Inghiottito dal fuoco

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Si smaterializzarono nel salotto di Grimmuld Place n°12, sotto gli sguardi curiosi dei quattro figli e delle loro mamme, era da poco, infatti, arrivata Ninfadora con il piccolo Teddy tra le braccia. Rachel stava leggendo un libro accoccolata sulla poltrona, Tobias e Regol stavano parlando animatamente dei prossimi scherzi da fare appena tornati ad Hogwarts, mentre le tre donne erano sedute sul divano che chiacchieravano e il piccolo Teddy, tra le braccia della madre, si divertiva a cambiare il colore dei capelli da un blu eccentrico fino al rosso fuoco. I tre Malandrini e Harry si smaterializzarono proprio in mezzo al salotto. Harry se ne stava in disparte sperando di non venire notato, mentre James e Sirius erano andati dalle rispettive moglie e figli, li avevano presi e li fatti sedere sul divano e si erano messi davanti, mentre Remus si era messo in mezzo tra i due e Harry. James esplose: "Non azzardarti a toccarli, chiaro?" A Harry quelle parole fecero male perché sentire che suo padre aveva paura di lui era ancora più straziante della Cruciatus. Sirius intanto si era scagliato contro Harry, ma Remus lo aveva fermato. Felpato gridò: "Quanto vorrei che Bellatrix avesse finito il lavoro." A quel punto Remus esplose: "Sirius stai scherzando spero, voglio ricordarti chi è stato a salvare tuo figlio e anche il tuo James da quei Mangiamorte?" Harry tanto aveva gli occhi lucidi, si sentiva il cuore strappato, mentre una lacrima solitaria gli rigava il volto. Poi Remus preso dall'ira si girò verso Harry e Gridò: "Avete visto lo state facendo soffrire, per che cosa? Perché è diverso, be lo sono anch'io eppure mi avete accettato o sbaglio?!" "Remus con te era, insomma..." esclamò furente James. "Qualcuno ci spiega che cosa sta succedendo?" disse Lily spazientita, liberandosi dalla presa del marito. "Lily, ferma, non avvicinarti a questo mostro!" esclamò lui. "Ma cosa dici Jamie, sei impazzito?" disse lei. "Ora ci spiegate cosa è successo!" disse con rabbia Marlene. "Ve lo posso spiegare io- disse Harry -per entrare a far parte dell'Ordine dovevo superare due prove. La prima resistere alla Maledizione Imperius, mentre la seconda era affrontare a duello uno dei membri dell'Ordine. La prima prova l'ho superata." "Con successo aggiungerei" intervenne Remus, poi riprese Harry: "Nella seconda stavo duellando con Sirius quando lui ha lanciato un Serpensortia e..." la voce gli si strozzò in gola. "Che cos'è il Serpensortia?" chiese Regol. "E' un' incantesimo che evoca un serpente." rispose Rachel. "Già e il serpente in questione era un Pitone di diversi metri." aggiunse Remus lanciando un'occhiataccia verso Sirius. "E gli ho parlato, gli ho chiesto se voleva farmi del male, in effetti, quella era la sua prima intenzione, ma poi ha cambiato idea e anzi mi ha chiesto se potessi mandarlo in una palude e così ho fatto. Sì sono un Rettilofono." ammise Harry. Le donne e i ragazzi guardavano Harry straniti, mentre il piccolo Teddy era sfuggito alla madre e si stava incamminando verso Harry, afferrò con le sue piccole manine i pantaloni del giovane e mutò il colore dei suoi capelli in rossi e verdi. Harry lo prese in braccio e lo riconsegnò a Remus, che disse: "Se qui Percy non è ben accetto, sarò lieto di farlo vivere da noi, Dora per te è un problema?" "No, amore." rispose lei serena. "James, mi vergogno di te, come hai potuto dare a Tom del mostro?" rispose furente Lily. "Sirius tu non sei stato da meno!" esplose Marlene. I due amici si difesero dicendo: "Il Serpentese è la lingua dei serpenti, è il Male!" "Se fosse davvero così Percival non avrebbe salvato i nostri figli e non avrebbe combattuto contro gli altri Mangiamorte!" disse Lily. Quest'ultima seguita da Marlene si alzò dal divano e portò i ragazzi vicino a Harry, che guardava a scena stranito. "Noi non sbatteremo Percy fuori di casa, capito?" disse Lily. "Tesoro....io non volevo...." balbettò incerto James. "No, tu volevi eccomi!" ribadì la rossa. "Mi aspetto delle scuse, ora! Perché tutti abbiamo dei segreti che non vogliamo rivelare!" disse Marlene. Harry intanto stava abbracciando sua madre ringraziandola di cuore per averlo accettato, aveva abbracciato anche Marlene e Remus. "Percy, noi ecco ci siamo lasciati trascinare..." iniziò James. "Sì siamo stati sciocchi, perché se non fosse stato per te i nostri figli non sarebbero qui. Potrai perdonarci?" ma Sirius non fece neanche in tempo a finire la frase che fu stritolato dall'abbraccio sincero di Harry.

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora