Erano passate poche settimana dal ritorno di Harry Potter e il ragazzo stesso si stava pian piano riabituando all'idea di vivere con la sua famiglia a Grimmuld Place e nonostante gli attacchi dei Mangiamorte, ora meno frequenti, tutto sembrava andare per il meglio. Da poco inoltre il Prescelto aveva legato molto con Rachel e Tobias, i fratelli Weasley, Hermione e anche con Draco.
Oramai si era abituato alla presenza di Ginny Weasley che passava a fargli visita praticamente ogni pomeriggio. Se dapprima gli dava fastidio chiacchierare con chiunque, ora la rossa era riuscita a farlo sbloccare, non troppo, ma era pur sempre un passo in avanti.
Così quel pomeriggio di fine Febbraio dove l'inverno iniziava a prosciugarsi come neve al Sole, Ginny e Harry si trovavano in camera di quest'ultimo e avevano instaurato una piacevole conversazione. Il ragazzo sapeva di non poter sostituire la vera Ginevra Weasley, quella della sua dimensione, con quella attuale; ma gli piaceva passare del tempo con lei.
«Hai programmi per stasera Harry?» domandò di punto in bianco la ragazza appena maggiorenne.
«Non credo» rispose titubante lui «Come mai?»
«Stavo pensando di andare a fare una passeggiata a Londra, che ne dici?»
«Una passeggiata? A Londra?» replicò lui alzando un sopracciglio «Sai che non possiamo uscire di sera»
«Siamo entrambi maggiorenni, Harry, e poi era solo un'idea» sbuffò lei «Allora mi accompagneresti?»
Il ragazzo non seppe come e soprattutto cosa risponderle, fece per iniziare a parlare quando il bussare alla porta lo tolse da quell'insidiosa situazione e Harry benedisse chiunque si celasse dietro il legno chiaro. Ginny si alzò dal letto e aprì con disapprovazione la porta, per poi alzare gli occhi al cielo indispettita alla vista del fratello.
«Ron si può sapere che accidenti vuoi?»
«Calmati Ginny, pensavo che Harry fosse da solo. Spero di aver interrotto qualsiasi cosa stavate facendo»
La sorella gli tirò un cuscino: «Forse intendevi dire "spero di non aver interrotto qualcosa!"»
Harry fulminò Ron con lo sguardo, ma decise di restituirgli il favore: «Allora Ron che volevi?»
«Volevo chiederti se potevamo parlare» iniziò lui «E' urgente» aggiunse poi rivolto alla sorella.
Gino capì la situazione e guardò male Ron, per poi invece parlare dolcemente ad Harry: «Noi ci parliamo dopo» detto ciò uscì dalla stanza.
Ronald Weasley sospirò: «Ah le donne, non le capirò mai!» Poi si buttò nel letto e si distese sule lenzuola noncurante del fatto che il letto in questione fosse quello di Harry, il quale non perse tempo a raccogliere il cuscino precedentemente tirato da Ginny e scagliarlo a sua volta contro Ron.
«Ahia! Harry che diamine...?» mormorò il rosso, che però venne interrotto dal ragazzo-che-è-sopravvissuto.
«Ron si può sapere perché sei venuto qui e hai quelle scarpe sudicie sul mio letto?»
«Ho un problema Harry» sospirò Ron dopo circa un minuto di silenzio.
«Che genere di problema? Hai ucciso qualcuno? Hai rivelato delle informazioni ad un Mangiamorte? Devi nascondere un cadavere? Hai sorpreso Rachel e Draco intenti a fare qualcosa?»
«No, no, assolutamente no e cosa?» replicò lui.
«Niente!» esclamò lui «Allora?» domandò impaziente.
«Mi serve aiuto in questioni amorose» rivelò poi l'amico con le guance tinte dello stesso colore dei capelli.
«Qualcosa non va con Lavanda?» domandò lui.
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Harry Potter e l'Intreccio del Destino
أدب الهواةDi quando Harry Potter perse tutto e gli venne data una seconda possibilità. Il ragazzo si ritroverà in una dimensione parallela in cui appenderà destabilizzanti verità, sarà in grado di superare i pericoli, guadagnare la fiducia di quelli che un te...