Eclissarsi nell'ombra

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Trentanove giorni, sei ore e tredici minuti


Quella sera d'inverno era particolarmente fredda e il cimitero di Godric's Hollow lo testimoniava: una brezza tagliente sferzava l'aria e l'umidità s'era abbassa facendo invece innalzare una sottile nebbia che arrivava fino alle caviglie. Quel lugubre luogo sarebbe stato completamente deserto se non per due figure che se ne stavano nel cuore del cimitero.

«Gellert, hai fatto? Ho paura» disse Ariana Silente appoggiandosi ad una lapide e facendola tremare, la ragazza spaventata ritrasse la mano e guardò l'uomo.

«Ho quasi concluso» replicò lui, poi mise le braccia verso la bara e disse spalancando gli occhi: «Resorge, Ignotus Peverell, vitam rursus fruore![*]» La terra tremò e l'uomo spalancò le mani.

La giovane mosse un passo indietro spaventata, la pietra della lapide si spaccò e una luce bianca illuminò il volto del mago. L'uomo stringeva la pietra della resurrezione nella mano destra, mentre con l'altra puntava la bacchetta sulla lapide.

Gellert Grindelwald urlò per lo sforzo.

La tomba crepò, le mattonelle del terreno continuarono a tremare forte, mentre la luce bianca si diffondeva in tutto il cimitero. La pietra balzò in aria e le scritte iniziarono ad illuminarsi, una fessure al centro incominciò ad aprirsi.

Grindelwald aumentò la scarica di magia, la lapide venne spaccata in due e il getto di luce bianco investì completamente l'uomo che ne venne risucchiato.

La tomba cadde a terra dove giaceva da sempre, le crepe si ripararono, la terra smise di tremare, la strana luce bianca non illuminava più il cimitero e la lapide era di nuovo al suo posto.

Ariana si guardò intorno: Gellert Grindelwald era scomparso.

La ragazza disperata prese a cercare in tutto il cimitero, correndo a perdifiato per cercare l'uomo che l'aveva strappata dalla serenità eterna. Non trovò nulla. Dopo ore di ricerca, si imbatte nella lapide dei genitori, si sedette davanti ad essa: stremata e spaventata.

Le prime luci dell'alba sorsero e del mago non c'era traccia, d'altro canto la piccola si trovava a testa china a piangere, mentre attorno a lei i fiori morivano e le piastrelle tremavano.

Dopo numerosi minuti, alzò il capo e fece scorrere i polpastrelli sulla gelida lapide dove v'erano scritti il nome di Kendra Silente, sua madre. La piccola rimase in silenzio, con il solo pensiero in testa di trovare Gellert.

Fu allora che successe qualcosa che mai si sarebbe aspettato: la punta del dito di Ariana iniziò ad illuminarsi, segno che la sua magia aveva preso il sopravvento, spaventata si alzò per evitare di danneggiare la tomba della madre.

Iniziò a correre lontano da quel posto di sofferenze, diretta al cancello; la luce si propagò dal dito, invadendo il braccio destro e successivamente il busto. Quando ricoprì tutto il corpo la ragazza stava per varcare la soglia del cancello, la magia l'investì completamente e si smaterializzò [**].

***

Bellatrix Lestrange entrò come una furia nella Sala del Trono, sbatté violentemente la porta e fece bruciare violentemente il marchio ai Mangiamorte, essi arrivarono dopo nemmeno un minuto dalla chiamata e si disposero in riga. Parlottavano tra di loro, solitamente Lord Voldemort era già lì e quella riunione era stata indetta senza alcun preavviso.

La protetta del Signore Oscuro fece per parlare quando Mulciber disse: «Non aspettiamo il Signore Oscuro?» La donna non ebbe nemmeno il tempo di replicare poiché molti Mangiamorte annuirono alle parole dell'altro e si elevarono cori di: «Dov'è?» «Perché non aspettiamo il Signore Oscuro?» «Come mai questa riunione?» «Ho dei Sanguemarcio da torturare, possiamo sbrigarci!»

Harry Potter e l'Intreccio del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora