38 - A VERA DELO, DAFNY e l'errore del passato

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Il mistero dell'aspetto dei nuovi inquilini di Dafny fu svelato al Sileno Arcezio, Astrid, Valentine, Etienne, Rubelia, e alla più gradita ospite Muna.

Gli isolani osservarono quasi con delusione Luana e Misha i quali, con malcelato disagio, subirono l'ondata di quegli sguardi indagatori.

Chissà, magari si aspettavano di trovare degli esseri dalla pelle verde, dalle teste e occhi grandi e fluorescenti, pensarono.
Erano tutt'altro che eccezionali: solo due ragazzi dall'aria spazientita e con più dubbi stampati in faccia di quanti ne potevano dissipare.

Seduti al tavolo tondo della cucina di Dafny la tensione divenne palpabile.

L'abbigliamento degli stranieri non trasmise nulla di buono. Dai pettorali di pelle pieni di borchie aguzze, dalle fasce di cuoio ai polsi, dai comodi short dello stesso materiale e dagli alti stivali consunti trasparvero le mille peripezie attraversate.

Di contro, Luana e Misha, rispondendo a turno alle domande, non poterono non notare gli abbigliamenti dei padroni d'isola.

Luana trovò Astrid fastidiosa e petulante. Lei, così longilinea e con gli occhi grigi scuri orientaleggianti, troppo severi per una normale ragazza, la giudicò insopportabile. Detestò perfino i capelli neri legati a coda di cavallo, perché le facevano risaltare il collo lungo. Vestita poi di sola camicetta bianca su jeans scuri, le sembrò una liceale. Una liceale piuttosto bizzarra con quei ferri da maglia che agitava in continuazione.

L'aspetto militaresco di Valentine non suscitò maggiore simpatia. Lo sguardo arrabbiato, accentuato dalla mandibola che scricchiolava ad ogni tentennamento dimostrato dagli ospiti, rimarcò il loro disagio.

Luana simulò indifferenza, e quando rivelò essere figlia di Ares, s'accorse del breve addolcirsi degli occhi verdi di Valentine.

"Una nuova sorella" pensò lui.

Muna Ka Nuy prese parola solo quando si arrivò a discutere della schermatura magica degli stranieri. Sedutasi accanto a Dafny, le confessò d'aver percepito la maledizione. «Solo chi ha lanciato l'incantesimo dello schermo divino può spezzarlo, oppure Zeus in persona. In ogni caso, nessun semidio può annullarlo», sentenziò Muna ignorando la delusione trasparsa negli occhi di Misha e Luana.

«Ora, volete spiegarci come avete fatto a venire fin qui? E dove eravate prima?», chiese Astrid De Lambert rivelando d'essere figlia di Atena, quindi impossibile da ingannare.

«Non lo sappiamo nemmeno noi come abbiamo fatto», mentì Misha deliberatamente, mostrando un ghigno impertinente. Astrid gli sorrise di rimando ed estrasse dal taschino della camicetta un piccolissimo gomitolo. Lo fece rimbalzare sul tavolo in direzione del poco accorto straniero, il quale non fece in tempo nemmeno ad articolare mezza sillaba che il filo, srotolandosi repentinamente in faccia, divenne una rete a trama sottile che gli avvolse la testa bloccandogli la bocca. Si dimenò come un forsennato cercando di togliersi la rete, ma non ci riuscì.

«Liberamtemi...» bofonchiò stizzito ribaltandosi a terra con la sedia.

"La situazione degenera!" pensò Luana dirigendosi con agilità felina verso il divano e, strattonandolo come fosse fatto di cartone, si riappropriò degli stiletti.

Valentine scattò e Astrid, men che meno lenta, s'accovacciò accanto a Misha puntandogli l'affilato ferro da maglia sulla gola, ridimenzionando all'istante la sua impertinenza.

«Figlia di Atena, vuol dire avere tutto sotto controllo», chiarì lei. «Siete apparsi dal nulla sull'Isola di Vera Delo, giusto dopo essere stata invasa da mostri di ogni genere. Voglio sapere quanto centrate voi con questa storia. So che non siete abbastanza potenti da emettere la straordinaria luce di poc'anzi, altrimenti il vostro scudo anti divinità sarebbe saltato senza l'aiuto dei vostri genitori dèi. Ditemi chi c'è dietro tutto questo, altrimenti vi prometto che affonderete anche voi assieme alla nostra terra!».

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora