CHAPTER EXTRA: I'M NOT SO CRUEL...

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Prima di partire per il viaggio di nozze, Charlotte aveva deciso d'incontrarsi con Colin, il ragazzo che aveva frequentato per un brevissimo periodo prima di riallacciare il rapporto con Bucky, l'uomo che poi era diventato suo marito.

Le dispiaceva per quello che era successo, soprattutto perché era una brava persona.

"Avrei voluto invitarti al mio matrimonio, solo che non... Non mi sembrava il caso dopo quello che è successo" disse la giovane, davanti ad una tazza di cioccolata calda, sorridendo imbarazzata.

"Scommetto che tuo marito non avrebbe gradito la mia presenza. Lui sa di questo incontro?"

"Si, non ti preoccupare, non è arrabbiato. Si fida di me... Anche se avrebbe voluto essere presente" rispose Charlie, questa volta con una risata divertita: non avrebbe mai tradito Bucky, ma vederlo geloso era uno spettacolo unico, che la faceva sentire amata e fortunata.

"Lo posso immaginare" rispose Colin, bevendo un sorso di tisana dalla sua tazza.

Tra i due calò un lungo silenzio prima che Charlie trovasse il coraggio d'affrontare il discorso che si era preparata in precedenza davanti ad uno specchio.

"Colin, tu sei un bravissimo ragazzo e mi dispiace terribilmente per quello che è successo. Non voglio che ti faccia un'idea sbagliata su di me: io non ti ho usato e non ti ho sfruttato. Quando sono uscita con te, l'ho fatto perché era mio desiderio e non ti ho ringraziato mai abbastanza per quella volta che mi hai soccorso... Davvero... Se non ci fossi stato tu, non so che cosa mi sarebbe successo"

"Lotte, non ti devi giustificare con me. Non sono arrabbiato, semplicemente è andata così" rispose lui con un sorriso che avrebbe tolto il fiato a qualunque ragazza, chiamandola con il soprannome che lui le aveva dato durante uno dei pochi appuntamenti che avevano avuto "l'amore non è una cosa che deve essere giustificata. Il tuo cuore appartiene a quell'uomo ed è stato giusto così. Dovevi stare con lui e sposare lui. Sbaglio o avete un figlio?"

"Due, ne abbiamo due. James e Steven"

"Sarete una famiglia felice"

"Lo spero tanto" sussurrò la più piccola, anche se temeva che ciò non sarebbe mai accaduto: lei e Bucky non potevano essere una famiglia completamente felice fino a quando James non sarebbe tornato.

I due giovani parlarono ancora per qualche minuto all'interno della caffetteria; Colin insistette per pagare il conto ad entrambi e quando uscirono rimasero sul marciapiede a parlare ancora un po'.

"Faresti meglio ad andare adesso"

"Hai ragione" rispose Charlie, lanciando un'occhiata all'orologio che portava al polso sinistro "rischio di perdere l'aereo e Bucky non me lo perdonerebbe mai"

"Quanto tempo resterete all'estero?"

"Uno o due mesi. Abbiamo bisogno di un po' di tempo per noi stessi... Sono successe così tante cose..."

"Capisco... Non voglio trattenerti ancora, Lotte. Vai e divertiti, te lo meriti"

"Grazie".

La giovane abbracciò Colin e rimase per qualche istante stretta a lui.

"Se hai bisogno di un amico con cui parlare, sai dove trovarmi. Per qualunque cosa non esitare a chiamarmi o a mandarmi un messaggio, Lotte"

"Grazie, Colin, grazie di tutto" disse una seconda volta Charlotte, prima di allontanarsi in direzione del parcheggio in cui aveva lasciato la propria macchina; non si voltò più a guardare il ragazzo, a differenza di lui, che rimase in silenzio a guardare la lunga chioma castana, dai riflessi biondi, che diventava sempre più distante, per poi scomparire del tutto.

Una luce verde attraversò per pochi secondi il corpo di Colin: quando scomparve, le sue fattezze fisiche erano cambiate.

Era diventato più alto e più magro, i capelli erano rimasti neri, ma ora scendevano fin sotto le spalle, mentre gli occhi erano diventati di un meraviglioso verde brillante, simile al colore di uno smeraldo.

Continuò a rimanere in silenzio fino a quando non venne affiancato da un uomo biondo, dal fisico più prestante; entrambi indossavano abiti normali, ma era evidente che non vi erano abituati.

"L'hai lasciata andare?" domandò il biondo, che sembrava il maggiore.

"Si, l'ho lasciata andare" rispose l'altro.

"Non è da te"

"Non l'ho mai vista così felice, neppure quando abbiamo avuto la nostra breve storia. Ha sposato l'uomo che ama davvero, perché dovrei sconvolgerle la vita? Sarebbe crudele..."

"Passerà" provò a rassicurarlo il più grande, dandogli una pacca sulla schiena "hai preso la decisione migliore. Andiamo, Loki, abbiamo molto da fare. Dobbiamo ricostruire Asgard".

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora