Pericoli e Profezie

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Dopo cena si diressero tutti nelle proprie camere, Harry, Ron, Tobias e Regol dormivano insieme, così come Hermione, Rachel e Ginny, che erano nella camera accanto. Harry si stese sul letto cercando di prendere sonno il prima possibile, per lasciarsi alle spalle quell'orribile giornata.


Buio. Freddo. Rabbia. Tanta rabbia. Ira. Odio. "Mio Signore..." pronunció Lucius Malfoy. "Crucio!" Disse Voldemort "Lucius vedo che non hai capito, hai perso la tua opportunità. Crucio!" Il Mangiamorte si piegò sulle ginocchia. "Mio Signore, il ragazzo era  potente. Io non ho potuto..." "Ti fai rubare la bacchetta da un mago appena maggiorenne, che vergogna, oltraggio del tuo sangue. Crucio!" Ripeté la voce con più collera possibile. "Mi scusi Mio Signore." Supplicò lui. "Sono stufo delle tue scuse. Ecco quello che ti meriti. Crucio!" 

E rise di gusto, una risata amara e fredda. "Mia cara Nagini, non te lo lasscio mangiare, ssolo perché mi dissgusta la ssua carne.Il serpente sibilò compiaciuto e si lasciò accarezzare dal Signore Oscuro. "Nagini non possso permettere che tu venga uccissa o ferita, perciò mi occuperò perssonalmente del ragazzo, ma non adessso, ho altre priorità. A tempo debito diventerà un fedele Mangiamorte."

Il Serpente annuì come se avesse capito e strisciò ai piedi di Voldemort. "Devo però, asssicurarmi che non ssia sstato un casso, ma che la ssua magia ssia veramente potente. Non vogliamo altri deboli." pronunciò l'ultima frase guardando il povero Lucius ancora dolorante. "Mio Signore, se mi è concesso, il ragazzo sa evocare le maledizioni senza perdono." "Ah molto bene e quale ha usato, purtroppo a quanto vedo non l'Anatema che Uccide." "Si è divertito a torturarmi." "Bene, vedo che abbiamo più di quello che mi aspettassi in comune."


Harry stava sudando e gridando, ma l'incantesimo di silenzio che aveva applicato al suo letto gli permetteva che nessuno lo sentisse. Si agitava nel letto e urlava, senza che nessuno potesse sentirlo.


"Mi è stato riferito altro." "Continua Lucius hai attirato la mia attenzione." "Sembra che il ragazzo sia in contatto con l'Ordine, ma che i membri non si fidino di lui." "Ottimo. Ora va, devo parlare   con Nagini." Lucius uscì dalla stanza buia e lasciò il Signore Oscuro da solo. "Nagini, quel ragazzo mi incuriossissce ssempre di più. Ma ora dobbiamo penssare al prosssimo attacco." 


Harry si svegliò di soprassalto, non riusciva a credere a quello che aveva visto, ma da quella visione aveva capito parecchie cose: Voldemort voleva reclutarlo; sa dell'Ordine e ci sarà un attacco. Rifletté sul suo futuro e capì che sarebbe stato meglio abbandonare la Tana il prima possibile e mettersi ala ricerca degli Horcrux. Si coricò nel letto e riprese a dormire, con ancora più dubbi di prima. 

La mattina dopo Harry si alzò presto, con l'intento di abbandonare La Tana, il tentativo fallì quando si ritrovò Molly indaffarata in cucina, Harry scivolò dietro al divano il più silenziosamente possibile, si diresse verso la porta, quando era sul punto di aprirla, Molly lo vide ed esclamò: "E' il momento di una bella colazione, forza Percival!" Harry si arrese e andò in cucina, fu presto raggiunto da tutti gli altri. Aveva davanti a se del succo di arancia e due fette di pane tostato con del burro, ma l'idea di mangiare lo disgustava. Molly se ne accorse e disse: "Forza Tom, mangia qualcosa!" "No, grazie sono apposto." rispose cordialmente lui.

 Ginny chiese: "Allora oggi che si fa?" "Meglio che prepariate le vostre cose per Hogwarts la partenza è domani!" esclamò Hermione. "Come sei noiosa, 'Mione." disse Ron addentando una salsiccia. "Herm, mi aiuteresti a fare il baule?" chiese Rachel. "Ma certo, dopo ti aiuto."  Harry non ascoltò una sola parola del discorso, era ossessionato dalla costante idea di venire attaccato, o peggio che Voldemort attaccasse qualcuno a lui caro. Si alzò dal tavolo e salì al piano di sopra. 

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora