L'inizio della fine

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Cinquanta giorni, ventidue ore e cinquantotto minuti.

Quella fredda e mogia mattina di inizio Febbraio descriveva alla perfezione il clima di Grimmuld Place numero 12; la sera prima gli adulti avevano alzato le barriere magiche e nessuno era stato più autorizzato ad entrare o uscire, dunque anche Draco Malfoy, che si trovava già lì, ci era dovuto restare.

Al ragazzo pareva assurda quella situazione, gli Auror credevano seriamente che i Mangiamorte o Gellert Grindelwald avrebbero bussato alla porta e aspettato i comodi dei maghi della Luce? Sospirò: ora era passato dalla loro parte, ripudiando la famiglia e tutti gli insegnamenti razzisti e pieni di pregiudizi nei confronti degli altri maghi. Nonostante ciò, però, lui non era nessuno per intervenire durante le riunioni, alle quali -nonostante fosse maggiorenne- non gli era permesso partecipare.

Il biondino alzò lo sguardo dal tappeto verdognolo del salotto e si guardò attorno: pareva di essere circondati da statue, non persone. Rachel era accanto a lui, persa nella lettura di un testo scolastico, così gli sembrava, di fronte a lui c'era Hermione che se ne stava in silenzio fissando un punto indefinito del tavolino in quercia di fronte; mentre seduto sulla poltrona c'era Ron, intento a giocare agli scacchi dei maghi con Regol e Tobias, seduti sul tappeto.

I gemelli Weasley, invece, erano probabilmente in camera e solo Salazar sapeva quale nuovo marchingegno stessero ideando. Percy Weasley non si faceva vedere dalla sera prima, probabilmente si trovava al Ministero a lavorare per il "Ministro della magia"; per quanto riguardava Charlie -così gli sembrava che si chiamasse- era in Romania, mentre Bill e Fleur erano nella loro camera, oramai la giovane donna era al sesto mese e la sua mobilità era ridotta.

Draco spostò gli occhi in direzione della cucina, dove si stava svolgendo una riunione dell'Ordine della Fenice a cui avevano preso parte tutti gli adulti di casa Grimmuld Place. Nessuno sapeva con esattezza il motivo della riunione Top Secret, lui aveva origliato quanto gli era bastato per capire che l'argomento scottante era la nuova arrivata, Ariana Silente e il Preside, Albus Silente.

L'uomo aveva mandato un Patronus la sera precedente, dicendo che un nemico era scappato da una prigione, ma sulla Gazzetta del Profeta, quella mattina, Draco Malfoy non aveva visto nessun articolo, dunque non capiva come il Preside sapesse qualcosa e Rita Skeeter no. Scrollò impercettibilmente le spalle e si alzò di colpo, il gesto fu talmente improvviso che catturò l'attenzione di tutti i ragazzi in pochi istanti.

Draco non si aspettava di certo quella reazione, così scosse il capo e tornò a sedersi; il silenzio aveva vinto nuovamente.

Non seppe dire per quanto nessuno parlò, probabilmente erano passati una decina buona di minuti, quando il silenzio venne soppresso fatalmente: il campanello suonò tre volte, segno che Albus Silente era tornato.

Draco alzò lo sguardo e nemmeno un secondo più tardi la porta della cucina si spalancò e una Molly Weasley agitata entrò incombente nella stanza, aprendo la porta con gesti ampi. Silente entrò: il volto era visibilmente stanco, dava l'idea che l'uomo avesse viaggiato molto e forse anche combattuto, azioni non di poco peso alla sua età.

La donna venne raggiunta da tutti i membri dell'Ordine della Fenice, si scambiarono qualche parola e si stava instaurando una conversazione decente, quando James Potter intervenì lanciando uno sguardo preoccupato all'uomo: «Silente, c'è qualcosa che deve sapere» Lui ricambiò con un'occhiata incuriosita.

Così l'uomo sospirò e bisbigliò qualcosa che Draco non comprese, ma dal modo in cui Silente sgranò gli occhi capì essere la questione di Ariana. Albus rimase qualche istante in silenzio, nel frattempo tutti i ragazzi avevano interrotto le attività e stavano fissando insistentemente la scena; dopo di che il Preside domandò: «Dov'è?»

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora