THE WORDS

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"Charlotte" disse Sam, richiamando l'attenzione dell'amica "è meglio se torniamo a casa, abbiamo cercato in ogni posto possibile. Accetta la realtà: a quest'ora potrebbe essere ovunque"

"E se fosse più vicino di quello che crediamo?" rispose subito lei, per nulla intenzionata di tornare a New York senza Bucky.

"E dove? Come possiamo saperlo con certezza? Senti, noi abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità, i soldi stanno per finire, non possiamo continuare così. Sarà lui a tornare da noi se lo vorrà"

"Sam ha ragione" intervenne Sharon, stringendosi nella giacca che indossava "continuare in questo modo non ci porterà a nulla".

Charlie guardò prima l'uno e poi l'altro, vide la determinazione e la stanchezza nel loro sguardo e capì che non sarebbe riuscita a persuaderli in nessun modo; mollò un calcio ad un sasso per sfogare la propria frustrazione e poi seguì gli altri fino alla macchina, parcheggiata poco lontano.

Non parlò per tutto il viaggio di ritorno, preferendo restare con le braccia incrociate, a fissare il paesaggio fuori dal finestrino ed a chiedersi, ancora un volta, perché Bucky lo avesse fatto; quando Sam parcheggiò la macchina nel giardino della Villa, lei uscì immediatamente e si chiuse nella propria camera da letto.

Rimase per qualche istante a fissare il soffitto, poi spostò lo sguardo sulla scrivania posizionata dall'altra parte della stanza, notando subito un oggetto fuori posto: si alzò dal letto e prese in mano il quadernetto dalla copertina rossa, che lei teneva sempre custodito dentro un cassetto, a volte aveva pensato di consegnarlo allo S.H.I.E.L.D, ma poi aveva sempre preferito tenerlo con sé; continuò a fissarlo con lo sguardo corrucciato, pensando a quando lo avesse lasciato lì sopra, poi prese a sfogliarlo ed i suoi occhi azzurri si spalancarono.



Gli altri due componenti della squadra erano rimasti al piano inferiore, ma sentirono subito l'urlo provenire dalla camera da letto e si precipitarono a vedere che cosa fosse accaduto; Falcon provò a girare la maniglia per aprire la porta ma questa era bloccata dall'interno.

"Charlie! Apri subito questa porta!" esclamò, prendendo a pugni il legno, tirò un sospiro di sollievo quando apparve il volto pallido della giovane, per un momento pensò che si sentisse male a causa di quello che gli aveva confidato in albergo tempo prima "non ti senti bene?"

"No, non è per quello. Ho trovato il quadernetto sopra alla mia scrivania"

"Quale quadernetto?"

"Quello" disse lei, indicando l'oggetto sul pavimento, apparentemente innocuo "io non l'ho messo lì sopra"

"Forse lo hai fatto senza pensarci"

"È quello che pensavo anche io, ma poi ho visto questo" Charlotte lo prese in mano e lo sfogliò fino a trovare il segno di due pagine strappate, mostrandolo agli altri "le pagine erano tutte intatte. Lo so con certezza perché l'ho studiato a lungo per cercare una cura"

"Stai dicendo che qualcuno ha strappato le pagine durante la nostra assenza?"

"No, credo che sia avvenuto prima della nostra partenza. Forse io non l'ho notato perché ero troppo agitata. Credo che sia stato Bucky a prenderle prima di andarsene"

"E cosa c'era scritto in quelle pagine?"

"Le parole" rispose la giovane, dopo una breve pausa, con uno sguardo terrorizzato.




N.D.A: Mercoledì ci sarà l'ultimo aggiornamento prima della pausa natalizia. Riprenderò a pubblicare con regolarità a partire da sabato 12 gennaio.

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora