La camera da letto del giovane uomo era illuminata solo dalla luce della luna che entrava dalle due finestre che occupavano quasi un'intera parete; Charlotte si guardò attorno, osservando gli scarsi oggetti che adornavano l'interno: un letto, un comodino, un armadio ed una porta che conduceva al bagno.
Alla vista della porta sorrise in modo spontaneo, Bucky se ne accorse e le chiese spiegazioni.
"Che cosa ti fa sorridere?"
"Oh, nulla, è solo una sciocchezza..."
"Se ti fa ridere allora non è una sciocchezza. Almeno per me non lo è affatto"
"Stavo ripensando alla notte di San Silvestro che abbiamo trascorso insieme. Dopo aver litigato ti ho raggiunto in bagno e ci siamo baciati sotto la doccia. È uno dei ricordi più belli di noi due che custodisco"
"E quali sono gli altri?" domandò lui, curioso.
"Sono così tanti... Il giorno in cui eravamo andati a prendere la brandina, quando abbiamo fatto la spesa per il giorno di San Silvestro, quando siamo andati al cinema... Le quattro settimane in cui abbiamo vissuto come una normale coppia qualunque"
"Vuoi sapere quale è il ricordo di noi due a cui tengo di più?"
"Si"
"La notte in cui sono uscito con Elisa, ricordi? Quando sono tornato ti ho trovata con una pistola tra le mani. Ecco, in quel momento ho capito che se ti fosse accaduto qualcosa ne sarei rimasto distrutto. Quando poi ti sei addormentata tra le mie braccia avrei voluto che quel momento non finisse mai. Charlotte, non ho mai provato per nessuna donna quello che provo per te. In realtà, sei la prima di cui mi sono innamorato" Bucky esitò, c'era altro che voleva dire ma rimase zitto, perché non era abituato ad esporsi così tanto; la più piccola continuava a fissarlo mentre delle lacrime le scendevano silenziosamente lungo le guance, unendosi poi sotto il mento "stai piangendo per colpa mia?"
"No, non per colpa tua. Per merito tuo"
"E non è la stessa cosa?"
"Sei proprio uno stupido" rispose lei, con una risata, versando altre lacrime.
"Lo so, piccola" disse l'ex Soldato D'Inverno, allungò la mano sinistra e le asciugò le piccole gocce salate che la rendevano ancora più bella; Charlie trattenne il fiato, non si sentiva chiamare in quel modo da quando la loro storia era finita, ricordava ancora bene l'ultima volta che era accaduto: erano entrambi nel jet che avevano rubato all'aeroporto di Lipsia-Halle, appena atterrato in Siberia, Bucky le aveva mormorato quel dolce appellativo e poi l'aveva baciata, prima d'entrare insieme a Steve nel vecchio laboratorio abbandonato.
Tempo dopo lei stessa lo aveva pregato di chiamarla ancora in quel modo, perché ne aveva un bisogno quasi fisico, ma Barnes si era sempre rifiutato categoricamente e l'aveva quasi guardata con disgusto, così non aveva più avuto il coraggio d'insistere.
Si coprì la bocca con la mano destra e prese a singhiozzare così forte che l'altro si preoccupò subito di avere fatto qualcosa di sbagliato.
"No... Sto bene, sono solo felice" sussurrò la ragazza, anche se non corrispondeva completamente alla verità: era felice, si, era felice come non lo era da tempo, ma era anche triste perché quel momento era arrivato troppo tardi e non poteva permettersi il lusso di sprecare un solo secondo.
Ormai ogni giorno poteva essere l'ultimo per lei, Bucky non sembrava essersene accorto ed era grata di questo.
Il più grande la sorprese prendendola in braccio con delicatezza e portandola in bagno; lo guardò confusa, con i suoi occhi chiari che tanto lo facevano impazzire.
"Dato che conservi un ricordo così bello di quella notte perché non provare a rifarla?" disse, poi, con l'angolo destro della bocca appena incurvato all'insù, mentre girava la manopola della doccia, azionando un getto di acqua fredda.
"Che cosa penseranno Sam e Sharon?"
"Che ho voglia di una doccia notturna".
Dopo aver dato quella risposta sfacciata, Barnes afferrò la sua ex compagna, la prese in braccio, invitandola a passargli le braccia attorno alle spalle e le gambe attorno ai fianchi, e si appoggiò con la schiena ad una delle quattro pareti già umide del piccolo abitacolo; in pochissimi secondi entrambi si ritrovarono zuppi d'acqua, con i vestiti incollati ai loro corpi ed i capelli appiccicati alla nuda ed al viso, ma non era un problema, serviva solo a rendere il tutto ancora più eccitante.
Charlotte indossava una maglietta bianca ed ora Bucky riusciva a vedere la stoffa nera del reggiseno, provò subito l'impulso di toglierle entrambi gl'indumenti, ma poi s'impose di resistere: solo uno stupido avrebbe sprecato un momento che doveva essere gustato con lentezza, movimento dopo movimento; le fece sciogliere con delicatezza la presa e la sentì emettere un piccolo gemito di protesta.
"Era proprio necessario?"
"Non ti preoccupare, non sono intenzionato a fermarmi. Abbiamo appena iniziato"
"Allora perché mi hai allontanata?"
"Lo capirai subito" rispose lui; le accarezzò il volto con la mano sinistra e poi scese lentamente lungo il collo, il petto, il ventre, fermandosi poi con le dita appena infilate dentro i jeans di Charlotte "posso?"
"Non serve che mi chiedi il permesso"sussurrò Charlie, con voce tremante dall'eccitazione; Bucky non se lo fece ripetere una seconda volta e le infilò la mano dentro i jeans e gli slip, strappandole già un gemito di desiderio.
Rimase immobile per qualche istante, poi iniziò a muovere la mano, penetrandola con l'indice di vibranio; la giovane si morse le labbra così forte che iniziarono a sanguinare, non voleva gridare o gli altri due membri della squadra li avrebbero sicuramente sentiti ed avrebbero capito quello che stavano facendo dentro la doccia, ma Bucky era così maledettamente bravo che le faceva sempre perdere il controllo.
L'ex Soldato D'Inverno le passò la lingua sulla ferita, leccandole il sottile rivolo di sangue.
"Piccola, non dirmi che stai già per raggiungere l'orgasmo. Io ho appena iniziato"
"N...No..."
"Sicura?"
"Ti stai vendicando?".
La domanda di Charlie strappò una bassa risata all'altro.
"Può essere"
"Ahh... Davvero?" domandò, allora, lei con una strana luce negli occhi; a malincuore gli afferrò il polso sinistro, facendogli capire che doveva togliere la mano.
"Non sono stato bravo?"
"No, lo sei stato maledettamente, ma ora è il mio turno, non credi?" gli sussurrò all'orecchio destro, provocando una serie di piacevoli brividi lungo la spina dorsale di Barnes; sentì il sangue concentrarsi nell'inguine quando le dita di Charlie andarono ad accarezzargli il membro già turgido, ed arrivò il suo turno di gemere.
"Ti prego, almeno tu non farmi andare fuori di testa" ansimò, poi, mentre la sua ex compagna continuava ad accarezzarlo lentamente, esitando appositamente prima di rendere le carezze più profonde.
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An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️)
FanficTERZO ED ULTIMO LIBRO. Steven Rogers non c'è più e Bucky Barnes, il suo migliore amico, ha preso il suo posto, diventando il nuovo Capitan America. La situazione generale, però, non è semplice. Bucky non si sente adatto al ruolo: il suo passato pesa...