19 - YURI ( & CO.?) E IL GRANCHIO ROSSO

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«Grazie per non avermi pugnalato alle spalle!» esordì Yuri.

«Fai pure lo spiritoso?» bofonchiò Luana, riflettendo su come fosse riuscito, cieco com'è, a salvare entrambi da quella caduta. L'aveva ancora impresso negli occhi la scena di lui che balzava in mezzo ai massi cascanti con lei tra le braccia. «Vedo che sei abituato a questo genere di situazioni!»

«È la prima cosa che ho dovuto imparare per salvarmi la pelle!»

«Immagino!» intercalò. «È questione di minuti, e gli altri saranno già qui a cercare i nostri corpi!» sottolineò lei.

«Così, potrai consegnarmi al tuo capo... come si chiama a proposito?»

La figlia di Ares sbuffò sorridendo. «Non molli la presa, eh! Sai che è meglio non nominare certi esseri quando si è in battaglia?»

«A dire il vero, no!»

«Davvero? Ma da dove vieni? Qual'è il tuo rifugio?»

«Non ho nessun rifugio a cui ritornare» rispose spassionatamente Yuri.

Luana sentì ancora addosso le sue forti braccia che la sorressero, mentre planava verso il basso. Decise di darsi un contegno. "Sono una figlia del dio della guerra. Per quelle come me certe debolezze non sono ammesse!"

«Scusa per il pugno in pieno viso» biascicò Yuri accortosi, mentre sostenne la semidea, che non possedeva né arco né frecce. Quindi capì che non poteva essere stata lei a uccidere Pedro.

«Sciocchezze!» lo tranquillizzò. «Sono abituata alla lotta, e ogni scusa è buona per combattere»

«Ma perché non hai detto subito la verità?»

«Mi avresti creduta?»

«Mhm... non lo so», concluse Yuri.

«Sei, dopotutto, sempre un maschio» concluse Luana.

«Dove ci troviamo ora?», cambiò discorso il semidio.

«È una specie di fossato, ampio ma senza nessuna via d'uscita!» riferì la ragazza. «L'unico modo per uscire da qui è arrampicarsi lungo la parete scoscesa»

«Diamoci da fare allora!» esclamò quando, ad un tratto, un antìlipsi lo avvertì dell'attacco di una moltitudine di esseri dalla pelle durissima.

«Pericolo! Stiamo per essere assaliti da... » redarguì Yuri subito stroncato da Luana. «Da Carcino e i suoi figli!», esclamò constatando la comparsa dell'enorme granchio dell'Erebo, preceduto da un esorbitante tappeto di granchi più piccoli, ma ugualmente minacciosi.

L'enorme crostaceo purpureo troneggiò in mezzo al fossato, sforbiciando rumorosamente le quattro chele. Dalla bocca squadrata colò, copiosa e densa, una bava talmente acida da liquefare il duro fondo del crepaccio. Non meno orribili parvero i suoi figli, assiepati attorno a formare una inquietante distesa rossa sanguigna.

«Sono stufo!» tuonò Yuri lanciandosi contro quegli esseri, ma Luana lo trattenne per un braccio.

« Fermo! La loro corazza è ricoperta da un potente acido! Se li tocchi rischi di scioglierti prima che tu te ne renda conto! » lo avvisò.

«E allora? Che cosa facciamo?» incalzò Yuri, mentre un'altra antìlipsi presagì un tonfo e un grido di dolore. Intuì subito cosa sarebbe successo.

«Luana! Non far venire i tuoi compagni!»

Lei lo guardò sbigottita. «Ma cosa!...». Presa alla sprovvista, la semidea bloccò la propria reazione. In quell'istante, un ragazzo del gruppo di sua appartenenza saltò giù, finendo in mezzo ai piccoli, letali granchi.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora