Raggomitolato sul letto del mio hotel fissando i palazzi che pian piano vengono illuminanti dai raggi del sole mentre il cielo diventa sempre più azzurro.
Sbadiglio per l'ennesima volta, da quando Ignazio è tornato a Bologna dormo due ore o poco più ogni notte, non mi aiuta più nulla ormai e l'unica cosa che vorrei è dormire stretto a lui, con un suo braccio attorno al busto che anche se mi pesa mi fa sentire al posto giusto, l'unico posto in cui vorrei essere.Il problema è che neanche ho la voglia di dirgli che non dormo, che le giornate senza di lui sono un po' più buie o forse sono io un po' più buio ed è lui l'unico capace di portare un po' di luce, l'unico a cui permetto di accarezzarmi il cuore con uno sguardo e di curarmi l'anima con un bacio, l'unico a cui in fondo non saprei mai rinunciare anche a costo di rinunciare a me stesso.
E non ho il coraggio di dirgli che mi manca e Ignazio sa quanto non ami sentirmi dire che gli manco, è come ammettere di sentirsi incompleti senza qualcuno, come se ti mancasse un pezzo di cuore e poi la mancanza è una cosa così schifosamente romantica e, insomma, io non sono romantico, io e Ignazio non siamo romantici...forse solo qualche volta.Respiro stringendo il lenzuolo al mio petto e mi stringo un po'di più a me stesso riuscendo a sentire il profumo di Ignazio sulla t-shirt che indosso, la sua, e forse sì questa cosa è così infantile e sdolcinata ed è meglio che lui non lo sappia.
E poi ci sono i pensieri dei miei genitori e quelli sì che fanno male. Fanno male anche più del primo giorno, è una costante sensazione di non esser stato all'altezza delle loro aspettative, in tutto e per quanto io cerchi di affrontare il problema, per quanto provi anche a ignorarlo, rimane lì e credo che, come dice Gianluca, devo abituarmi a conviverci, pian piano, passo per passo.
I raggi del sole iniziano a illuminare la stanza e io continuo a restare qui, fermo e stanco fin quando non sento il cellulare trillare appena.
Ignazio"Sono quasi a Roma"
Dice solo questo, tre parole e io, da emerito stupido e stronzo, non gli rispondo.
La verità è che mi aveva promesso di scrivermi poco e di non chiamarmi per niente, ed è stato così. I nostri messaggi si limitavano al buongiorno e alla buonanotte...non l'ho cercato ulteriormente perché so quanto gli farei male, quanto possa incidere sulle sue giornate e quanto avesse bisogno di esser libero da condizionamenti soprattutto con sua figlia.Chiamo la reception e li informo di far salire il "signor Boschetto" nel caso dovesse chiedere di me.
Sorrido come uno stupido e torno a guardare fuori dalla finestra aspettando che Ignazio bussi alla mia porta e si trascini in camera la sua valigia...spero di riuscire a stringerlo e a baciarlo con la naturalezza di un tempo, mi basterebbe esser capace di sentirmi nuovamente a mio agio senza il pensiero che mia madre non approvi, mi basterebbe lasciarmi davvero andare a un bacio.
Sospiro ripetendomi al tempo stesso di non darmi fretta e che ogni cosa deve esser naturale, deve avvenire senza che ne faccia un problema e solo quando mi sento bene con me stesso oltre che con lui.
E poi devo fare i conti con la gelosia, devo cercare di non chiedergli di Ilenia, se si sono visti o parlati, devo godermi il nostro star bene insieme senza paranoie e senza i duecentosettantaquattromila ragionamenti...però è difficile perché comunque la testa non riesco a farla star in silenzio e il cuore è troppo impegnato a curare le sue ferite per dire al cervello di farsi una camomilla.
È solo un bussare alla porta che mi fa smettere di rimuginare e mi fa alzare per aprire.
Io <<hai fatto in fretta>> sorrido vedendo davanti a me Ignazio che non perde tempo a entrare in camera e a gettare il suo borsone a terra.
Igna<<si? >> mi chiede stringendomi dai fianchi mentre mi attira a sè
Io <<Forse era la troppa voglia di rivedermi...
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Potremmo ritornare-PB
Fanfiction"Ho passato tutto il giorno a ricordarti nella canzone che però non ascoltasti, tanto lo so che con nessuno avrai più riso e pianto come con me...e lo so io ma anche te. Quasi trent'anni per amarci proprio troppo, la vita senza avvisare poi ci piovv...