Adrenalina

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Affacciato sulla laguna di Venezia mentre mangio un panino, un momento di riposo dopo una intera giornata passata in teatro.

Le prove sono particolarmente stressanti, ma arrivo sempre in hotel soddisfatto per il lavoro svolto. Qui almeno ciò che faccio viene apprezzato e nonostante non senta Ignazio da dieci giorni, da quando abbiamo perso entrambi le staffe e da quando abbiamo messo l'orgoglio prima della nostra felicità.

Cantare davanti a quella platea meravigliosa mi riempie il cuore.Se solo penso che quelle poltrone saranno colme di gente, sento già le gambe tremare e le mani sudare, sento la voglia di dimostrare chi è Piero Barone.

Sorrido come uno stupido davanti al panorama di Venezia, un panorama che sta diventando sempre più familiare ed è proprio quando i pensieri lasciano spazio alla tranquillità che sento il cellulare vibrare nella mia tasca.
Vedo il nome di Ilenia, sospiro invaso da una strana sensazione mista ad ansia e delusione

Io"Ciao Ilenia"

Ile" Piero ciao, come stai?"

Io"tutto molto bene qui a Venezia,tu invece? "

Ile"insomma,  in realtà Ignazio doveva andare a prendere la bambina da scuola e non è andato, non risponde al cellulare e ho pensato che magari era venuto a trovarti"

Io"no assolutamente, non ci stiamo neanche sentendo in realtà,  non so dov'è"

Ile"non mi ha detto che avete litigato...

Io"non è nulla di che, non ha preso bene questo mio lavoro in teatro. Tutto qui" dico una mezza verità minimizzando la situazione

Ile" se hai notizie mi fai sapere? Sono un poco preoccupata"

Io"è successo qualcosa? Non so...avete discusso o cose del genere?"

Ile" diciamo di no Piè, ma Ignazio è solo molto strano e giù di morale ultimamente. Abbastanza intrattabile" sento l'ansia che abbia fatto qualche stronzata aumentare

Io"magari è a casa...da quanto non lo senti?"

Ile" Piero non lo so, ieri è andato a prendere Chiara da scuola ed è tornato a casa...almeno mi ha detto così"

Io"ok, stai tranquilla. Vedo cosa riesco a fare, vedrai che non è successo nulla" non ne sono per nulla convinto ma non voglio che Ilenia si preoccupi, voglio solo accertarmi che Ignazio stia bene

Chiudo la telefonata e non ci penso due volte a chiamarlo,  il cellulare è spento, riprovo dopo neanche due minuti ritrovando la stessa situazione. Inizio a pensare che neanche è a casa, che possa esser andato in qualche locale con qualcuna, che mi abbia tradito, che magari non stiamo neanche più insieme. A questi pensieri si aggiunge la paura che abbia ripreso gli psicofarmaci o che magari ha bevuto e ora è a casa a dormire.

Non riesco a non pensarci e seguo l'istinto prendendo l'auto e guidando senza sosta fino a Bologna, solo la musica a tenermi compagnia,  a frenare i pensieri che sembrano schiacciarmi con il loro peso.

Tiro un sospiro di sollievo quando arrivo in tarda serata a casa sua e vedo l'auto parcheggiata, dovrebbe essere a casa ma non ho il coraggio di voltarmi indietro.
Voglio capire come sta, voglio esser certo che la persona più importante della mia vita stia bene.

Citofono per un paio di volte a vuoto, mi tremano quasi le mani quando provo a vedere se le finestre siano chiuse. Non riesco a capire se è in casa o meno, so solo che voglio andare fino in fondo e capire come sta.

Busso alla porta con insistenza sentendo il cuore battere all impazzata
Io <<perché minchia non apri...>> sussurro sempre più agitato.
Non ho più neanche le mie chiavi e spero abbia mantenuto la copia di emergenza nel sottovaso di una pianta.
Trovo le chiavi ed entro in casa immediatamente

Potremmo ritornare-PBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora