'MINNIE'S FRUITS AND JUICES'

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Bucky se ne stava dietro il bancone del negozio: Minnie gli aveva dato un grembiule da indossare, su cui c'era scritto 'Minnie's Fruits And Juices', ed ora stava attendendo l'arrivo di qualche cliente; continuava a tamburellare le dita della mano destra sul bancone e si guardava attorno, sospirando.

Segretamente, si augurava che nessuno varcasse la porta d'ingresso, perché non aveva voglia di passare l'intera giornata a spremere frutta per frullati di cui non avrebbe mai imparato il nome; qualcosa iniziò a vibrare nella tasca destra dei pantaloni, ed il giovane uomo già sapeva chi lo stava chiamando ancora prima di prendere in mano il cellulare: rimase ad osservare il nome di Charlotte sul display fino a quando non scomparve, sostituito dall'immagine dello sfondo della stessa ragazza.

Indugiò a guardarla per lunghi istanti perché nonostante tutto, nonostante fosse ancora furioso per ciò che gli aveva tenuto nascosto, nonostante non volesse rispondere alle sue chiamate, non riusciva nemmeno a cancellare una stupida foto, anzi, la custodiva gelosamente; la scelta migliore da fare sarebbe stata quella di perdonare Charlotte, di lasciare il passato alle proprie spalle e ricominciare, ma qualcosa gli continuava a sussurrare di non fidarsi, perché già tante volte lo avevano sfruttato.

"Principessa, dovresti andare da quelle ragazze che sono appena entrate. Così possiamo testare l'idea dei frullati"

"Dovrei andare da loro e costringerle a comprare delle bevande?"

"No, non le devi costringere. Devi semplicemente invitarle. Non ti hanno ancora notato, approfittane per fare il primo passo"

"Si, lo faccio subito" rispose il più grande, trattenendo a stento un sospiro, si avvicinò alle due ragazze ma rimase ad una corsia di distanza, esitante, perché erano passati i tempi in cui riusciva a fare conquiste usando appena qualche parola; Charlie era stata un'eccezione, aveva iniziato a parlare con lei perché vivevano nello stesso appartamento, ma con Wanda, Natasha o Sharon non si era mai sforzato d'iniziare un discorso, anche perché con la seconda e la terza si era scontrato diverse volte.

Fece finta di sistemare della frutta in uno scaffale, ed alla fine furono le due ad andare da lui, dopo averlo finalmente notato.

"Tu lavori in questo negozio?"

"Si"

"Non ti abbiamo mai visto da queste parti. Sei nuovo?"

"Oggi è il mio primo giorno di lavoro" disse il giovane uomo, guardò in direzione del bancone e vide la proprietaria del negozio ricambiare lo sguardo, facendogli capire, in silenzio, che se non avesse chiesto alle due ragazze di bere un succo, quella notte avrebbe dormito all'aperto "il negozio ha anche un piccolo angolo per i frullati. Dato che è una giornata molto calda potreste bere qualcosa".

Le due amiche si guardarono e poi a rispondere fu la bionda, la stessa che aveva parlato poco prima.

"È un'ottima idea"

"Perfetto" rispose Bucky, le portò davanti al frullatore e chiese loro che cosa preferissero; pregò mentalmente che non scegliessero una delle tante combinazioni e fu sollevato quando gli dissero di volere un semplice succo d'uva.

Usare il frullatore si rivelò essere molto più semplice di quello che aveva creduto la notte precedente, quando Minnie gli aveva mostrato con cura come funzionava; riuscì a dare i bicchieri alle due giovani e poi ritornò al bancone per chiedere alla proprietaria di occuparsi del conto.

"Non sei in grado di contare qualche banconota?"

"Ho già fatto abbastanza"

"D'accordo, tesoro, ma dovrai imparare a fare i conti. Anche se sei bello, questo non ti da dei privilegi"

"Non voglio avere dei privilegi e non sono bello" mormorò lui, appoggiandosi al legno con la schiena e chiudendo gli occhi; il momento di tranquillità durò pochissimo perché l'altra tornò subito e non era per nulla contenta del comportamento del suo dipendente.

"Se vuoi rimanere qui devi rispettare le mie regole. E poi, si può sapere perché indossi solo un guanto e per giunta non monouso?"

"Te l'ho detto che ho un problema al braccio sinistro" rispose Barnes, guardandosi la mano coperta "non posso farlo"

"Ma non è igienico. Se non vuoi usare quelli trasparenti, esistono anche quelli azzurri o gialli. Per quel che mi riguarda puoi anche usare dei guanti rosa, basta che indossi qualcosa. Perché le persone notano queste piccole cose e se mi chiudono il negozio, allora non mi resta altro"

"Mi dispiace. So cosa vuol dire perdere ogni cosa".

Vedendolo sinceramente costernato, la donna sorrise e gli appoggiò una mano sul braccio sinistro, trovandolo incredibilmente freddo sotto il tessuto della maglietta.

"Non ti preoccupare, è stato solo un piccolo malinteso".

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora