64 - AD ASTERIA: tre amici e una gamba

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La Piazza Agorà divenne il campo di battaglia principale. Orde di ciclopi e mostri tentacolati, di forme e dimensioni assortite, si mescolarono con decine e decine di semidei di Ares,Ermes e di Dioniso, quest'ultimi capeggiati da Rubelia Sharon.

Le grida di battaglia si fusero con i versi disumani dei mostri creando un trambusto assordante.

Dentro il Bar Tartaruga, Aliseo rimase ostaggio di venti semidei traditori.

«Ma guarda un po'! Alla fine i topi di fogna sono emersi dalla melma!» esordì Aliseo circondato strettamente dai figli di Efesto, capeggiati proprio dal loro capo quartiere Gavriev Nuriev, e affiancati persino da alcuni fratelli di quartiere Ermes.

«Non me lo aspettavo proprio da voi!» indicò, disgustato, col mento i suoi ex sottoposti.

«Sai che c'è? Ci siamo stufati di fare da assistenti ad una nullità come te, storpio!» rispose avvelenato uno di loro.

Aliseo non lo degnò più di uno sguardo, ma si rivolse a Gavriev.

«Immagino che poi non abbiate prodotto alcuna arma come vi aveva ordinato Asdrid!»

«Caro Aliseo, le cose cambiano! Quest'isola sta per affondare, e noi abbiamo scelto di salire sul carro dei vincitori!» rispose lui con un tono di voce che non gli apparteneva.

«Come immaginavo!»

«Cosa immaginavi, tu?»

«Immaginavo che ci fosse di mezzo una vecchia conoscenza, non è così Disnomia, dea del rifiuto delle leggi?»

Il corpo tozzo di Gavriev emanò un'aura malvagia e mutò aspetto.

«Noi saremo i fautori delle nuove leggi di un nuovo mondo e serviremo il sommo...»

«Sì, sì, Fetonte, la solita vecchia storia...» troncò subito il figlio di Ermes con aria annoiata.
«Ma non è ironica la cosa? Tu Disnomia, dea che odia le leggi, cosa vorresti legiferare?»

«Non farai in tempo a scoprirlo!» ringhiò lei per bocca di Gavriev, mentre gli altri diciannove ragazzi lo attorniarono come un branco di lupi affamati.

Il figlio di Ermes trafficò con il meccanismo che teneva salda la protesi alla radice della gamba destra, ma non fece in tempo a staccarla che dovette sollevarla e usarla come scudo per ripararsi da un fendente sferratogli ignobilmente contro. Il bronzo dell'arto finto lo protesse, ma già altri sei ragazzi si avventarono contro lui. Aliseo cercò di guadagnare una via d'uscita lanciandosi contro il vetro della finestra che incorniciava la battaglia in piazza.

«Non fatelo scappare! Recuperate il medaglione che ha sul collo!» gridò Disnomia/Gavriev.

Aliseo fu sul punto di spiccare un salto, quando la maledetta gamba finta fu trattenuta da quattro mani nemiche. Sbatté la fronte contro il bordo interno del davanzale della finestra, procurandosi un profondo taglio orizzontale dal quale grondò molto sangue.

Il capo quartiere di Ermes strinse i denti. "Accidenti! Vogliono il pendente che rubai a Fetonte! Devo proteggerlo!"

«Sei finito! Era da sempre che volevo ammazzarti! Inutile storpio!» rivelò un'altra sua ex sorella.

«Anche tu non mi sei mai stata simpatica! Ma non ho mai cercato di ucciderti... al massimo non ti ho invitata alle feste!» la beffeggiò sprezzante, mentre con un gesto veloce scrostò il bordo del davanzale. Dalla cannula scoperta estrasse la sua spada d'oro bianco olimpico.

La ragazza infuriata gli si avventò contro con un pugnale di bronzo, direzionandolo alla sua schiena scoperta e... si fermò all'ultimo centimetro dal bersaglio, stupita e con gli occhi sgranati. Piegò lo sguardo sul suo ventre trafitto dalla spada impugnata al rovescio da Aliseo Storm. Un rigagnolo di sangue scese dal lato della bocca dell'assalitrice prima di cadere a terra trattenendosi la pancia.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora