34 - YURI e il pasticcio perfetto

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Yuri si sporse su ciò che alle Amazzoni sembrava essere a tutti gli effetti uno strapiombo da paura, ma non per lui. «Non capisco come mai non percepite il senso dell'oblio che ci circonda!» esclamò. «Fa niente, ho già affrontato una situazione simile a Egina, quando liberai Aphelaia».

Riconobbe la malevola energia genitrice del vuoto. Ricordò quindi la manovra compiuta quella volta e sperò che la cosa funzionasse in ugual modo. Sollevò il pastorale in alto, respirò profondamente e concentrò al massimo il pensiero di libertà. Il formicolio sul petto comparve intensamente, nella misura in cui volle, e si espanse fino a raggiungere il portentoso bastone stretto nelle mani.

Le guerriere, incredule, percepirono la natura, gli alberi, le pante, ogni abitante in essa compresa, rispondere ad una sorta di richiamo.

Lentamente, come quando la brezza dissipa la nebbia, così lo strapiombo con tutto il suo finto panorama iniziò a dissolversi mostrando ciò che Yuri percepiva esserci: una superba visione della costa affacciata sul mare.

Dopo aver rotto il maleficio, il semidio ripose l'iliachtìda sul collo ed esso tornò ad essere la solita collana. Il labirinto innaturale lasciò lo spazio alla realtà del luogo.

«Spero di esservi stato utile»

«Più di quanto credi!» esclamò Mirea con tutto lo stupore del mondo, e le compagne le fecero eco. Nei loro occhi rimase per sempre impressa la sfavillante luce emanata da quell'insolito maschio.

Anche negli spettatori oltre il mondo svelato c'era gente stupefatta del prodigio avvenuto. Erano i restanti componenti dell'esercito delle Amazzoni, costituito anche da maschi oltre che di ragazze, e Yuri l'avvertì chiaramente.

Altrettanta chiarezza dovette fare Mirea con Yuri rivelandogli l'esistenza di una seconda regina delle Amazzoni: Reva.

Così, Yuri apprese che le Amazzoni avevano due regnanti, una alla guida delle guerriere devote ad Artemide, ovvero lei Mirea, ed erano tutte donne; Reva, invece, governava le Amazzoni devote ad Ares, ed era tollerante nell'accogliere anche i ragazzi, a patto che fossero decisamente più che forti.

Le devote ad Artemide, tra l'altro, osservavano un voto di castità, gli appartenenti al gruppo di Ares, invece, beneficiavano del libero arbitrio.

Di tutte le ennesime spiegazioni fornite dalla regina Mirea, Yuri afferrò ben pochi concetti. A lui bastò essere riuscito a liberarle. Ma una cosa gli fu chiara: quella Reva era astiosa e aggressiva.
Ignorò l'alta statura, i corti capelli rossi e ricci, e l'arsenale del quale era addobbata. Piuttosto, rimase in attesa dell'ordine d'attacco immediato che in quel momento lanciò.

«Fermi!» ordinò autoritaria Mirea. «Non c'è più bisogno!»

«Vuoi dire che costui è l'individuo che stavamo cercando?» chiese Reva bloccando l'azione con un cenno della mano. Più di cento tra ragazze e ragazzi, tutti vestiti per lo più allo stesso modo, con vesti di pelle succinte e calzari stile antico periodo ellenico, rimasero fermi con gli archi, frecce, spade e lance orientate verso Yuri.

Il semidio, percependo il pericolo, si mise sulla difensiva. Con un fischio richiamò la pecorella, ed essa sfuggì velocemente dalle mani del gruppo di Amazzoni, le quali nel frattempo se ne erano affezionate. Rimasero deluse di come quell'esserino balzò via raggiungendo il legittimo padrone.

«Mirea!» esclamò Yuri contrariato. «Non mi hai detto tutto!»

Imbarazzata, la regina delle Amazzoni rivelò il resto della storia. Il Sire le aveva catturate e costrette a cercare proprio il semidio privo degli occhi, entro pochi giorni, altrimenti la maledizione che aveva lanciato avrebbe sortito il suo fatale effetto. In oltre, lo stesso semidio avrebbe dovuto bagnare spontaneamente col proprio sangue la lama d'argento consegnata dal Sire stesso.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora