I'M WAITING FOR

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Bucky si voltò di scatto, puntando la pistola carica davanti a sé, guardandosi attorno con circospezione: il laboratorio era completamente disabitato ad eccezione dei cadaveri e di sé stesso, di conseguenza concluse quasi subito che la voce doveva essere stata solo frutto della propria immaginazione, sicuramente era stato suggestionato dal posto; ripose l'arma nella tasca del cappotto e si preparò a raggiungere l'ascensore, quando la stessa voce parlò una seconda volta.

"No, Sergente, non sono frutto della tua immaginazione. Sono proprio qui".

Il giovane uomo si girò nuovamente e vide lo schermo acceso di un computer, su cui era impressa una strana immagine, quasi un volto, ma era impossibile capirlo con certezza dato che c'erano delle linee verdi che sembravano formare un paio di occhi; guardò il tutto con attenzione, trovando appena il coraggio di formulare la domanda che premeva per uscire dalle sue labbra, tanto era surreale che fosse proprio lui.

"Zola?" chiese poi.

"Si, Sergente, sono proprio io. Vorrei dire 'in carne ed ossa' ma non mi è possibile"

"Che cosa..."

"Che cosa ci faccio dentro un computer? Questa è una domanda curiosa. Come un paio di anni fa ho spiegato al Capitano ed alle sue due amiche, verso gli anni settanta mi è stata diagnosticata una malattia terminale. La scienza non poteva fare nulla per salvare il mio corpo, ma la mia mente meritava di vivere in una banca dati di sessanta chilometri di nastro. Il Capitano aveva scoperto il 'mio cervello', la base operativa che poi l'Hydra ha fatto esplodere per ucciderli"

"Ma come..."

"Ma se quello era il mio cervello come ho fatto a sopravvivere? Sergente Barnes, sei molto prevedibile con le domande. Semplice, ho trasferito tutte le mie informazioni in questi vecchi computer"

"E perché lo hai fatto?"

"Perché... Perché... Perché... t'importa di più sapere perché io sono qui, rispetto a perché tu sei qui?"

"Che cosa stai insinuando? Sono stato io a decidere di venire in questo laboratorio, nessuno mi ha spinto a farlo!" gridò il giovane uomo, ricevendo l'eco della sua stessa voce.

"Davvero? Eppure sono sicuro che non sai spiegarti che cosa sei venuto a cercare, perché tu sei venuto alla ricerca di qualcosa, Sergente. Tu non riesci a dimenticare il passato, non è così? Non riesci ad andare avanti. So riconoscere un animo tormentato quando ne vedo uno"

"Dopo tutto quello che mi avete fatto, come potrei dimenticare il passato? Sei proprio un figlio di puttana a dirmi certe cose!"

"Non hai mai pensato, nemmeno per un solo momento, che il Soldato è sempre stato una parte di te? Che forse tutte le torture, tutti i lavaggi del cervello, hanno solo aiutato quella parte ad uscire? Ognuno di noi nasconde un lato oscuro, nessuno fa eccezione, bisogna solo capire che meccanismo usare per liberarlo. Io non ho fatto altro che trovare ed usare quel meccanismo. Non sei candido, puoi comportarti da brava persona, ma ciò non significa che lo sei fino in fondo. Però dovresti ringraziarmi, se i miei uomini non ti avessero trovato, come avresti potuto conoscere la tua ragazza? Possiamo dire che sono stato il vostro Cupido".

Bucky prese in mano la pistola e scaricò tutti i proiettili contro lo schermo, stanco di ascoltare quelle che lui riteneva essere solo bugie; i lineamenti di Zola sparirono subito, per poi riapparire in uno schermo vicino.

"Maledizione!"

"Tu ed il Capitano Rogers avete lo stesso brutto carattere. Sono desolato per il suo sacrificio. E so anche che adesso non vi trovate in una situazione molto favorevole"

"Io non ti dirò nemmeno una parola. Tu sei dell'Hydra, quindi lavori per Rumlow"

"Errato. Io ero dell'Hydra, non ho intenzione di prendere ordini da una persona rozza come Rumlow"

"Non m'importa delle tue parole, non m'importa di quello che dici. Io non mi fido di te, come posso credere al mostro che mi ha trasformato in un mostro? Nessuno ti troverà qui dentro, ed io non ho intenzione di aiutarti, se questa era la tua idea"

"In realtà, Sergente, volevo darti solo un piccolo consiglio. Tu rifiuti il passato quando, invece, può aiutarti. Anche quando meno te lo aspetti".

L'ex Soldato D'Inverno si sistemò di nuovo la sciarpa, gli occhialini protettivi ed il cappuccio, solo a quel punto rivolse a Zola la sua ultima domanda.

"Perché sei qui?"

"Aspetto. Sto aspettando...".

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora