LOSSES AND BIRTHS

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Bucky continuava a tormentarsi le mani celate da un paio di guanti neri.

Si trovava nella sala d'attesa di un ospedale, in compagnia di Sam e Sharon: tutti e tre erano in silenzio, tesi, ansiosi di ricevere una buona notizia ed il più grande, automaticamente, si ritrovò a pensare ai nove mesi che erano trascorsi troppo in fretta.

Quella notte, davanti al vecchio capannone che continuava a bruciare, avevano troncato per sempre l'Hydra ma i problemi, purtroppo, non erano scomparsi a loro volta.

Tutti loro avevano dovuto lavorare molto per costruire una nuova Base per lo S.H.I.E.L.D e Maria Hill era stata costretta a firmare numerose carte per archiviare l'esplosione come un grave incidente dovuto ad alcune bombole di gas che erano state custodite in modo maldestro: ciò, però, non le aveva evitato un furioso litigio con il Generale Ross, che si era ritrovato vicino al secondo infarto.

T'Challa aveva tenuto fede alla promessa fatta e si era presentato dal Wakanda per prendere James, ma Bucky si era opposto a quella decisione: non solo gli aveva impedito di portare via il figlio, ma gli aveva impedito di fare lo stesso anche con Zemo; aveva provato a spiegargli che per James era meglio restare vicino alla propria famiglia, aveva provato a spiegargli che Zemo aveva salvato tutti loro da un ordigno pronto ad esplodere, che aveva pagato in parte le proprie colpe e che meritava una seconda possibilità, ma T'Challa non aveva voluto ascoltarlo.

Se ne era andato senza aggiungere una sola parola, ma prima gli aveva rivolto uno sguardo duro e freddo e Bucky aveva capito che in futuro non avrebbe più potuto contare sul suo aiuto.

C'era stato l'arresto di James e quella era stato uno dei momenti più dolorosi: Barnes era andato più volte a fargli visita per parlargli e per spiegargli che Rumlow gli aveva raccontato solo bugie, ma il più piccolo si era sempre rifiutato di ascoltarlo.

Si era sempre tappato le orecchie con le mani e poi, con gli occhi colmi di lacrime, gli aveva urlato contro tutto l'odio che provava per lui: lo odiava perché non era mai stato presente, perché gli aveva sempre raccontato bugie e perché aveva ucciso l'unico uomo che aveva visto come una figura paterna, al di fuori di Tony.

Lo stesso giovane uomo se ne era andato da quegli incontri con le lacrime agli occhi, disperato, ma consapevole che meritava tutto quell'odio perché aveva sempre sbagliato con lui, sempre.

Poi, un giorno, James era scomparso dalla sua cella senza lasciare alcuna traccia: lo avevano cercato, insieme ai Thunderbolts, ma non avevano mai trovato alcun indizio utile e così Bucky aveva tentato di rassicurare Charlotte dicendole che, forse, il loro primogenito aveva bisogno proprio di un periodo di solitudine e di tempo per pensare e riflettere, che poi sarebbe tornato di propria spontanea volontà.

C'era stato l'esaurimento nervoso di Klariza, il limbo di dolore in cui si era rinchiusa, un'altra delle colpe che l'ex Soldato D'Inverno sapeva di avere: lui e gli altri erano tornati davanti alle macerie perché dovevano cercare ciò che rimaneva dei corpi di Wanda e Rumlow, avevano bisogno di una prova concreta, Klariza aveva insistito per andare con loro e Bucky non era stato abbastanza veloce per nasconderle la vista di un braccio mozzato e carbonizzato che spuntava da un pezzo d'intonaco; lei aveva iniziato ad urlare ed a gridare, ed alcuni Agenti erano stati costretti a portarla via di peso ed a sedarla.

A quel punto il più grande aveva iniziato a scavare in quello stesso punto e dopo mezz'ora aveva trovato un pezzo di mascella, con ancora dei lembi di carne attaccata, insieme a quella che un tempo doveva essere stata una mano: aveva rigettato tutto quello che aveva in stomaco, ma allo stesso tempo si era sentito sollevato perché Crossbones non poteva più essere un problema, era solo dispiaciuto che Wanda avesse condiviso lo stesso destino.

Poco più tardi avevano trovato anche quello che rimaneva della povera ragazza.

Poi c'era stata la scoperta sconvolgente di possedere dei poteri, di cui però ancora non ne conosceva la portata: Bucky aveva pensato a lungo su come ciò fosse stato possibile, non poteva essere stata l'Hydra o li avrebbe scoperti molto tempo prima, così era giunto alla conclusione che doveva averglieli passati Charlotte quando era stato riportato in vita, in modo involontario.

Aveva saputo che in passato Klariza aveva fatto una cosa simile anche con Rumlow e ciò poteva spiegare come avesse fatto a sopravvivere al crollo del palazzo ed all'ordigno che aveva azionato, ancora attaccato alla propria cintura.

Infine, c'era stata la gravidanza di Charlie, perché il bambino che portava in grembo era riuscito a sopravvivere grazie all'intervento della figlia di Teschio Rosso.

Il giovane uomo si passò la mano destra sul viso, sentendosi affaticato da tutti quei ricordi che gli erano esplosi nella mente in una manciata di secondi; sollevò la testa quando gli giunse alle orecchie un grido femminile, ed impallidì riconoscendo subito la voce della compagnia.

Sam gli appoggiò una mano sul braccio destro, sorridendogli: il loro rapporto era cambiato profondamente negli ultimi tempi, diventando quella che ormai poteva essere definita, incredibilmente, un'amicizia.

"Andrà tutto bene, stai tranquillo. È normale essere agitati, ma andrà tutto bene. Dopo quello che abbiamo passato, che voi due avete passato, meritiamo un po' di pace"

"Lo credo anche io, Sam... Ma ho sempre paura..."

"Lo so, ma non temere. Non abbiamo più nulla di cui avere paura. Nei prossimi mesi le tue uniche preoccupazioni saranno biberon, pannolini e notti insonne".

Falcon riuscì a strappare una risata a Barnes, che si spense rapidamente quando apparve una giovane infermiera nel corridoio.

"Signor Barnes?" domandò, incerta, tenendo una cartellina rigida premuta contro il petto.

"Si?" rispose lui, alzandosi in piedi di scatto, ancora più pallido.

"Mi segua"

"È andato tutto bene?" chiese, allora, Bucky mentre la seguiva.

"Stia tranquillo"

"È maschio o femmina?"

"Lo vedrà lei stesso" disse in tono enigmatico l'infermiera, sorridendo e facendogli cenno di aprire una porta; l'ex Soldato D'Inverno obbedì con le mani che gli tremavano visibilmente.

Si ritrovò in una piccola stanza occupata da un letto: Charlie era seduta sul materasso, con la schiena appoggiata ad un cuscino e con un fagotto tra le braccia; era pallida, sudata e stanca, ma allo stesso tempo bella e felice come non la vedeva da tempo.

I suoi occhi brillarono non appena li posò sul volto del compagno e gli fece cenno di avvicinarsi senza avere alcun timore; il più grande obbedì una seconda volta senza dire una sola parola e la giovane gli porse il piccolo fagottino caldo, che si agitava appena.

Bucky Barnes lo prese in braccio, con fare impacciato, quando i suoi occhi chiari si posarono su un minuscolo viso paffuto, che dormiva serenamente, si illuminarono della stessa luce che brillava in quelli di Charlotte e provò immediatamente un amore sconfinato per quella piccola creatura indifesa, che avrebbe protetto e cullato anche al costo della propria vita.

Pianse silenziosamente, dalla gioia, baciò in fronte la donna che amava e solo allora ritrovò la parola.

"È..."

"Si, è nostro figlio" rispose la giovane, completando la frase, con voce commossa "mi hanno chiesto il nome appena è nato. Ho detto Steven. Mi sembrava giusto così"

"Si" concordò lui, accarezzando la guancia destra del neonato "è assolutamente perfetto. Assolutamente perfetto".

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora