Charlotte allungò il braccio destro e concentrò lo sguardo sul bicchiere appoggiato sopra al comodino: l'oggetto tremò per qualche istante, si spostò in direzione del bordo più vicino e poi cadde a terra, riversando l'acqua sul tappeto.
"Mi vuoi dire per quale motivo hai detto quella cosa a Sharon?" domandò Sam, uscendo proprio in quel momento dal bagno.
"Dovresti parlare piano, sta dormendo"
"Perché le hai detto quello?"
"E perché tu non le vuoi dire che provi qualcosa per lei?"
"Cosa?" chiese il ragazzo, spalancando gli occhi per la sorpresa, perché credeva di avere custodito il segreto con cura "quello che hai detto è ridicolo. Per me Sharon è ancora la ragazza di Steve"
"Ma Steve non c'è più da sei mesi. E poi lo sappiamo entrambi che l'unica donna che ha sempre amato è stata Peggy, conservava ancora la bussola con dentro la sua foto. Io non voglio mettere in dubbio il fatto che lui provasse qualcosa anche per sua nipote, ma non è stata la stessa cosa. D'accordo, magari con Sharon avrebbe potuto formare una famiglia, ma sarebbe stato davvero contento?"
"Perché sei così acida?"
"Non sono acida, Sam, sto solo dicendo la verità. Loro due non erano destinati ad avere una storia, esattamente come io e Bucky" rispose la ragazza, si alzò dal letto e mosse qualche passo, poi si voltò a guardare Falcon e riprese a parlare con voce rotta dalla disperazione "non riesco ad usare i miei poteri. Ho tentato anche prima e sono riuscita a malapena a far cadere a terra quel bicchiere. Io non sono pentita di aver salvato a vita a Bucky, ma credo di avere perso completamente i miei poteri, capisci?"
"Ma sei sicura di questo?"
"Non lo so, non so nulla. L'unica cosa che so è che non riesco neppure a muovere un maledetto bicchiere. Neppure un bicchiere. E quando chiudo gli occhi, di notte, vedo ancora..."
"Cosa? Cosa vedi?"
"Lo vedo ancora sdraiato sulla brandina, in infermeria, ed io non riesco a fare nulla per togliergli il segno che ha sul collo. Anzi, più ci provo con la magia e più il segno diventa profondo. Inizio a credere che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato a me. Inizio a credere che quella volta nel mio appartamento sarebbe stato meglio se Bucky non mi avesse fermata"
"Che cosa stavi facendo nel tuo appartamento?"
"Non ha alcuna importanza"
"D'accordo, ma questo non cambia quello che hai detto a Sharon"
"E neppure il fatto che tu provi qualcosa per lei!" esclamò la ragazza, prima di chiudersi in bagno per stare da sola, perché era stanca di sentirsi dire in continuazione che sbagliava qualunque cosa: nessuno sembrava intenzionato a capire che aveva acconsentito alla richiesta di Steve perché neppure lei sarebbe riuscita a fargli cambiare idea, perché se lo avesse fatto, Rumlow non avrebbe esitato a colpirli, uccidendola per prima.
Charlie si ritrovò proprio a pensare al giorno in cui il suo migliore amico le aveva chiesto di svolgere quel difficile compito.
"Charlotte, c'è una cosa che devi fare per me"
"Di che cosa si tratta, Steve? Riguarda quello che stiamo per fare?" domandò Charlie preoccupata, voltandosi a guardare il suo migliore amico che annuì, prima di umettarsi le labbra con la punta della lingua.
"Sto chiedendo a te questa cosa perché sei l'unica da cui posso avere un aiuto concreto, perché quello che sto per chiederti non è affatto semplice"
"Così mi stai spaventando"
"Lo sai anche tu che non riusciremo mai a sconfiggere Rumlow, a meno che uno di noi non si sacrifichi per lasciare agli altri la possibilità di coglierlo di sorpresa. No, ti prego, non interrompermi... Io sono l'unico che può fare questa cosa, quindi mi lascerò colpire volontariamente. Tu non devi provare a curarmi, se lui capirà quali sono i tuoi poteri non esiterà nemmeno un istante ad ucciderti. Tu devi rimanere in vita. Ho sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato"
"Ma... Non hai pensato a Sharon? A Bucky?"
"Sharon riuscirà ad andare avanti e Bucky... In questo modo prenderà il mio posto. È la cosa più giusta da fare. In questo modo sarà al sicuro, non correrà più alcun rischio" rispose il giovane uomo, convinto ma timoroso allo stesso tempo della scelta che aveva preso.
La giovane si passò le braccia attorno alle ginocchia e rimase nel bagno per mezz'ora, prima di tornare in camera e coricarsi nel suo letto.
"E comunque, la faccenda non è finita qui. Da domani faresti meglio a pensare a quello che vuoi dire prima di far uscire le parole dalla bocca. Non ti sto minacciando, Charlie, semplicemente voglio evitare che vengano dette ancora cose pesanti, che non possono essere ritrattate. Voglio che ti scusi con Sharon appena saremo in macchina" disse subito Falcon; lei non rispose, limitandosi a voltargli le spalle, guardando la parete che sorgeva poco lontana dal letto.
I tre giovani si svegliarono molto presto e non si fermarono neppure a fare colazione, per evitare di perdere tempo prezioso.
"Scusami per quello che ho detto ieri, Sharon, ero stanca ed ho parlato senza riflettere"
"Non ha importanza" rispose la bionda, completamente impassibile.
"Allora, prossima meta?" domandò Sam, accendendo il motore della vettura.
"Brooklyn" rispose prontamente Charlotte "proviamo con Brooklyn".
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An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanficTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...