Charlotte attendeva Bucky seduta sul divano, quando sentì la porta d'ingresso aprirsi si alzò di scatto, nonostante il movimento le procurò un mezzo mancamento.
"Ti stavo aspettando" disse in tono freddo, lo stesso che aveva ormai assunto da quando la loro storia era finita; il giovane uomo la guardò senza alcuna emozione.
"Ho appena varcato la soglia d'ingresso e tu vuoi litigare?"
"Non voglio litigare. Voglio solo parlare con te. Ho bisogno di sapere che cosa stai facendo"
"Voglio portare in camera la mia valigia e poi farmi una doccia. È davvero necessario discutere di queste due cose? Sono sicuro che ci sono altri modi..."
"Oh, ti prego! Il sarcasmo non addice neppure a te. E poi lo sai perfettamente quello a cui mi sto riferendo: hai portato Elisa da James! La frequenti da pochissimo tempo e l'hai già presentata a nostro figlio! Ma cosa ti dice il cervello?"
"Lui sa che noi due non stiamo insieme, quindi io posso frequentare chi voglio e lo stesso vale anche per te. Non sono libero di farlo? Non sono libero di vivere la mia vita? Potrò provarci, no? No?" rispose Bucky alzando il tono di voce, iniziando già a perdere il controllo di sé stesso; Sharon e Sam erano in una stanza adiacente, smisero subito di parlare per ascoltare meglio l'ennesimo litigio tra i due.
"Si, lo puoi fare, ma non in questo modo. Non comportandoti come un bambino irresponsabile. Hai dimenticato tutto ancora una volta?" domandò la ragazza, sentì qualcosa di freddo stringerle il braccio destro, strinse con forza i denti perché non aveva mai provato un dolore così forte.
"Mi stai accusando di aver dimenticato il mio migliore amico?"
"No, ma non stai facendo nulla per cercare il suo colpevole"
"Neppure tu lo stai facendo. Wanda è ancora prigioniera... Sbaglio o è tua amica? Stai facendo qualcosa per lei? No, non stai facendo nulla. Prova a pensare se fossi al suo posto. Come ti sentiresti? Ogni giorno che lei passa nelle mani di Rumlow la perderemo sempre di più, perché inizierà a pensare che a noi non m'importa nulla. Che a voi non è mai importato nulla"
"Non provare a fare la lezione a me, Barnes! Sono l'ultima persona a cui puoi farla! Perché devi essere così stronzo dopo tutto quello che ho fatto per te? Io ti ho cercato per due anni, io ti ho salvato la vita per due volte, io ti ho nascosto per mesi per mio appartamento. Non volevo farlo perché avevi tentato di uccidermi a Washington, ma poi mi sono sforzata di darti una possibilità, ed ho capito tante cose... Tu, invece, non lo vuoi fare perché adori troppo fare la parte dello stronzo, bastardo ed egoista"
"Tu non hai la minima idea di quello che stai dicendo. Sarei uno stronzo? Hai idea di tutto quello che mi è successo? Ti hanno mai fatto il lavaggio del cervello? Hai mai dimenticato tutto il tuo passato? Hai mai tentato di uccidere il tuo migliore amico? Ti hanno mai uccisa? Non hai passato nulla di tutto questo. Non sai nulla. Sei tu quella ad essere una bambina, Charlotte, non parlare di cose che non conosci" disse Barnes in un sussurro, con le labbra vicine all'orecchio sinistro della giovane; sapeva che Sharon e Sam stavano ascoltando, non voleva dar loro altro di cui parlare alle sue spalle.
Si allontanò dall'ex compagna e salì al piano superiore, con la speranza che una doccia fredda facesse scivolare via tutti i brutti ricordi che erano tornati a fargli visita.
Sharon Carter si coprì il volto con le mani, ed uscì velocemente dalla stanza; Wilson la seguì, con il timore che dovesse vomitare, invece la trovò in un corridoio, con la schiena appoggiata contro un muro e gli occhi chiusi.
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An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanficTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...