SOMETIMES YOU HAVE TO SURRENDER (PARTE UNO)

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Charlotte sapeva quanto Colin fosse un bravo ragazzo, ma non riusciva a togliersi dalla mente le parole che Sam e Bucky le avevano detto qualche giorno prima.

Non si aspettava una cosa simile da parte dell'ex Soldato D'Inverno, ormai lo credeva davvero felice affianco ad Elisa, ed ora si ritrovava ad essere di nuovo confusa e sconvolta.

"Charlie? Sei distratta? Qualcosa non va?" le chiese il giovane uomo, mentre una cameriera stava posando sul tavolo le loro ordinazioni.

"No... No... Va tutto bene..."

"Non mi hai mai raccontato il perché del tuo soprannome. È molto particolare"

"In che altro modo si potrebbe abbreviare 'Charlotte'?"

"In Lotte... Come la protagonista de 'I Dolori Del Giovane Werther'"

"È un libro di Goethe, vero?" domandò lei, ricordandosi di aver già sentito quel titolo "io adoro i libri. Ho lavorato per anni in una libreria, poi mi sono licenziata perché il Capo era un uomo impossibile..."

"Werther è un ragazzo che si trasferisce in un piccolo villaggio di campagna. Lì conosce Charlotte, detta Lotte, durante un ballo e se ne innamora perdutamente. Lei però è già promessa sposa ad un altro uomo, ma questo non ferma Werther a creare un'amicizia platonica con Lotte. In poco tempo anche la ragazza gli fa capire di provare qualcosa per lui, ma allo stesso tempo sa che il suo destino è già segnato"

"E cosa succede poi?"

"Lotte ed il suo promesso sposo celebrano le nozze e nonostante lei provi ancora dei forti sentimenti per Werther gli dice di limitare le visite in casa sua. Lui non può sopportare il dolore e si uccide con una pistola che chiede in prestito al marito di Charlotte..."

"Ma è tristissimo. Non mi piacciono le storie d'amore che finiscono così male..."

"Però è la vita reale, no?"

"Hai ricevuto delle delusioni?"

"Tutti noi riceviamo delle delusioni dalla vita. Sia in amore che in altri campi..."

"Io non sono mai stata fortunata in amore" commentò la ragazza con un sorriso tirato, si sistemò una ciocca dietro l'orecchio destro, con un movimento che Colin non si sarebbe mai stancato di rivedere "ho sempre trovato le persone sbagliate, oppure non era il momento giusto... Poco fa mi hai chiesto se c'era qualcosa che non andava... Si, c'è una cosa che mi preoccupa"

"E cosa?" domandò lui, appoggiando il viso al palmo della mano destra "lo sai che puoi dirmi tutto".

Charlie esitò un momento, chiedendosi se fosse la cosa migliore raccontargli del compleanno di Bucky.

"Tra qualche giorno sarà il compleanno del mio ex compagno, ed io e lui ci siamo riappacificati da pochissimo tempo... Non so che cosa fare. Non so che cosa sarebbe la cosa più giusta da fare"

"Capisco..." mormorò il più grande, si portò alle labbra il bicchiere e mandò giù un lungo sorso del drink alcolico, alla frutta "te l'ho già detto una volta: io non sono nessuno per dirti che cosa devi fare o non devi fare. Se hai appena recuperato il rapporto con lui... Come si chiama?"

"James, come nostro figlio..."

"Se tu hai appena recuperato il rapporto con James credo sia saggio andare alla sua festa. Magari non trattenerti fino alla fine se ti senti a disagio, però per il bene di vostro figlio è meglio se vi sforzate entrambi"

"Tu hai figli?"

"No, ma i miei genitori sono divorziati, so che cosa significa vivere tra litigi e ripicche... Ti posso assicurare che non è affatto piacevole"

"Si... Lo posso immaginare" mormorò lei, ascoltando in modo distratto quello che il giovane diceva.

Chiese a Colin di tornare alla Villa da sola, perché aveva bisogno di tempo per riflettere e lui accettò senza lamentarsi o fare scenate di gelosia.

Charlie si avviò verso casa con le mani infilate nelle tasche della giacca, il viso per metà nascosto dalla sciarpa che indossava: da quando aveva perso i propri poteri non riusciva a sopportare il freddo, entrava nella sua pelle come una lama tagliente e tante volte si era spaventata trovando tagli e ferite che non ricordava di essersi fatta.

Il suo corpo si stava rapidamente deteriorando e nessuno lo sapeva; sentiva il disperato bisogno di sfogarsi, ma non voleva dare l'ennesimo peso agli altri.

Sollevò il viso, ritrovandosi a fissare uno degli edifici più grandi di New York: la Stark Tower.

Non vedeva Tony dal giorno in cui lei, Sam e Sharon lo avevano liberato dalla Base dello S.H.I.E.L.D.

Provava ancora rabbia ed odio nei suoi confronti, ma era così talmente disperata che entrò nell'imponente edificio e salì nell'ascensore, diretta all'ultimo piano, quello in cui si trovava l'attico di Tony.

Nulla era cambiato dall'ultima volta che era stata lì, si sforzò con tutta sé stessa di non ripensare alla sera in cui aveva trovato il corpo senza vita di Bucky dietro un divano, alla sensazione d'impotenza che aveva provato, alla consapevolezza di non poter fare nulla per salvarlo.

"Charlotte?"

"Visione! Tu non riesci proprio ad entrare in una stanza senza spaventare qualcuno, vero?" chiese la più piccola, con una risata "come stai?"

"Nessuno di noi sta bene" rispose l'alieno, abbassando lo sguardo, imitato a sua volta da Charlie.

"Mi dispiace, sono sicura che lo S.H.I.E.L.D sta facendo tutto il possibile per rintracciare Wanda"

"Ne sei sicura?"

"Tony è in casa?" chiese ancora lei, evitando di rispondere alla domanda di Visione "dovrei parlare con lui"

"Te lo chiamo subito"

"Grazie".

La giovane si guardò attorno mentre attendeva l'arrivo del miliardario, ritrovandosi ben presto a ripensare ai due anni che aveva trascorso lì dentro.

Per due anni la sua vita, quella di James e quella di Tony erano state pressoché perfette, poi suo figlio aveva voluto entrare nello S.H.I.E.L.D, aveva voluto essere un Agente; lei glielo aveva impedito e tutto era degenerato in pochi giorni.

Forse la colpa di tutto era stata proprio sua, perché per proteggere James aveva fatto esattamente quello che avrebbe dovuto evitare: mentirgli.

"Charlotte? Sei tu?".

Il tono sorpreso del padrone di casa fece ritornare in sé la giovane, che si voltò di scatto a guardarlo negli occhi.

"Tony... Ho bisogno di parlarti...".

An Unexpected Host; American, Patriot, Soldier (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora