James entrò nella cabina della doccia e sollevò il viso, lasciò che l'acqua gli bagnasse la pelle ed i capelli, incollandoli lungo il collo e le spalle; rimase per lunghi minuti con gli occhi chiusi e le braccia strette attorno ai fianchi: tutto quello che voleva era dimenticare i fatti accaduti in quei giorni, ma non ci riusciva, non era in grado di pensare ad altro a causa del comportamento di Bucky.
Poteva capire che il padre volesse allontanarsi dal loro mondo, poteva capire che non volesse più vedere Charlotte, ma non capiva perché non si fosse ancora presentato alla Villa per parlare; non gli mancavano né una macchina né i soldi, forse quello che non aveva era la voglia di organizzare un secondo appuntamento.
E poi c'erano quei momenti, durante la notte, in cui James faceva degli incubi che gli lasciavano una terribile sensazione d'angoscia al risveglio, nonostante non ricordasse assolutamente nulla; a volte aveva anche la sensazione di sentire una voce, ma quando apriva gli occhi non c'era nessuno nella sua camera da letto.
Dopo altri minuti passati sotto il getto d'acqua, il ragazzo uscì dalla cabina e si coprì con il proprio accappatoio, appeso vicino a quello di Peter e di Nicholaj: i tre ragazzi usavano lo stesso bagno mentre Nadja ne aveva uno tutto per sé, per evitare incidenti imbarazzanti.
Uscì dal bagno ed andò nella propria camera da letto, sollevò il sopracciglio destro vedendo Peter seduto sul bordo del letto, in attesa del suo migliore amico.
"A quanto pare nessuno di voi ha capito che voglio restare da solo. Perché sei nella mia stanza? Che altro mi devi dire?"
"Potresti essere meno scontroso, dopotutto sono il tuo migliore amico,James. O te lo sei dimenticato?"
"Non me lo sono dimenticato, ma a volte voglio restare da solo e questo vale anche per te"
"Ma che cosa ti prende? Da quando siamo tornati da Londra sei completamente cambiato. James, capisco che per te è difficile parlare di quello che ti è accaduto e superarlo, però ne potresti parlare con noi. Io, Nadja e Rhodey potremo esserti d'aiuto, anche Nicholaj potrebbe fare la sua parte se tu fossi più gentile con lui"
"Nicholaj mi odia"
"Però tu non fai nulla per cambiare la situazione. Sei il nostro Leader, però sei il più immaturo. A volte inizio a pensare che lui potrebbe essere un capo migliore di te"
"Stai dicendo che mi vuoi sostituire?"
"No, voglio solo farti reagire. Perché se continui in questo modo sei sulla buona strada per essere retrocesso a semplice membro della squadra"
"Scusa, Peter, ma la situazione in cui mi trovo non è molto semplice" ribatté l'altro, ripetendo quasi le stesse identiche parole che aveva detto all'amica poco prima, ma Parker non era intenzionato ad arrendersi.
"Si tratta di tuo padre? Non hai pensato per un solo secondo che, forse, lui vorrebbe incontrarti ma non può farlo perché lo S.H.I.E.L.D lo rintraccerebbe in pochissimo tempo? Ascoltami, ascoltami, per favore. Guarda quello che gli è successo, tu non saresti sconvolto?"
"Ma perché t'importa di lui se qualche anno fa hai combattuto contro la sua squadra?" domandò, allora, Jamie, riferendosi ai fatti avvenuti durante la Civil War.
"E questo che cosa c'entra? È tuo padre e tu sei mio amico, stai parlando di una cosa che è successa anni fa"
"Ad ogni modo, se davvero volesse vedermi avrebbe trovato un modo... Nonostante lo S.H.I.E.L.D e nonostante tutto il resto"
"E allora, visto tutto quello che sta succedendo, non credi che festeggiare il compleanno di Nadja sia la scelta migliore? Rimaniamo sempre dei ragazzi, abbiamo bisogno di momenti come questo. Per una sera dimenticheremo tutto e penseremo solo a divertirci, dovresti unirti anche tu a noi. Non è un crimine"
"Avete già pensato al regalo?" domandò il ragazzo dopo un lungo silenzio, Peter sorrise perché finalmente era riuscito a far ragionare il suo migliore amico.
Qualche ora più tardi, grazie alla complicità di Rhodey, i tre ragazzi uscirono dalla Villa e si recarono in città per trovare qualcosa di carino da regalare alla festeggiata.
"Che cosa piace a tua sorella?" domandò il nuovo Soldato D'Inverno, sistemandosi i guanti per nascondere le mani di vibranio.
"Non lo so"
"Tu non sai quali sono i gusti di tua sorella?"
"Mentre eravamo prigionieri dell'Hydra non c'era molto tempo per parlare e quando siamo scappati la nostra più grande preoccupazione era non farci catturare un'altra volta"
"Ma la vostra vita non è sempre stata così, prima avevate una casa, giusto?"
"Si, fino a quando i nostri genitori erano in vita"
"Come è successo?"
"Non ho voglia di parlarne" rispose Nicholaj stringendosi nelle spalle, James preferì non insistere con l'argomento ed entrarono in quello che era un negozio di vestiti, ma ben presto si resero conto che a Malibu le cose costavano parecchio.
"Non abbiamo tutti questi soldi. Che cosa facciamo?"
"Qualcosa di più accessibile dovrà esistere anche qui. Se non troviamo un vestito possiamo sempre ripiegare su altro, anche se sarà più difficile"
"Forse ho trovato qualcosa!" esclamò ad un certo punto il gemello della giovane, prendendo in mano un abito corto, rosa, senza spalline "questo è perfetto ed è alla nostra portata"
"Quello non va bene" disse subito Jamie.
"E perché?"
"A Nadja non piace il rosa, lo ha detto più di una volta. Dovresti saperlo"
"No, non lo sapevo" mormorò l'altro ragazzo, lanciando a James uno sguardo strano; quest'ultimo non se ne rese conto perché era troppo impegnato a guardare i diversi vestiti per trovare quello adatto all'amica, finalmente posò gli occhi su uno rosso e capì che era quello giusto.
"Possiamo terminare la nostra ricerca".
STAI LEGGENDO
An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanfictionTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...