Il tenue baglioreche si propagava timido in quell'angusta stanzetta era a malapena sufficiente per distinguere i contorni degli oggetti accatastati l'uno sull'altro, c'era di tutto: mobili, sedie, persino strani manufatti magici e boccette contenenti viscere di stravaganti animali.
La stanza delle necessità s'era tramutata nel piccolo sgabuzzino del corridoio al terzo piano, dove diversi anni prima Harry aveva scoperto le dolcezze dello Specchio delle Emarb. Si era rifugiato nell'unico posto di Hogwarts in cui probabilmente si sentiva meno solo, circondato da quell'enormità di cianfrusaglie; perché era quella la nuova verità da affrontare: non un nuovo mago oscuro, ma un nemico imbattibile come la dura realtà dei fatti.
Harry Potter era di nuovo solo, aveva fallito, di nuovo.
Nella sua dimensione aveva sofferto assai per la perdita di così tante persone care, ma vederle cadere di nuovo una ad una, senza riuscire a salvare nessuno era come possedere un mucchietto di sabbia tra le mani e cercare di trattenerla, nonostante i vani sforzi essa scivola via dalle dita, inevitabilmente.
Così era stato, le vite di tutti gli erano scivolate via e non si poteva tornare indietro, non un'altra volta.
Aveva sprecato l'unica occasione di rimediare ai suoi errori, gli era stata concessa un'opportunità per riavvolgere il nastro, ma tutto era andato come la volta precedente ed Harry si chiese se ci fosse un universo in cui lui effettivamente riusciva a vincere salvando coloro che amava.
I suoi occhi si sollevarono lentamente, alzò a fatica lo sguardo e vide solo la sua immagine riflessa. La stanza lo aveva trasportato a quella notte invernale, quando aveva undici anni e per la prima volta era riuscito a scorgere la sua famiglia, ciò che più desiderava. Ed ora non vedere assolutamente nulla, se non la stanza stessa, era un dolore lacerante.
Avrebbe voluto urlare se solo ne avesse avuto la forza, sarebbe stato in grado di uccidere a mani nude, di far esplodere tutto ciò che lo circondava, ma non fece nulla: restò fermo, bloccato dal terrore, con gli occhi fissi sulla sua vacua espressione.
Non riusciva nemmeno a deglutire, la testa era rigida e così come tutti gli altri arti del corpo, Harry era diventato un blocco di marmo non ancora scolpito, incapace di qualsiasi movimento, la realtà lo destabilizzava e faticava a comprendere gli eventi delle ultime ore.
Oramai doveva essere mattinata inoltrata, il Sole era alto, talmente tanto che dalle opache finestre filtrava una discreta quantità di luce; e per tutto quel tempo lui non aveva mosso un dito, non gli pareva nemmeno vero l'essere giunto fino a lì e di certo non se lo ricordava: aveva altro per la testa, al momento.
Harry finalmente lasciò cadere la mano assassina lungo il fianco destro, facendola scivolare fino alla tasca dei jeans, oramai era vuota: egli stringeva di fatti le bacchette e il mantello nella mano sinistra e i numerosi Horcrux erano andati distrutti con Voldemort. Non si aspettava di trovarci nulla, eppure quando le sue dita tastarono qualcosa di freddo, il suo cuore ebbe un sussulto, il ragazzo abbassò lo sguardo terrorizzato da ciò che aveva compreso.
Con un lento movimento del braccio estrasse l'oggetto di tanta disperazione e si fissò allo specchio, mentre stringeva tra le dita la Pietra della Resurrezione.
Il primo pensiero che gli venne in mente fu l'inevitabile verità: se lui aveva la Pietra, allora Albus Silente aveva adempito al suo scopo. Grindelwald e l'amico, o nemico -oramai non aveva più importanza- erano riusciti a fermare Ariana e l'Obscuriale che portava con lei, come fosse sua progenie.
D'improvviso un fiume impetuoso di ricordi si ruppe alla sua mente e la diga, maschera che aveva portato dall'inizio, cedette rivelando Harry Potter, quello vero. Il ragazzo si ricordò dei momenti ad Hogwarts, delle amicizie, dell'amore, delle sue avventure nella Dimensione attuale, di tutte le scelte compiute per arrivare in quel preciso istante, in cui sapeva perfettamente che cosa stava succedendo.
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Harry Potter e l'Intreccio del Destino
FanfictionDi quando Harry Potter perse tutto e gli venne data una seconda possibilità. Il ragazzo si ritroverà in una dimensione parallela in cui appenderà destabilizzanti verità, sarà in grado di superare i pericoli, guadagnare la fiducia di quelli che un te...