L'ultimo soffio di felicità

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Le settimane seguenti passarono veloci e con lo stupore di tutti, Ottobre era oramai alle porte. La vita alla Tana era molto più silenziosa da quando i ragazzi erano partiti, inoltre alcuni membri dell'Ordine erano dovuti partire per una missione a tempo indeterminato e tra loro c'era Marlene. Sirius ogni giorno che passava sentiva la sua mancanza, ma continuava comunque a progettare scherzi e a tirare su il morale di tutti. 

James e Lily avevano iniziato le ricerche per trovare il loro figlio perduto, ma senza successo, mentre Hermione, Ron e Harry legavano sempre di più, avevano molto in comune: la voglia di combattere, i sogni e le speranze, tipiche dei giovani.

 Quel primo Ottobre era particolarmente freddo per la stagione, il vento era forte e l'aria pungente; il cielo era costantemente grigio e l'umore non era dei migliori. Quella mattina i tre Malandrini, Lily e i ragazzi dovevano andare ad Hogwarts: gli adulti per discutere con Silente di missioni Top-Secret, i ragazzi per rivedere i fratelli e per far loro compagnia. 

Il Lago Nero era sempre stato particolarmente bello in quella stagione, rifletteva le minacciose nuvole che sovrastavano Hogwarts. Il Golden Trio camminava a passi veloci, verso la sponda del lago dove stavano Regol, Tobias e Rachel. "Ragazzi, che ci fate qui?" chiese la rossa. "Beh, siamo venuti a salutarvi!" rispose il fratello. "Allora come va la scuola?" chiese Hermione. "Tutto bene, un po' noiosa, ma niente di speciale." rispose la Corvonero. "Siete soli?" domandò il moro. "No, James, Sirius, Remus e Lily sono a parlare dal preside." rispose Harry. "Sedetevi, facciamo un gioco!" propose il piccolo Black. "Va bene, a che giochiamo?" domandò curioso il rosso. 

"Obbligo o Verità, un gioco babbano." propose Hermione. "Va bene." disse Harry. "Come si gioca?" chiese Ron. "Uno chiede a un giocatore: obbligo o Verità? se risponde obbligo sarà costretto a fare qualcosa, mentre se risponde verità dovrà rispondere a una domanda, dicendo la verità." spiegò la riccia. "Inizio io!" esclamò Tobias. "Ron, obbligo o verità?" "Facciamo obbligo." "Bacia Rachel!" "cosa? no!" esclamò lei. "Sei obbligato!" rispose malizioso il piccoletto. Così Ron si sporse e scoccò un bacio sulla guancia della ragazza, che diventò rossa. 

"Tocca a me! Regol obbligo o verità?" "Verità." "chi ti piace?" "Ronald, sono cose private!" disse Hermione dando una gomitata a Ron. "Una di Tassorosso, al mio stesso anno." rispose lui in imbarazzo. "Bene, Hermione obbligo o verità?" "Verità" "Sei mai stata innamorata?" "Sì." "Di chi?" "Si può fare solo una domanda." rispose lei facendo la linguaccia. "Rachel obbligo o verità?" "Verità." "Chi ti piace?" "Ah, e poi erano domande private!" rispose con il finto broncio Ron. 

"Sono curiosa, eh dai!" "Non lo conoscete..." tentennò la povera ragazza. "Eh dai sorellina." "E' più grande." cercò di cavarsela lei. "Ah si? lo conosciamo?" Lei annuì. "Dai chi è?" Lei sussurrò la risposta, ma nessuno la sentì. "Cosa?" "Ehi.. ormai l'ho detto." Che bolidi!" dissero in coro Tobias, Regol e Ron sbuffando. "State zitti!"  li intimò Hermione. 

"Bene, Perce obbligo o verità?" Harry divertito rispose: "Obbligo." "Che cosa ti domando?" "Posso suggerirtelo io?" dicendo ciò il fratello le sussurrò qualcosa nell'orecchio. "NO!" urlò poi la ragazza. "Che ti ha detto?" chiese curioso Harry. "Mi ha detto di chiederti di dire qualcosa in serpentese." "Ah ok, cosa  volete che dica?" "Il mio nome!" disse Rego. "REGOL!" esclamò lui. "Fooorte!" dissero i due ragazzi. "Ora il mio!" chiese l'amico. "TOBIAS"  "Mi insegni?" chiese Ron sbalordito. "Ron, non essere sciocco è un dono, non una cosa che si impara!" lo rimproverò Hermione. Continuarono a giocare per un buon quarto d'ora, facendosi le più stupide domande e ridendo in compagnia.

Una folata di vento gelido fece rabbrividire Harry, mentre la cicatrice aveva iniziato a pizzicargli: "Ragazzi meglio se andiamo dentro!" "No dai continuiamo a giocare!" disse il fratello. Non passò neanche qualche minuto che Harry vide che il lago si stava ghiacciando, i fiori appassivano e il freddo si faceva più pungente. I ragazzi continuavano a giocare, Harry compreso, ma con la continua sensazione che qualcosa si stava avvicinando. 

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora