FIRE AND ICE (PARTE UNO)

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Anche se Tony si era chiuso in un'ostinata solitudine dopo la perdita del suo migliore amico, offrì comunque l'aiuto necessario agli unici eroi che erano rimasti: diede loro un elicottero delle Stark Industries con cui raggiungere il Wakanda, ma non fece alcuna domanda su Natasha, su T'Challa o su quello che era accaduto.

Sharon e Sam rimasero alla Villa con i ragazzi, mentre Charlotte, Bucky e Klariza salirono sul mezzo di trasporto, pronti al lungo viaggio che li aspettava ma non altrettanto a quello che avrebbero potuto trovare al momento del loro arrivo: l'ex Soldato D'Inverno era serio e corrucciato, l'allegria di poco prima era stata spazzata via con violenza ed ora sentiva il peso di tutto quello che stava accadendo; Charlie era preoccupata di vedere con i suoi occhi fino a che punto era arrivato a spingersi James e Klariza lo era altrettanto, ma per Rumlow, sicura che avrebbe trovato qualcosa, un regalo, esclusivamente per lei.

Era stata una sciocca a pensare che il suo uomo avrebbe abbandonato i suoi piani per una nuova vita: la sua fuga lo aveva fatto infuriare ed ora si era vendicato, distruggendo le persone che aveva deciso di aiutare.

Mio dio, che cosa ho fatto?

"Perché non me lo hai detto prima?" domandò Bucky, ponendo fine al lungo silenzio, rotto solo dal rumore del motore dell'elicottero, Charlotte lo guardò e strinse le labbra.

"E perché tu non mi hai detto nulla di quello che lega davvero te e Klariza? Se davvero si tratta di una storia finita tanti anni fa non avresti dovuto nascondermelo"

"Hai un modo strano per ringraziare chi ti ha salvato la vita" intervenne Klariza, l'altra giovane la fulminò con uno sguardo, perché il suo compagno era ancora all'oscuro di quella faccenda, ma ormai il danno era stato fatto: l'ex Soldato D'Inverno guardò prima l'una e poi l'altra, chiedendo spiegazioni "non te lo ha detto, vero? Lo immaginavo. Quando Charlotte ti ha riportato in vita non ha solo perso i suoi poteri, ma ha iniziato a prosciugarsi rapidamente. Se io non le avessi ridato i poteri, mentre tu eri dentro quel minimarket, non sarebbe arrivata viva a New York".

Il giovane uomo spalancò gli occhi a quella rivelazione assurda, pensando poi agli ultimi mesi: solo ora riusciva a spiegarsi perché lei continuava a perdere peso rapidamente, perché era sempre debole, perché addirittura una volta si era sentita male e Colin l'aveva portata a casa sua; strinse le mani a pugno, sentendosi invadere da una rabbia improvvisa.

"Perché non mi hai detto tutto questo? Perché mi hai tenuto all'oscuro di ogni cosa?"

"Noi due non ci parlavamo ancora e tu avevi iniziato ad uscire con Elisa, che cosa avrei dovuto fare? Non mi avresti creduto"

"Perché non lo hai fatto quando siamo tornati insieme?"

"Non sapevo come farlo..."

"Non sapevi come dirmi questo, non sapevi come dirmi che sei incinta... E al bambino? Non hai pensato un solo momento a quello che sarebbe accaduto al bambino? Non avrei perso solo te, avrei perso anche lui"

"Credi davvero che io non abbia pensato a tutte queste cose?" gridò la più piccola, mentre delle calde lacrime le rigavano le guance "non volevo spezzarti il cuore un'altra volta"

"Ed hai pensato che il modo migliore fosse quello di lasciarmi per sempre senza dire una parola" disse a denti stretti Barnes, trattenendosi a stento dallo scoppiare in lacrime a sua volta; si passò la mano sinistra sugli occhi e poi riacquistò il proprio autocontrollo: prese le mani della sua compagna e le strinse con dolcezza "non ha importanza quello che è successo, non voglio commettere ancora una volta lo stesso errore che ci ha fatto perdere due anni, che mi ha fatto perdere la nascita e la crescita di James, ne sto già pagando le conseguenze. Io ti amo, Charlotte e tutto quello che voglio è che questa storia finisca presto per iniziare una nuova vita insieme ai nostri figli. Quello che è stato non ha importanza"

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora