REPERCUSSIONS (PARTE TRE)

671 39 62
                                    


La Base dello S.H.I.E.L.D sorgeva poco lontano dalle tubature dell'acquedotto della città, quando Fury aveva scelto quel posto aveva assicurato a tutti i suoi Agenti che non ci sarebbe stato alcun problema, che la situazione era sotto controllo e che i tubi si trovavano a distanza di sicurezza.

Almeno fino a quel momento.



Bucky riemerse dall'acqua tossendo e riprendendo fiato; si aggrappò ad una maniglia che sporgeva dal soffitto e si guardò attorno: c'erano altre persone che, come lui, cercavano disperatamente qualche appiglio a cui aggrapparsi.

Riuscì ad afferrare una ragazza per un braccio e la portò vicino a sé, in modo che afferrasse a sua volta la maniglia e fosse momentaneamente al sicuro.

"Grazie" balbettò quella, che doveva essere una recluta.

Il giovane uomo non rispose, aveva lo sguardo fisso su quello che era il corridoio.

Charlie, Charlie, Charlie, Charlie.

Continuava a pensare a lei, chiedendosi in quale ala della Base fosse in quel momento; iniziò a muoversi il più velocemente possibile, augurandosi che non arrivasse un'altra ondata come la precedente.



Zemo riemerse in superficie guardandosi attorno spaesato, non vide Charlotte e così tornò sott'acqua, comparendo poco dopo con la ragazza priva di conoscenza.

"Charlotte, Charlotte, svegliati, per favore" iniziò a ripetere scuotendola, con la voce strozzata dalla paura: aveva già perso la moglie, il figlio ed il padre, ora non sarebbe riuscito a sopravvivere se avesse perso anche lei, nonostante appartenesse ad un altro uomo.

Sentì delle voci provenire da poco lontano e dopo qualche secondo vide Sam, con Sharon aggrappata alle sue spalle, che avanzava a fatica, reggendosi a quello che sembrava essere un tavolo che galleggiava.

"State bene? Dove sono gli altri?"

"Non lo so. Lei non si sveglia"

"Che cosa è successo?"

"Non lo sappiamo"

"D'accordo" rispose Falcon, tentando d'ignorare il panico che voleva farsi strada in lui, mentre Sharon singhiozzava disperata, con i capelli biondi incollati al viso "andrà tutto bene, Sharon. Andiamo a cercare Bucky ed i ragazzi. E poi troviamo il modo di uscire prima che l'acqua raggiunga il soffitto, o per noi sarà la fine".



I sensi di Nicholaj erano piuttosto sviluppati, come quelli di Peter, così riuscì a creare un campo di forza che proteggesse lui, la sorella e Peter prima che l'acqua li travolgesse.

"Che cos'è? Che cos'è?" iniziò a domandare Nadja, con gli occhi spalancati, guardando l'acqua attorno a sé, senza sapere esattamente che cosa pensare: esattamente come era accaduto a Tony, anche i suoi nervi stavano per cedere, era ad un solo passo da un esaurimento nervoso.

"Non lo so, non lo voglio sapere. Dobbiamo muoverci e trovare gli altri prima che sia troppo tardi" rispose Nicholaj, con il volto pallido e sudato per lo sforzo: dal momento che usava poteri legati alla telecinesi ed alla mente, il suo corpo era sempre sottoposto ad uno sforzo enorme.

Mentre cercavano di spostarsi lungo i diversi corridoi tennero lo sguardo basso, cercando di non fissare i corpi che galleggiavano e quelli che pregavano per avere soccorso: non poteva salvare tutti loro, non era neppure sicuro di riuscire a crearne abbastanza per gli altri della squadra.

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora