James Potter camminava a passo spedito, facendosi strada tra le dune di sabbia, i passi leggeri, quasi nemmeno toccasse terra. Doveva andare veloce, correre, doveva sapere che i suoi figli erano in salvo. Lasciava le orme dei suoi piedi alle spalle, non si fermò né si voltò per assicurarsi che gli altri tenessero il passo: non gli importava. L'unica cosa che contava davvero era la sicurezza dei suoi figli.
Attraversò la spiaggia in nemmeno due minuti, il cuore in gola e il fiatone, iniziò a salire le scale della villa e spalancò la porta con tale foga che avrebbe potuto benissimo scardinarla. Il tonfo della porta che sbatteva contro il muro rimbombò in tutta la casa. James respirava freneticamente, mosse qualche passo in avanti e iniziò a chiamare a gran voce: «Rachel! Tobias!»
Nessuno rispose.
James corse in salotto, tutto era in ordine e non sembravano esserci segni di combattimento, si fiondò come una furia in cucina, cercò con lo sguardo i suoi figli, ma trovò solo una chioma bionda. Si avvicinò a Draco Malfoy e controllò che fosse ancora vivo, constatato di sì, non perse tempo ad alzarsi e si diresse ai piani superiori.
Iniziò a perlustrare la camera di Tobias e Regol che trovò vuota, nel mentre udì i passi di Lily, Sirius e Remus, segno che erano arrivati anche loro.
Controllò poi una ad una le camera, senza però trovarci anima viva, infine entrò speranzoso in quella di Harry dove ci trovò Rachel che reggeva la bacchetta in mano e che tremava come una foglia. La ragazza aveva i capelli in disordine, un taglio sulla guancia, i vestiti spiegazzati e un'espressione di puro sgomento in volto.
«Rachel» mormorò il padre.
«Ripetici con calma cos'è successo» la esortò per la terza volta sua madre.
«Io... io» balbettò la ragazza, chiuse gli occhi e iniziò a raccontare:
«Stava andando tutto bene: avevo appena messo a dormire Tobias e Regol, saranno state circa le undici di sera. Draco e io eravamo in cucina, stavamo riordinando e... andava tutto bene» singhiozzò lei.
«Rachel, cos'è successo?» ripeté sua madre.
«Ho sentito un rumore, come un boato, talmente forte che ha fatto tremare l'intera casa. Ho detto a Draco di restare qui, mentre io andavo a controllare il piano superiore; non ho avuto nemmeno il tempo di voltarmi che un incantesimo l'aveva colpito. Non ho visto chi l'avesse scagliato, ma sapevo che non era un Auror: così sono corsa di sopra.
«Ho salito in fretta le scale, evitando i colpi, poi mi sono precipitata nella camera di Regol e Tobias ed è stato allora che l'ho visto»
«Chi?» domandò il padre.
«Era un ragazzo, capelli scuri e occhi chiari, per un istante ho pensato che fosse Harry. Lui mi ha guardata, aveva le mani stese sopra Regol e attorno al suo corpo c'era un velo azzurrino, credo una Magia di Disillusione, difatti poco dopo il suo corpo è scomparso. Ho così estratto la bacchetta e gliel'ho puntata contro, lui senza dire una parola né muovere un dito mi ha scagliato uno schiantesimo.
«E' un mago molto abile, ho cercato di difendermi, ma ero sotto shock: lui è rimasto impassibile. Ha poi iniziato a legarmi con delle corde magiche, mi ha guardata scoprendo gli occhi verdi come le montagne d'estate e si è portato un dito alla bocca, poi è scomparso.
«Non ha detto una parola, non so chi sia, né per chi lavori; sono riuscita a togliermi le corde, ma non ce l'ho fatta a tornare giù per vedere se Draco fosse vivo o morto, sono rimasta immobile per tutto questo tempo» concluse lei.
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Harry Potter e l'Intreccio del Destino
FanfictionDi quando Harry Potter perse tutto e gli venne data una seconda possibilità. Il ragazzo si ritroverà in una dimensione parallela in cui appenderà destabilizzanti verità, sarà in grado di superare i pericoli, guadagnare la fiducia di quelli che un te...