Incredibilmente era Sharon quella che stava subendo il colpo peggiore di tutta la squadra, compresi Zemo e Klariza: lei era sempre stata una semplice Agente, non si era mai trovata in situazioni così disastrose e durante il periodo in cui era stata una ricercata aveva avuto Steve a suo fianco, a proteggerla ed a cullarla, così non si era mai sentita sola o disperata.
Ora, invece, aveva quasi paura di andare a dormire per essere svegliata nel cuore della notte da un'esplosione o da un qualunque forte rumore provenente dall'interno della Villa, qualcosa che avrebbe segnato la loro fine; in quel caso, se si fosse lasciata andare, si sarebbe ricongiunta con il suo fidanzato, ma la verità era che non si sentiva pronta per un passo così drastico e definitivo: fin da piccola aveva sempre sognato di seguire le orme della zia e nonostante tutto si sentiva ancora legata alla promessa che aveva fatto a Peggy poco prima che esalasse l'ultimo respiro.
Ma era tutto così difficile, così terribilmente difficile, se ci fosse stato Fury...
La giovane donna non riusciva a dormire e così scese in cucina per prepararsi qualcosa di caldo; passò qualche minuto davanti ai fornelli prima di notare uno strano movimento nel giardino: le era sembrato che qualcuno, o qualcosa, si fosse mosso tra gli alberi, ma a quella distanza avrebbe potuto anche essere solo un gioco d'ombre; rimase immobile, con il fiato mozzato in gola, a vedere se lo spettacolo si sarebbe ripresentato una seconda volta e così accadde.
La stessa sagoma di prima era spuntata per qualche secondo da dietro un tronco prima di mimetizzarsi nuovamente con il buio.
Sapeva che la cosa migliore da fare era avvisare gli altri per uscire insieme a controllare il giardino, ma non lo fece: salì nella propria camera a prendere la pistola d'ordinanza, data in dotazione a tutti gli Agenti dello S.H.I.E.L.D, ed uscì in giardino, avviandosi verso la piccola macchia d'alberi in cui era nascosto lo sconosciuto o la sconosciuta, era stato impossibile anche definire se l'ombra appartenesse ad un uomo o a una donna.
Sharon si guardò attorno, con la pistola carica puntata davanti a sé, c'erano solo tronchi, rami, foglie e lo strano ululato del vento, quasi sinistro.
"Ti ho visto!" esclamò ad alta voce, cercando di non tremare "ti ho visto dalla cucina. Esci subito, ho una pistola in mano".
Percepì solo un movimento alle proprie spalle prima di crollare a terra, reggendosi la testa tra le mani, mentre delle immagini cariche di dolore le esplodevano nella mente, prima fra tutte Steve che perdeva la vita, ma non come l'aveva vissuta lei, tramite un auricolare, ma bensì come se fosse davanti a lui e non potesse muovere un solo muscolo per aiutarlo; non riuscì neppure ad urlare e perse i sensi proprio quando apparve una seconda figura, che si mise affianco alla prima, che aveva emanato della strana energia rossa dalle mani.
"Ottimo lavoro, Wanda" si congratulò James, guardando l'Agente Carter con occhi distaccati, senza la minima traccia di emozione "adesso aiutami, dobbiamo portarla da Rumlow prima che qualcuno ci veda. Muoviamoci".
La prima a svegliarsi fu Klariza e fu anche la prima a capire che c'era qualcosa che non andava nella Villa, anche se non riusciva a spiegarsi cosa con esattezza, quella sgradevole sensazione non l'abbandonò per tutto il tempo in cui consumò la propria colazione: scrutò con attenzione Bucky, Charlotte, Zemo, Nadja, Peter e Nicholaj senza risultati, senza trovare nulla che le facesse capire che cosa c'era di terribilmente storto ed innaturale.
Ci riuscì solo quando Sam entrò in cucina con un'espressione sconvolta.
"Sharon non c'è, è sparita"
"Ne sei sicuro?" domandò Bucky, accigliato.
"In camera sua non c'è, ho controllato dappertutto, ho provato a chiamarla ma niente. Il suo cellulare è sopra al comodino"
"Stai calmo, Sam, sono sicuro che si è allontanata per un motivo ben preciso"
"Hai controllato in giardino?" chiese Nicholaj e poco dopo l'intera squadra era già all'esterno che cercava la giovane donna, chiamandola per nome, ma senza ottenere alcun risultato; la figlia di Teschio Rosso si diresse quasi subito verso la piccola macchia di alberi, attirata dalla stessa forza misteriosa che aveva sentito in Wakanda, ed i suoi occhi scuri trovarono subito la pistola, abbandonata sull'erba.
"Bucky"
"Hai trovato qualcosa, Klariza?" domandò lui, mentre tutti gli altri li raggiungevano.
"Credo di si, questa è sua?"
"Si" rispose prontamente Falcon, prendendo l'arma in mano "è la pistola di Sharon, ma cosa significa? È stata aggredita da qualcuno?"
"Non lo so, potrebbe essere...".
Klariza chiuse gli occhi e sprigionò dell'energia rossa che avvolse completamente l'oggetto nero, rivisse nella propria mente ciò che era accaduto e poi sollevò le palpebre, rivolgendo a Barnes uno sguardo che lui comprese immediatamente.
"James?"
"Si, è stato lui a prenderla insieme ad una ragazza con i capelli castani"
"Wanda" disse il giovane uomo; si lasciò sfuggire una pesante imprecazione e mollò un pugno ad un albero alle sue spalle.
"Che cosa facciamo? Dobbiamo trovarla subito, prima che possa essere troppo tardi" intervenne Sam, terrorizzato dal solo pensiero di perdere la persona che amava senza avere mai avuto l'occasione di confessarle i propri sentimenti; Bucky lo guardò in silenzio e poi ordinò a Charlotte quello che doveva fare.
"Chiama Maria, dille che abbiamo bisogno del suo aiuto e che dobbiamo finire questa faccenda adesso. Dille che non sono disposto ad aspettare un solo giorno in più"
"Si" rispose affermativamente la più piccola, prendendo in mano il proprio cellulare e digitando il numero della donna; Klariza guardò in lontananza: l'invito era arrivato, come aveva detto Zemo poco tempo prima, era giunto anche il momento dello 'scontro finale' da cui solo una frazione ne sarebbe uscita vincitrice.
Maria Hill rispose dopo una serie di squilli ed ascoltò in silenzio Charlie, senza mai ribattere o dirle che non erano ancora pronti per un intervento così drastico, parlando solo quando l'altra si fermò per riprendere fiato.
"Non muovetevi dalla Villa, mando subito delle macchine a prendervi e prepariamo un piano d'attacco. Barnes ha ragione, questa storia deve finire".
STAI LEGGENDO
An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
Hayran KurguTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...