Problemi dal passato

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«Non è possibile!» esclamò Rachel Potter alla vista della confusione nella stanza.

«Cosa diamine è successo?» fece Draco guardandosi attorno, superando con un ampio passo una sedia spezzata a terra.

La ragazza avanzò lentamente, fissando i muri il cui intonaco era staccato in alcune parti, il tavolo era spaccato a metà, le piante rovesciate, i libri della libreria caduti a terra e bruciacchiati, il tappeto del salotto aveva una grande bruciatura al centro e i divani erano rovinati.

«Sembra che ci sia stato un combattimento» mormorò esaminando una chiazza di fuliggine sul muro.

«La casa è vuota» disse Draco dopo aver fatto una veloce perlustrazione nelle stanze.

«Non abbiamo fatto tutta questa strada per niente!» sbuffò Rachel.

Lei e Draco erano partiti il giorno prima, avevano lasciato Villa Conchiglia all'alba del martedì, non avevano portato molto, solo due sacchi a pelo, del cibo e qualche galeone. Avevano usato i camini, fino ad arrivare nella stazione abbassa, dove avevano preso un treno che li aveva condotti fino nel Dorset, da lì in poi avevano trovato la cittadina e la via da soli.

Durante il tragitto si erano interrogati molte volte su come fosse Newt Scamander e se fosse ancora vivo, cosa avrebbero dovuto dire per convincerlo ad aiutarli, sempre ipotizzando che ci sarebbero riusciti.

Rachel era abbastanza fiduciosa, se fossero riusciti a trovare una creature Ammazza Maghi, i Mangiamorte sarebbero di certo stati spacciati e il bene avrebbe trionfato. Quella guerra le aveva portato via molto, più di quanto credeva, prima Hogwarts, poi i suoi amici, suo fratello e ora sua madre e una parte di suo padre con lei.

Per quanto si trovasse in disaccordo con James, lei non poteva non volergli bene, dopotutto era suo padre. Aveva visto lo sguardo dell'uomo, gli occhi luccicare di gioia e orgoglio, solo per un breve e intenso istante quando lei aveva scelto di restare con lui a combattere piuttosto che seguire sua madre. James non l'aveva dato a notare per troppo tempo, ma a lei era bastata una frazione di secondo per cogliere quel barlume che l'aveva resa tanto fiera.

E ora non sopportava di vedere quell'uomo, suo padre, a cui tanto teneva, ridursi come uno straccio, gettando al vento una vita intera. Comprendeva in parte le motivazioni di sua madre, era pesante sopportare una guerra, era dura aver perso un figlio, tutto era diventato opprimente; ma non lo era solo per Lily Evans.

Tutti quanti stavano provando sensazioni simili, dunque Rachel non si capacitava di come sua madre avesse preferito ubbidire al più potente e chinare il capo in silenzio, piuttosto di lottare.

Dunque trovare un drago, significava uccidere i Mangiamorte, ma per fare questo l'aiuto di Newt Scamander era necessario. Dovevano incontrare quell'uomo ad ogni costo, Rachel non si sarebbe arresa tanto facilmente.

«Rachel, forza, ci abbiamo provato» mugugnò Draco scuotendola, probabilmente la ragazza si era incantata e persa nei suoi pensieri.

Lei strabuzzò gli occhi e arricciò il naso, poi esclamò con tono quasi indignato: «Cosa? No! Non se ne parla nemmeno»

«Non c'è qui, non ha senso restare» provò a farla ragionare.

«E' l'unica pista che abbiamo, non me la lascerò sfuggire così facilmente; ci deve essere un indizio, un segno» iniziò a frugare tra i libri caduti a terra.

Il ragazzo si abbassò e le poggiò una mano sulla spalla: «Qui non c'è, Rachel, andiamo, forza»

«No, devo essere sicura che sia davvero così» gli levò la mano dalla propria spalla, si alzò e prese a camminare verso la parete di fronte alla finestra. Si avvicinò alla grande chiazza sul muro e prese a studiarla.

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora