83 - INCONTRI A SORPRESA

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Yuri si lasciò trascinare fino in fondo all'oceano, condividendo lo stupore provato da ciò che vedeva con chi lo stava pilotando.

Un giubilo disordinato inneggiò ad un tratto.

«Principessa! Principessa! Sei tornata!»

Un folto gruppo di ciclopi benevoli, vecchi amici di Greta, agitarono le rozze braccia che fino ad un attimo prima stavano lavorando gli sconfinati aranceti marini.

Era la prima volta che Yuri vedeva degli abitanti del mare. Agli occhi suoi apparvero placidi e mansueti. Non avvertì nessuna emozione negativa provenire da loro, e il coro di ben tornato rivolto a Greta gli ispirò sincerità.

Giunsero in prossimità di una grande caverna, nella quale entrata uno schermo impalpabile funse da barriera opposta all'immensa mole acquatica.

La oltrepassarono.

Greta atterrò elegantemente e Yuri ruzzolò maldestramente.

L'interno della grotta era asciutto. Il figlio di Apollo si mise carponi. Non era abituato al repentino cambiamento di pressione, per cui ci mise un po' per abituarsi alla nuova condizione.

«Respira bel fusto!» esortò Greta sorridendo, mentre in fondo a quell'antro sottomarino, seduto su un trono di corallo dalle innumerevoli sfumature, Poseidone assistette all'entrata della figlia e del suo ospite.

«È stato... non lo so... quello che ho visto... mi fa sentire... bene!» farfugliò Yuri guadagnando una postura ritta e dignitosa.

«Mi fa davvero piacere che ciò che hai visto ti sia piaciuto!» palesò così la propria presenza il signore di tutti i mari.

«Poseidone?» domandò il ragazzo puntando lo sguardo alla divinità dall'aspetto di un uomo gagliardo e pieno di energia positiva; tutt'altra immagine di sé che tempo addietro aveva mostrato.

Mentre rifletté sull'eccezionale emanazione di potenza della somma entità, essa lo esortò ad avvicinarsi e Greta, prendendolo sottobraccio, lo condusse al suo cospetto.

Non fu un incontro cerimonioso, nulla di etichettabile con alcuna solennità. Poseidone scese dal tronfio trono e mollò un abbraccio... piuttosto poderoso al giovane.

«Mi hai restituito il bene più grande, per questo ristabilirò il patto di protezione con Asteria e a te, giovane amico mio, tutti i miei sudditi saranno tuoi amici, per sempre!»

«Papà! Ora basta! Così lo stritolerai!» sbuffò sorridendo a Yuri, che di fatti arrivò ad un passo dal diventare cianotico.

Il dio del mare liberò l'ospite mezzo tramortito e infilò una mano dentro il taschino della camicia blu oceano che indossava sopra a un pinocchietto arancio.

«Papà, ti devo dire una cosa... Yuri è il guardiano del Faro di Alessandria e vorrei sapere se...»

I discorsi che il figlio di Apollo stava per ascoltare furono interrotti da una presenza che si palesò improvvisamente.

«Ma ce l'hai fatta! Sei un grande! Sapevo che potevi farcela! Io lo so! Io riconosco subito un eroe quando ne vedo uno!»

Un ragazzo dai capelli chiarissimi, ignudo, dalla pelle abbronzatissima sbucò da una nicchia della caverna. Yuri aveva già ascoltato quella voce ma non riusciva a collocarla nel giusto evento vissuto.

«Eh! Non ci posso credere! Non sei più brutto! E ci vedi pure!» esultò il logorroico individuo.

«Posso sapere chi accidenti sei?»

«Ah! Giusto, prima non mi vedevi!» si schiarì la voce e poi si presentò.

«Sono il magnifico, disponibilissimo e servizievolissimo Taras! Il dio minore del mare che più di una volta ti ha aiutato nella tua perigliosa avventura!» esultò raggiante come un pazzo, avvicinandosi all'ospite... con circospezione.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora