Il treno sbuffò, riportando Deneb alla realtà. Il ragazzo sbatté un istante le palpebre guardandosi attorno: lui e Gellert avevano viaggiato per giorni, facendo una sosta ogni dodici ore, senza contare quando il treno si era guastato e se non fosse stato per la Magia, i babbani li avrebbero sicuramente visti.Il ragazzo aveva avuto modo di scoprire alcune cose che prima non conosceva dell'anziano mago, nonostante avesse passato anni a studiare le biografie dei maggiori maghi, c'erano molti aspetti del carattere che non potevano essere descritti e rappresentati attraverso i libri.
Deneb Riddle credeva di aver una conoscenza magica superiore ai suoi coetanei, certo gli anni di addestramento e allenamento avevano aiutato molto il ragazzo, ma lui aveva un'innata curiosità verso qualunque tipo di incantesimo o pozione. Contrariamente a quello che si poteva pensare aveva visto ben poco suo padre durante il corso dell'infanzia e adolescenza.
Da una parte perché non stava al Manor, sua madre difatti aveva preferito farlo crescere in un'ambiente sicuro e protetto: in modo che nessuno sapesse della sua esistenza.
Aveva passato le giornate a studiare, a meditare e a combattere: non sapeva perché o per chi, ciò che importava era che lui apprendesse il maggior numero di incantesimi e informazioni possibili.Disponeva di un'immensa libreria, colma di libri scelti appositamente per lui: da sortilegi oscuri a pozioni salvavita, da biografie di maghi famosi, le sue preferite, a libri più noiosi come tecniche di duello. Queste ultime in particolare gli erano servite durante tutti i pomeriggi in cui si esercitava nell'arte del duello, scontrandosi con statue magiche.
Non aveva mai avuto contatti con il mondo esterno, non era mai andato a Hogwarts, né a Diagon Alley, ne tanto meno nel mondo Babbano, anche se desiderava ardentemente viaggiare e visitare i posti di cui leggeva storie e leggende. Suo padre, però, aveva altri programmi per lui.
Da piccolo, Deneb, aveva sempre pensato che una volta compiuti diciassette anni sarebbe diventato di diritto l'erede del padre, ma non era stato esattamente così. Lord Voldemort non desiderava eredi: lui voleva essere l'unico e il solo a governare, Tom Riddle vedeva in Deneb un sicario.
Un assassino addestrato per uccidere sin dalla nascita che, senza dare nell'occhio, eliminava uno ad uno i rivali del padre; ecco che cosa voleva Voldemort per suo figlio.
Il ragazzo così doveva soddisfare gli ordini e il volere del padre: Gellert Grindelwald era solo una pedina insignificante e sacrificabile nel folle piano di Voldemort, mentre assumeva un ruolo quasi fondamentale in quello di Deneb.
Al giovane era sempre stato insegnato di osservare in disparte, di pianificare e solo dopo di agire in silenzio, colpendo in modo letale; ed era proprio quello che lui aveva intenzione di fare. Aveva aspettato anni, memorizzando più informazioni possibili riguardo a molti incantesimi oscuri, in particolare provava un interesse profondo verso la vita eterna e i modi per conquistarla.
Se c'era qualcosa che il ragazzo temeva veramente era la Morte, proprio come il padre e come altri maghi prima di lui. Nel reparto proibito della sua libreria c'erano molti libri riguardanti il tema Morte e come aggirarla, ma erano quasi tutti già stati tentati in modo fallimentare. Erano rimaste poche opzioni, tra cui gli oscuri Horcrux, anche se erano rischiosi e il rituale lo disgustava, c'era poi la Pietra Filosofale, ma impadronirsene era quasi impossibile, e infine c'erano i Doni della Morte.
Deneb credeva ardentemente che fossero una leggenda fino a che non aveva visto l'autentica, la sola e la magnifica Bacchetta di Sambuco nelle mani macchiate di sangue di suo padre; e da quel momento tutto era cambiato. Lui voleva i Doni: era l'unico modo per non morire.
Nei pochi discorsi fatti con Gellert, aveva confermato ciò che aveva letto nelle sue biografie: ovvero che anch'egli provava un desiderio di possesso verso i Doni della Morte. Da come parlava, all'uomo non andava a genio Voldemort, suo padre, e inoltre Deneb aveva capito che c'era qualcosa che Grindelwald non gli aveva detto, ma naturalmente si era limitato ad ascoltare in silenzio, senza fare domande.
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Harry Potter e l'Intreccio del Destino
FanfictionDi quando Harry Potter perse tutto e gli venne data una seconda possibilità. Il ragazzo si ritroverà in una dimensione parallela in cui appenderà destabilizzanti verità, sarà in grado di superare i pericoli, guadagnare la fiducia di quelli che un te...