"Bucky..." mormorò Charlotte, con voce assonnata, quando sentì dei lamenti provenire dal baby-phone appoggiato sopra al comodino "puoi andare tu, per favore?"
"Si, piccola" rispose il giovane uomo; si strofinò gli occhi che faticava a tenere aperti e si trascinò in una stanza adiacente, dalle pareti azzurre: il pavimento ed i mobili erano ricoperti di giochi e di peluche dalle diverse forme, ed al centro troneggiava una culla di legno, completamente bianca.
Si avvicinò a quest'ultima e guardò il bambino che piangeva e scalciava con il sopracciglio destro sollevato: il piccolo, quando si accorse della presenza del genitore, si bloccò e poi iniziò a gridare allegro, agitando le manine paffute.
"Bucky, va tutto bene?" domandò Charlie dalla loro camera da letto, preoccupata.
"Si, piccola, va tutto bene" rispose Barnes, mentre prendeva in braccio Steve, che si appoggiò al braccio in vibranio, nascosto solo in parte dalla manica della maglietta del pigiama "allora, piccolo Steve, non vuoi dormire? Hai voglia di fare i capricci? Ormai hai sei mesi, stai crescendo, non sei troppo grande per fare i capricci?".
Uscì dalla cameretta cullando il bambino tra le braccia, scese in salotto e si sedette sul divano: osservò in silenzio il suo secondogenito che si era aggrappato alla sua maglietta con la manina destra; lentamente stava chiudendo gli occhi ed il più grande sapeva che era solo questione di pochi istanti prima che si riaddormentasse, ma non voleva portarlo subito nella culla.
"Bucky".
Per poco non sussultò nell'udire la voce della compagna: girò la testa verso sinistra e la vide infondo alle scale, con addosso solo una canottiera ed un paio di slip neri che risaltavano la perfetta forma fisica che era riuscita a riacquistare in poco tempo.
"Si?"
"Va tutto bene?"
"Charlie, non preoccuparti, si sta addormentando. Torna in camera, io arrivo tra poco"
"D'accordo".
L'ex Soldato D'Inverno tornò a guardare la piccola creatura che ormai dormiva beatamente tra le sue braccia, sentendosi protetta e coccolata; voleva rimanere un po' da solo con Steven per recuperare il tempo che in passato aveva perduto, perché ancora faticava a rendersi conto di essere diventato padre per la seconda volta e che non c'era più nessuno che potesse minacciare la sua pace.
Voleva coccolarlo solo un altro po', pur sapendo che avrebbe potuto farlo anche all'infinito senza mai stancarsi.
La mattina seguente Charlotte notò subito il posto vuoto accanto al suo: le coperte erano scostate e sembrava che nessuno ci dormisse da diverse ore.
Scese al piano inferiore della Villa e sorrise dolcemente quando vide Bucky, addormentato sul divano, in compagnia di Steven che dormiva a sua volta, appoggiato al braccio in vibranio; alla ragazza tornò in mente il primo giorno di convivenza forzata con lui, quando lo aveva trovato addormentato sul divano del piccolo appartamento in cui viveva e quando ancora lo odiava.
Poi, andò a cercare una macchinetta fotografica e immortalò quel quadretto delizioso.
Charlie si era sentita terribilmente sollevata quando aveva scoperto che Steven cresceva normalmente, che nel suo DNA non sembrava esserci alcuna strana variazione, eppure non riusciva ad essere tranquilla.
Occuparsi di un bambino piccolo richiedeva molta pazienza e molto tempo, e quando arrivava la sera crollava sul letto completamente esausta; Bucky l'aiutava, era un padre presente ed amorevole, ma era comunque una sfida quotidiana.
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An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanfictionTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...