Klariza generò dell'energia rossa dalle mani e davanti ai suoi occhi apparve una figura umana: non poteva parlare e sapeva benissimo che se avesse provato ad abbracciarla o baciarle le labbra, sarebbe scomparsa e lei si sarebbe ritrovata a stringere l'aria.
"Mi manchi..." sussurrò con le labbra che già tremavano "pensavo che sarebbe stato tutto più semplice dato che non mi hai lasciato altra scelta. Ti avevo pregato di scappare insieme ma tu non hai voluto e non mi hai lasciato altra scelta... Non me l'hai lasciata. Credevo che questa spiegazione ed il tempo mi avrebbero aiutata a superare tutto ma oggi, al matrimonio di Charlotte e Bucky, ho visto noi due ballare al centro della pista e...".
La giovane si bloccò all'improvviso, sentendo dei passi provenire dal piano superiore; la figura sparì in una piccola nuvola di energia rossa e dalle scale apparve un bambino di circa sei anni: indossava un pigiama nero, i capelli, dello stesso colore, gli ricadevano in alcuni ciuffi sulla fronte ed aveva degli enormi occhi scuri.
"Mamma, con chi stavi parlando?"
"Con nessuno, tesoro, non dovresti essere a letto? Domani è il tuo primo giorno di scuola"
"Non riesco a dormire. Ho paura del mostro che c'è dentro all'armadio" rispose il bambino, sussurrando l'ultima parte della frase, quasi avesse paura che il mostro potesse sentirlo; Klariza sospirò e rivolse al piccolo un sorriso dolce e premuroso.
"Non c'è nessuno dentro il tuo armadio, solo i tuoi vestiti"
"Ti prego, mamma!"
"D'accordo, Brock, adesso andiamo a stanare quell'essere per sempre" si arrese lei; prese in braccio il figlio e salì al piano superiore, entrando nella sua cameretta.
La figlia di Teschio Rosso aveva scoperto di essere incinta qualche giorno dopo l'esplosione del vecchio magazzino: non ne era rimasta sorpresa dal momento che lei e Rumlow non avevano usato precauzioni, anzi, aveva pianto dalla gioia ed aveva sperato con tutta sé stessa che nascesse un maschietto e che avesse gli stessi tratti del padre.
Era stata accontentata in quello ma, esattamente come era accaduto a Charlie con la prima gravidanza, il bambino cresceva molto velocemente, evidentemente sempre a causa del DNA umano del padre mischiato a quello geneticamente modificato della madre; Klariza era riuscita, con i propri poteri, a rallentare in parte la crescita, ma Brock aveva un altro grave problema: soffriva d'asma e doveva avere sempre con sé un inalatore e delle medicine da prendere in caso di un attacco, o avrebbe anche potuto risultargli fatale.
Quando la giovane lo aveva scoperto, si era sentita cadere di nuovo in un abisso senza fine: aveva perso l'uomo che amava ed ora poteva perdere anche l'unico figlio che aveva avuto da lui.
Si era ritrovata più volte a trattenere a stento le lacrime ed a desiderare di avere Rumlow a suo fianco, perché con lui sarebbe stato più semplice affrontare quella dura prova.
"Lì dentro" disse il bambino, mentre la madre lo posava sopra al materasso; quest'ultima si diresse verso l'armadio, spalancò le ante e rivelò il suo contenuto: dei semplici vestiti e due scatoloni colmi di giochi.
"Hai visto? Non c'è nessuno qui dentro, proprio come ti avevo detto io"
"Si, mamma, ma lui arriva quando è buio. Ti prego, resta con me questa notte"
"Domani è il tuo primo giorno di scuola, ormai sei grande per queste cose"
"Solo questa notte, solo questa notte, per favore! Per favore!" insistette il piccolo e Klariza si ritrovò a capitolare di fronte ai suoi occhi grandi e scuri; s'infilò sotto le coperte insieme a lui e lo abbracciò.
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An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanfictionTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...