Taormina tra paure e ricordi

365 24 5
                                    


Rido, io e Ignazio seduti fuori al balcone di un hotel di Taormina.
Noi due, la nostra terra,  il nostro mare,  il profumo delle arance e del vino, nuovamente a casa...e con lui è davvero casa.

Igna <<smettila scimunito>> mi pizzica un fianco mentre mi fiondo nuovamente sul suo collo caldo.

Igna <<oddio Piè...lo sai che mi manda fuori di testa>> mugugna e io continuo con quel baci languidi pur sapendo che presto dobbiamo andare in teatro.

Ignazio ride, quella risata che mi entra sempre nella testa e fa ridere inevitabilmente anche me.
Alterno baci a sorrisi trovandomi le sue dita tra i capelli facendomi avvicinare a lui, labbra contro labbra, un bacio tenero ma abbastanza intenso, lingua contro lingua trasmettendomi un piacevole calore che sembra espandersi in tutto il mio corpo.

Igna <<beddo!>> sorrido schioccando ancora le mie labbra sulle sue.

Io <<andrà bene stasera vero?>> sibilo facendo emergere involontariamente le mie paure

Igna <<sei agitato? >>

Io <<più del solito, ci saranno i miei e temo siano qui solo perché sarebbe stato un gesto troppo pessimo rifiutare l'invito. Non li ho neanche visti, non so neanche se vorranno vedermi>>

Igna <<perché non dovrebbero? I rapporti non sono il massimo tra voi ma di certo non ti odiano e non hanno motivi per farlo>> sospiro lasciando che mi baci sul mento, vuole quasi rassicurarmi e io non lo so che mi succede ma oggi i pensieri sono così tanti che fatico a gestirli.

Io <<non so...ma sei l'unica famiglia che ho e che voglio>> ammetto sorridendo, parlare adesso è l'unico modo per avere meno caos nella testa.

Igna <<ti amo e ti starò vicino stasera con i tuoi se ti va>>

Io <<sì, magari sono più tranquillo se sei vicino a me>> Ignazio sorride sulla mia pelle del collo prima di lasciarmi un bacio in quel punto

Igna <<e ora andiamo>> annuisco alzandomi per prendere poi gli abiti di entrambi per la serata.

Non ci mettiamo molto a lasciare gli abiti in camerino e fare le prove audio.
Questo palco mi riporta indietro negli anni, inevitabilmente mi passano dinanzi agli occhi le immagini di quando mio nonno era tra quel pubblico, di quando potevo scendere per lasciargli un bacio sulla fronte o per accarezzargli semplicemente la spalla, mi bastavano i suoi composti sorrisi per capire che era fiero di me e non so perchè ma dentro questo ricordo mi ci perdo, perdo anche sicurezza nella voce e mi accorgo troppo tardi di aver mancato qualche nota...sono particolarmente agitato oggi e forse nella mia voce si è davvero sentita una certa insicurezza visto che Ignazio me lo fa notare quando siamo soli in camerino intenti a cambiarci

Igna <<cerca di esser più sereno...ti tremava la voce>>

Io <<mi fa un certo effetto essere qui...>> deglutisco a vuoto. Non riesco a dirgli cosa mi frulla per la testa, cosa mi fa essere così vulnerabile.

Igna <<andrà tutto bene Piè>> annuisco guardandolo con un sorriso, ci scambiamo uno sguardo complice e inevitabilmente mi ritrovo a pochi centimetri dalle sue labbra.

Io <<questi capelli...ribelli>> sorrido cercando di dare un minimo di garbo ai suoi capelli ondulati

Igna <<e i tuoi impeccabili, come sempre>>

Io <<scemunito>> sorrido passandogli una mano sulla guancia in una carezza appena accennata.

Ignazio mi stampa un bacio sulle labbra prima di aprire la porta e dirigersi verso il palco.
Canta le sue solite quattro o cinque canzoni e io, come sempre, lo ascolto estasiato. Lo ascolto ed è l'unica cosa che sa frenare i miei pensieri.
Lo affianco poco dopo e fin quando è al mio fianco tutto è più facile, tutto diviene naturare, il suo sguardo mi rassicura, il mio sorriso sicuramente lo dimostra ma quando mi ritrovo solo per il mio assolo sento un groppo in gola.

Potremmo ritornare-PBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora