esseri, ebbe un'intuizione.
«Perla! Se questi cosi fossero dei polpi, quali sarebbero i loro punti deboli?» le chiese gridando, pur vedendola impegnata a schivare i tentacoli che la sferzavano in continuazione.
«I cuori! I polpi hanno tre cuori! Sono quelli i loro punti deboli!» rispose mantenendo alta la guardia.
«Giusto! I polpi possiedono tre cuori!» fece eco Justice. Tutto le parve chiaro quando individuò tre bozzi pulsanti distribuiti a triangolo sui busti viscidi delle fiere marine.
Avvicinatasi agilmente allo scaffale dei giochi, afferrò tutti gli oggetti che riuscì a prendere e li lanciò contro l'altro mostro che stava per aggredire Perla di spalle.
«Stupida umana! Ti divorerò!» sibilò quella voltandosi dalla sua parte, incurante degli oggetti che la colpivano.
"Se danneggiassi almeno un cuore, forse potrei farcela!" pensò adocchiando una fila di quadri incorniciati col vetro. Si slanciò verso essi schivando a rotta di collo le maledette escrescenze gommose. Afferrò un quadro e scoprì che pesava più di quanto aveva immaginato. Protesse la mano con un lembo di stoffa ricavato dalla propria maglia. Ruppe il vetro e s'impossessò di una scheggia dalla forma vaga di un pugnale. Sventolò l'arma improvvisata contro il tentacolo inviato dal mostro e lo tranciò di netto. Un liquido bluastro uscì dal punto leso. «Che schifo!» borbottò la ragazza.
Intanto, l'acqua arrivò alle ginocchia. La nave stava inabissandosi inclinata da un lato.
Perla si scoprì essere sempre più agile e aggressiva contro la rivale tentacolata.
Ad un certo punto, le ragazze, messe alle strette, si ritrovarono schiena contro schiena.
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I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di Perla
Fantasy[Completo] In una lontana isola dell'Oceania, nascosta alla vista dei comuni mortali, s'intrecciano le vicende di una vivace comunità costituita da figli di dèi dell'Olimpo, Sileni, Ninfe e Spiriti antichi. Un Menhir apparso sotto gli occhi degli a...