Charlotte appoggiò le braccia lungo i fianchi e si preparò psicologicamente e fisicamente all'imminente scontro, Bucky le si avvicinò e si fermò solo a pochi millimetri di distanza, tanto che lei era costretta a sollevare il volto per guardarlo negli occhi; quello che vedeva nelle sue iridi azzurre non le piaceva affatto.
"Dovresti riposare, dopo il colpo che Sam ti ha dato hai perso conoscenza e..."
"Non m'interessa né del colpo né di riposare. Perché le parole hanno avuto effetto?"
"Di che cosa stai parlando?"
"Non provare nemmeno a fingere di non sapere di che cosa sto parlando. Le parole. Le parole che l'Hydra mi ha messo in testa, perché hanno avuto effetto quando Wanda ha usato la sua magia su di me? Perché? Per quale motivo?" ad ogni parola, la voce del giovane uomo diventava sempre più simile ad un basso ringhio animalesco.
"Evidentemente con i suoi poteri è riuscita a scavare nei tuoi ricordi, facendoti rivivere quegli istanti. È successa una cosa simile anche a me ed agli altri"
"Tu mi avevi assicurato che la cura mi avrebbe reso del tutto immune. Da che cosa è composta?"
"Non lo so, Fury non mi ha informata di questo"
"Balle. Solo balle"
"Non sto mentendo. È la verità"
"Che cosa m'inietto ogni giorno nelle vene?"
"La cura".
Alla risposa della ragazza, Barnes le afferrò il braccio destro ed iniziò a stringerlo con forza, per farle confessare la verità.
"Non te lo chiederò una terza volta, quindi faresti meglio a rispondermi: che cosa m'inietto ogni giorno nelle vene? Tu non hai lo stesso talento di Natasha a mentire, ti si legge ogni cosa in faccia"
"Sono semplicemente delle sostanze zuccherine. Non c'è alcuna cura. Non esiste, non è possibile crearla. Me lo ha detto Zemo quando eravamo da soli in Wakanda" rispose infine Charlie, con lo sguardo che non vacillò nemmeno per un istante; il più grande mollò la presa e barcollò all'indietro, fino a scontrarsi con un armadietto metallico, completamente annientato dalla realtà delle cose.
Si coprì il volto con le mani e prese una serie di profondi respiri, tornando a parlare solo dopo aver ritrovato il controllo del proprio corpo.
"Voglio sapere solo una cosa. Perché avete deciso di mentirmi per tutto questo tempo? Mi credevate davvero così stupido?"
"No, nessuno ti ritiene uno stupido, Barnes" rispose prontamente la giovane, facendo un passo avanti "ma non sapevamo come portarti dalla nostra parte e Nick mi ha ordinato di dirti quella bugia, ha detto che era la cosa più giusta la fare"
"La cosa più giusta da fare... La cosa più giusta da fare..." iniziò a ripetere lui, trattenendo appena una risata isterica "la cosa più giusta da fare è dire ad un uomo che può tornare ad essere in qualunque momento un assassino senza alcuna pietà che è stata trovata una cura, quando in realtà non è così. Oh, si, direi che Nick ha avuto un'idea brillante. Partorita dallo stesso uomo che non ha mai capito che l'Hydra si era infiltrata nello S.H.I.E.L.D corrompendolo del tutto. E tu, tu sei stata dalla sua parte fin dall'inizio. Sei spregevole"
"Addirittura spregevole? Vuoi dirmi che se io non avessi detto quelle parole, tu ci avresti ugualmente seguiti?"
"Sicuramente esistono altri metodi persuasivi e che non nascondono una menzogna simile. In questo momento ci ritroviamo a dover combattere l'Hydra ed io non posso farlo, non posso vendicare Steve perché potrei tornare ad essere un'arma nelle mani di Rumlow!"
"Forse qualcosa si può fare per risolvere il tuo problema"
"Non voglio sentire più una sola parola uscire dalla tua bocca. Mi disgusti" disse in tono duro il più grande; uscì dall'infermeria e superò Sam e Sharon senza degnarli di uno solo sguardo.
Scese nel garage, prese le chiavi della macchina di Charlie e salì nel mezzo, azionandolo subito, e si allontanò velocemente dall'edificio; in pochi minuti arrivò a New York e parcheggiò la macchina davanti a quella che era una vecchia libreria abbandonata da tempo.
Scese dall'abitacolo sbattendo con forza la portiera, entrò nel piccolo locale e spostò lo scaffale che occupava un'intera parete, che serviva a nascondere l'ascensore che c'era lì dietro; vi entrò dentro e premette l'unico bottone che c'era, che portava a diversi metri sottoterra.
Quando le porte di metallo si aprirono con un suono squillante, Bucky si ritrovò nella Base dello S.H.I.E.L.D e camminò con passo deciso verso l'ufficio di Nick Fury; Maria Hill vide il giovane uomo, andò verso di lui e gli si affiancò.
"Barnes, che cosa ci fai qui? Non dovresti essere alla Villa con gli altri?"
"No, devo parlare con il tuo Capo e lo devo fare in questo preciso momento"
"Lui è molto impegnato adesso e non vedo per quale motivo..."
"Davvero? Non ti viene in mente nemmeno un motivo?" ribatté prontamente l'ex Soldato D'Inverno, voltandosi a guardarla un solo momento, prima di aprire la porta dell'ufficio che stava cercando.
Nick Fury non si aspettava una visita da parte di Bucky, ma non mostrò alcun segno di sorpresa quando lo vide entrare e prendere posto sulla sedia posizionata davanti alla sua scrivania.
"Posso fare qualcosa per te, Barnes?"
"Si, diciamo che vorrei qualche spiegazione"
"Spiegazione?"
"Riguardo alla cura. Vorrei sapere da che cosa è composta. Dato che la devo prendere ogni giorno sono curioso di sapere che cosa inietto nel mio corpo, non credo che la mia domanda costituisca un problema, giusto?"
"Non ho tempo da perdere in battute sarcastiche, quindi se hai qualcosa da dirmi è meglio per te se me lo dici ora"
"So della menzogna"
"Ed io so della vostra piccola visita in Wakanda"
"Ascoltami, Fury" disse il giovane uomo, cercando di non perdere la pazienza per la seconda volta, anche se era uno sforzo enorme "io sto dalla vostra parte. Io voglio che Rumlow paghi per tutto quello che ha fatto, ma fino a quando tu e la tua organizzazione continuate ad avere segreti, continuate a mentire, io non posso esservi d'aiuto. Ho vissuto nella menzogna per settant'anni, non voglio essere preso in giro per l'ennesima volta. O mi dite le cose come stanno oppure io abbandono tutto, ad ogni modo non posso essere d'aiuto grazie alla cura che non possedete"
"D'accordo, vuoi la verità?" domandò il Direttore, incrociando le dita, fissando l'altro "la verità è che io non mi fido di te. Nessuno qui dentro si fida di te. Tu sei un'arma a piede libero ed un'arma deve sempre essere controllata . Io, personalmente, non vorrei avere nulla a che fare con te, ma dato che Rogers è stato ucciso, qualcuno doveva prendere il suo posto e nominando te come nuovo Capitan America avrei risolto due problemi contemporaneamente. Ecco, era questo ciò che volevi sentire?"
"Si, era esattamente questo" rispose Bucky, si alzò dalla poltrona ed uscì dall'ufficio sbattendo con forza la porta.
STAI LEGGENDO
An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanfictionTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...