La mattina seguente, quando Minnie uscì dalla propria camera da letto, trovò il suo ospite in cucina: si era addormentato sul pavimento ed aveva ancora la bocca sporca di sugo; evidentemente, pensò la donna con un mezzo sorriso, era crollato subito dopo aver finito lo spuntino notturno.
Prese in mano un fazzoletto ed iniziò a scuotere Bucky per la spalla destra, per svegliarlo.
"Svegliati, principessa, il sole è già alto nel cielo e tu hai ancora molto da fare"
"Che cosa succede?" domandò il giovane uomo, sollevando le palpebre e portandosi entrambe le mani allo stomaco: mangiare della carne fredda in piena notte non era stata un'idea molto intelligente, ed ora ne stava già pagando le conseguenze.
"Io ho dormito per tutta la notte, ma dalla scena del crimine posso dedurre che il tuo stomaco ha avuto la meglio sul tuo digiuno forzato. Ed ora stai male perché non sei più abituato a mangiare così tanto. Prendi questo fazzoletto, sei sporco di sugo al pomodoro"
"Oh, grazie..."
"Scendo nel negozio, faresti meglio a continuare i lavori che ieri hai lasciato a metà. Buona giornata, principessa"
"Perché continui a chiamarmi in questo modo?" chiese lui, ma Minnie aveva già chiuso la porta, così si limitò a scrollare le spalle; lo stomaco gli faceva male e sentiva una sgradevole sensazione di nausea in bocca, ma riprese a pulire l'appartamento, esattamente come la donna gli aveva detto, per evitare di essere cacciato.
Bucky si fermò solo dopo un paio di ore: finalmente aveva terminato le pulizie ed poteva concedersi un po' di riposo, almeno fino al ritorno della sua coinquilina.
Si lasciò cadere nel divano, chiuse gli occhi per qualche istante e poi li riaprì, soffermandosi a guardare lo zaino abbandonato vicino ad un tavolino; lo prese in mano e frugò dentro, alla ricerca di due pagine, che trovò dopo qualche secondo: le aveva piegate con cura in modo che le dieci parole fossero celate alla sua vista.
Era quasi impossibile credere che due semplici fogli di carta potessero avere un potere così enorme, eppure nel suo caso era proprio così: erano quelle due pagine ad impedirgli di andare avanti, di crearsi una nuova vita, perché fino a quando ci sarebbe stato il Soldato D'Inverno non ci sarebbe stato alcun futuro; tempo prima Charlotte gli aveva detto che aveva provato in tutti i modi a cercare una cura, ma aveva sempre fallito, Barnes invece era convinto che esistesse e che fosse racchiusa in quelle stesse righe.
Rimase a fissare la carta piegata fino a quando non capì quale era, davvero, l'unica soluzione al suo problema: resistere.
Doveva trovare un modo per resistere a quelle parole, per 'tenere a bada' il Soldato.
Il giovane uomo si portò entrambe le mani alla testa e prese a fissare il vuoto: aveva appena trovato la famosa cura, ma non sapeva come applicarla, aveva paura di farlo perché era sicuro che avrebbe fatto molto male a diversa gente e Minnie sarebbe stata solo la prima; se avesse iniziato a leggere quelle parole, risvegliando il Soldato D'Inverno, chi lo avrebbe salvato? Lo S.H.I.E.L.D? E se fosse arrivato troppo tardi? Se prima qualche poliziotto gli avrebbe sparato alla testa o al cuore? Charlie non poteva salvarlo per sempre.
Forse, la cosa migliore sarebbe stata quella di provare con una sola parola, ma equivaleva sempre a giocare con il fuoco e poteva bruciarsi in qualunque istante; Bucky ripose i due fogli dentro lo zaino, poi però li riprese in mano quasi subito: non doveva farlo, ma allo stesso tempo c'era qualcosa che lo spingeva a testare la propria resistenza.
Aprì le pagine ed i suoi occhi azzurri incontrarono subito la prima parola, deglutì a vuoto e la sussurrò appena, lasciando che la propria voce riempisse il silenzio dell'appartamento.
Minnie rientrò verso sera, alla stessa ora del giorno precedente,non appena varcò la soglia notò subito la mancanza di Bucky; si stava già chiedendo se fosse scappato quando sentì dei rumori provenire dalla cucina: entrò nella stanza e lo vide impegnato a lavare dei piatti, in un modo piuttosto rumoroso.
"Apprezzo il gesto, ma se continui in questo modo finirai per romperli, non credi? Sono in ceramica, non in acciaio"
"Possibile che tu non riesca ad apprezzare un bel gesto?" rispose in modo secco l'altro, continuando a darle le spalle, aumentando il rumore; la donna socchiuse la bocca, perplessa, perché nelle ventiquattro ore che erano già trascorse lui non aveva mai risposto così.
"Che cosa hai detto?"
"Lo hai sentito benissimo"
"Avresti potuto essere più gentile"
"E tu potresti non essere una padrona di casa così tirannica. Oh, ma no, certo, hai visto un povero disgraziato e ne hai approfittato perché volevi qualcuno che ti facesse tutto questo. Volevi qualcuno che si occupasse del tuo appartamento e sei così avara, così terribilmente avara, che volevi fosse gratis" il giovane uomo si voltò e Minnie vide che aveva il volto pallido e sudato e le pupille erano dilatate "vuoi sapere una cosa? Questo posto fa schifo e non sono delle pulizie a renderlo migliore. Fa schifo come prima"
"Dovresti calmarti, stai urlando"
"Io non sto urlando!" esclamò Bucky, dimostrando tutto il contrario "ti sto solo dicendo la verità. E non osare più chiamarmi principessa"
"Dove stai andando?"
"Me ne vado da questo buco".
La padrona di casa rimase immobile, al centro del salotto, ad ascoltare la porta sbattuta con forza ed i passi che si allontanavano velocemente, seguiti ancora da parole urlate, ma ormai lui era troppo distante per riuscire a capirne il significato.
L'ex Soldato D'Inverno uscì dal negozio e si precipitò nel vicolo cieco più vicino, ed iniziò a dare calci ai bidoni della spazzatura, prendendosela poi con un muro di mattoni, colpendolo più volte con la mano in vibranio, fino a quando non si formò un buco piuttosto grande.
A quel punto si fermò, ansimando, riprendendo piano piano coscienza, esattamente come accadeva ogni volta che tornava ad essere sé stesso: come quella volta, a Vienna, in cui si era risvegliato con la mano sinistra bloccata in una morsa; si coprì il volto con entrambe le mani, scivolando lungo la stessa parete che aveva deturpato poco prima, fino a ritrovarsi seduto a terra, circondato da spazzatura.
Se solo una parola aveva avuto quell'effetto sulla sua mente, come poteva sperare di resistere alle altre?
N.D.A: Come avevo già accennato, questo è l'ultimo aggiornamento prima della pausa natalizia. Riprenderò a pubblicare a partire da sabato 12 gennaio, nel frattempo vi auguro in anticipo buone feste!
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An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanfictionTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...