Piano (In)Fallibile

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La cicatrice bruciò intensamente, cosa che, però, non fece preoccupare molto Harry. Quest'ultimo decise di alzarsi dal freddo pavimenti: erano infatti tre giorni che era chiuso in quella dannatissima prigione ed era molto affamato, l'ultima cosa che aveva mangiato era un pezzo di pane avariato. Mise la bacchetta in tasca e si preparò mentalmente per andare ad incontrare Voldemort. Sapeva perfettamente che cosa voleva: Harry Potter non sarebbe diventato un Mangiamorte, ma come dirglielo? Voldemort non l'avrebbe presa affatto bene, Harry correva il rischio di venire ucciso e non poteva permetterlo. 

Respirò a fondo e liberò la mente: doveva essere preparato a qualsiasi cosa sarebbe successa da lì ad un ora. Dopo circa mezz'ora avvertì un improvviso calo delle barriere magiche, segno che qualcuno stava venendo a prenderlo. Harry udì dei passi in lontananza, farsi sempre più vicini; la porta della cella si aprì cigolando e una sagoma prendeva forma. Era una donna, aveva un lungo vestito nero con dei ricami in pizzo, i capelli ricci disordinati e un' espressione maligna in volto. Harry drizzò in piedi e si avvicinò a lei. "Bene Percival, il Signore Oscuro vuole vederti: speriamo tutti che tu abbia preso la giusta decisione. Forza, ora seguimi!" 

La donna sollevò la bacchetta e aprì la cella, Harry varcò la soglia e la seguì. Saliva le tortuose scale e ogni gradino che toccava con passo incerto, gli faceva ricordare a ciò contro cui andava. Finalmente arrivarono al pian terreno e attraversarono il lungo corridoio, per poi aprire una porta sulla sinistra. Il gruppo di Mangiamorte guardava Harry incuriosito, Voldemort non era da meno, camminò fino al centro della sala e annunciò: "Tre giorni sono già passati, ora il nostro Percival ci comunicherà la sua decisione. Perce mi rivolgo direttamente a te: spera di aver compiuto la scelta giusta, ma ora basta girarci intorno; ragazzo a te la parola."

 Harry alzò lo sguardo, fece un profondo respiro e iniziò a pronunciare quelle parole, che gli costava molto dire: "La Vostra richiesta mi lusinga assai, il potere ultimamente mi affascina, anche se temo di dover rifiutare la Tua proposta." Voldemort in un primo momento lo fissò impalato, ma poi con sguardo furente,prese a camminare in circolo. 

 "Percival hai sprecato un'opportunità a dir poco unica, meriti una punizione- vide che i Mangiamorte sguainarono le bacchette e gridò- Fermi! Non uccidetelo, sarò io a farlo, ma a tempo debito, prima mi divertirò un po'." ghignò l'Oscuro Signore e Bellatrix rise divertita e compiaciuta. Voldemort sollevò la bacchetta e la puntò in direzione di Harry e gridò: "Crucio!" 

La scarica di dolore fu improvvisa, Harry si piegò sulle ginocchia, ma non urlò: la dignità era l'ultima cosa che gli rimaneva. Il Signore Oscuro, stufo, gridò: "CRUCIO!" La Maledizione che lo investì era molto più forte e intensa della precedente, Harry cadde a terra e urlò con tutta la voce che aveva in gola. La sensazione di mille coltelli incandescenti che si infilano nella pelle era sempre la medesima.

 Voldemort era soddisfatto di ciò che stava facendo, così continuò a divertirsi a lungo; quando finalmente interruppe la tortura disse: "Mulciber, spostalo da lì, la sua visione mi disgusta. Con lui continuerò a fare i conti dopo!" Il Mangiamorte prese Harry con la meno delicatezza possibile e lo gettò all'angolo della stanza. "Bellatrix agirai stanotte, sai cosa fare." La Mangiamorte sorrise, per poi congedarsi. 

Harry aveva ripreso coscienza, ma non lo dava a vedere: doveva riprendersi. Voldemort sibilò a Nagini, accarezzandole il capo: "Mia carisssima, ti affiderò a Bellatrix per sstanotte, ssai già cossa fare.- poi guardando in direzioni di Harry- lui? Prima mi voglio divertire un po', dopo di che ssarà tutto tuo." Nagini sibilò contenta e strisciò dietro a Voldemort. 

"Vedo che il nostro ospite ha ascoltato la nostra conversazione privata... mammina non ti ha insegnato che è da maleducati." A quelle ultime parole, Harry balzò in piedi e sfilò la bacchetta dalla tasca; Voldemort vedendo la reazione di Harry continuò: "Cosa c'è? La tua lurida madre babbana, non ti ha insegnato niente? Sporco Mezzosangue!" Harry abbassò la bacchetta e disse solamente: "Proprio come te, Tom." "Come osi chiamarmi così? SECTUMSEMPRA!" Harry schivò di poco l'incantesimo. "Con te farò i conti più tardi, schifoso sangue sporco. Bombarda Maxima!" Voldemort puntò la bacchetta sotto i piedi di Harry, il pavimento cedette e il ragazzo cadde fino alle segrete e svenne.

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora