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«Dobbiamo fare qualcosa!»

Il Sole si era levato in cielo diverse ore prima, la notte era trascorsa, ma nessuno tra gli abitanti di Villa conchiglia era riuscito a dormire. Tutti quanti avevano pensato a Regol e Tobias, rivissuto i momenti più importanti e preziosi passati insieme ed escogitato ciascuno un piano diverso per riportare i due a casa.

Era necessario agire il prima possibile, il giorno dopo stesso se ne avessero avuto l'occasione: nessuno sopportava l'idea che Lord Voldemort tenesse come ostaggi i due; chissà cosa avrebbe fatto loro. Li avrebbe torturati fino alla morte? Oppure li avrebbe uccisi in una lenta agonia? Oppure ancora li avrebbe trasformati in Mangiamorte togliendo loro tutti i ricordi degli ultimi tredici anni? Non potevano saperlo.

Non potevano, però, nemmeno rischiare di far passare troppo tempo. La mattina del giorno seguente, così, si misero a parlare e a pianificare. Ed era oramai un'ora buona che i sette se ne stavano in cucina a parlare, sette perché la sera stessa era arrivata anche Nimphadora Tonks con il piccolo Teddy. La donna, non appena aveva saputo la notizia, aveva lasciato casa di Andromeda e si era recata subito dal marito per accertarsi che stesse bene,

«Questo è ovvio James» gli rispose Sirius con tono seccato «Andiamo a Riddle Manor e riprendiamo i nostri figli, dannazione è molto semplice!»

«Non così tanto invece Sir, e lo sai anche tu: non possiamo andare lì senza un piano preciso e delle regole, qualcuno rischierebbe di restare ucciso e potrebbe toccare anche a Regol» gli rispose pacato Remus.

«Dunque: andiamo lì e facciamo irruzione: siamo in cinque ci batteranno senza nemmeno fare troppi sforzi e uccideranno anche Tobias e Regol» disse Lily fredda.

«Non possiamo affrontarli a casa loro: i cacciatori non vanno nella casa del lupo, ma portano la bestia in un posto a loro favorevole e conosciuto» aggiunse Dora.

«E che volete fare? Mandar loro un gufo?» domandò sarcastico Sirius.

«Certo che no e sappiamo perfettamente che loro non si allontaneranno mai da Riddle Manor: non sono tanto stupidi, dunque la domanda è: siamo risposti a indire una missione suicida per salvare i nostri figli?» chiese la rossa.

«Quando si parte?» replicò Sirius alzandosi dalla sedia.

«Sirius» lo rimproverò Remus alzando gli occhi verso di lui.

«Cosa? Se Teddy fosse nelle mani di Voldemort non credo che staresti fermo senza fare nulla!» esclamò l'altro.

«Non provare a-» iniziò il lupo mannaro, ma venne interrotto da Sirius:

«A fare cosa? A farti ragionare? Solo perché Regol non è tuo figlio non significa che me ne starò con le mani in mano solo perché tu sei troppo vigliacco!!» sbraitò l'uomo.

«Basta! Non osare dire un'altra parola! Certo che mi importa di tuo figlio e così come di quello di James, ma farti uccidere non è quello di cui Regol ha bisogno! Lo capisci?!» urlò Remus fuori di sé.

«Ora smettetela tutti e due! Litigare non ci porterà a nulla!» Intervenì Lily.

«Dobbiamo trovare un modo per salvare Tobias e Regol» continuò James.

«E' molto semplice: andiamo a Riddle Manor e ce li riprendiamo!» insistette Sirius.

«E come pensi di fare con i Mangiamorte? Con Voldemort? Un mago potete come Silente non è riuscito a fronteggiarlo e tu pensi di poterlo sconfiggere?» domandò retorico Remus.

«Dobbiamo provarci: è necessario per salvare i nostri figli! Dannazione Remus hai un'idea migliore?»

L'uomo tacque, poi alzò lo sguardo posando i suoi occhi su quelli tempestosi di Sirius.

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora